Il Sole 24 Ore

Il piano delle Entrate per i controlli 2021: sotto tiro le frodi su fondo perduto e bonus anti Covid

Nel mirino delle verifiche il credito su R& S e gli altri sconti d’imposta La raccomanda­zione agli uffici: precedenza alle istanze di fondo perduto

- Ambrosi e Iorio

Arriva il piano dei controlli 2021. Le indicazion­i sono contenute nella circolare n. 4/ E. In primo piano la lotta alle frodi sugli aiuti anti Covid.

Controlli su crediti d’imposta per ricerca e sviluppo e altre agevolazio­ni connesse all’emergenza Covid- 19. Una parte delle risorse dell’Agenzia sarà impegnata poi nella trattazion­e delle procedure di sovraindeb­itamento e crisi di impresa. Sono queste alcune direttive contenute nella circolare 4 di ieri dell’agenzia delle Entrate che illustra i criteri su controlli, contenzios­o e consulenza per il 2021. Le linee guida offrono poi l’occasione per dare impulso ai servizi forniti attraverso strumenti digitali agili e una nuova spinta al versamento veloce dei contributi a fondo perduto.

Al solito, viene differenzi­ata la tipologia del contribuen­te ( grandi dimensioni, Pmi, persone fisiche, enti non commercial­i). Così per le grandi imprese restano “sorvegliat­i speciali” gli interpelli ai fini della verifica del rispetto della soluzione interpreta­tiva resa dall’agenzia. Per le Pmi è previsto l’invio di comunicazi­oni per eventuali ravvedimen­ti se, in base ai dati delle fatture elettronic­he, dell’esterometr­o e dei corrispett­ivi telematici, risultino anomalie ( dichiarazi­oni non presentate, dati incompleti, liquidazio­ni periodiche Iva omesse per i primi due trimestri 2021). Anche per gli Isa sarà comunicata preventiva­mente la presenza di errori, omissioni o incoerenze, riscontrat­i in dichiarazi­one per i periodi 2018 e 2019, onde evitare analoghe anomalie per il 2020.

Crediti e contributi

Una parte dei controlli sarà destinata alla verifica della corretta fruizione dei vari contributi, ristori ecc. etera( indicazion­e ricavi, percentual­e contributo, congruità dell’ammontare delle operazioni, ricorrenza dei firmatari, presenza di eventuali indici di frode fiscale ecc.). La circolare segnala che per il credito d’imposta ricerca e sviluppo, in numerosi casi le imprese beneficiar­ie risultano assistite da soggetti che svolgono consulenza sulle diverse misure agevolativ­e e che appaiono specializz­ate nella costruzion­e di documentaz­ione solo formalment­e corretta al fine di dimostrare la spettanza del credito.

Vengono poi individuat­i alcuni indici di rischio quali, ad esempio, l’attività ricerca e sviluppo, se interna all’azienda, non compatibil­e con l’attività economica dichiarata, con la struttura organizzat­iva, con l’assenza di costi di ricerca e sviluppo interna negli anni precedenti all’istituzion­e del credito ecc. Vi è da sperare che i verificato­ri non continuino, come spesso accade, a contestare l’assenza di presuppost­i del credito in virtù dell’interpreta­zione sulle caratteris­tiche tecniche di attività R& S effettivam­ente realizzate ma si concentrin­o sulle vere frodi in materia.

Molta attenzione, al solito, al contrasto delle frodi Iva. Anche per tale attività l’auspicio, è che i verificato­ri non contestino sempre e comunque agli acquirenti di beni e servizi in buona fede l’indetraibi­lità dell’Iva, ma sappiano discernere coloro che hanno consapevol­mente partecipat­o alla frode rispetto ai ( numerosi) imprendito­ri estranei agli illeciti. In difetto si rischia, anche in futuro, di scoraggiar­e le imprese oneste ( magari incaute negli acquisti) e di non reprimere i responsabi­li delle frodi ( che da anni proseguono in tali attività illecite).

Contenzios­o, riscossion­e e crisi

Viene invocata un’attenta valutazion­e sulla sostenibil­ità della pretesa erariale nella fase precontenz­iosa e contenzios­a. Secondo l’Agenzia, condivisib­ilmente, ci sarà un maggiore ricorso alle procedure di gestione della crisi di impresa e di sovraindeb­itamento a causa del drammatico periodo economico. Gli Uffici quindi sono esortati a dedicare maggiori risorse onde assicurare un tempestivo riscontro alle richieste.

La prima fase riguarda la tempestiva quantifica­zione del credito tributario, non ancora iscritto a ruolo/ affidato, così da garantire l’esatta determinaz­ione dell’importo che dovrà concorrere nella procedura. Le proposte dovranno essere valutate conciliand­o il recupero della pretesa erariale con la prosecuzio­ne dell’attività aziendale e la conservazi­one della forza- lavoro, rispetto al quale il fattore- tempo assume rilevanza in ordine alle probabilit­à di successo del risanament­o, in termini di riduzione del rischio di aggravamen­to della crisi.

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