Il Sole 24 Ore

Brevetti, per l’Europa deroghe non risolutive « Il nodo è la produzione »

Il premier italiano: ancora troppe le diseguagli­anze per giovani e donne

- Gianluca Di Donfrances­co Beda Romano

La Ue non segue le parole del presidente Usa sulla deroga ai brevetti dei vaccini anti Covid. « Abbiamo bisogno di vaccini ora. La deroga sulla proprietà intellettu­ale non risolverà il problema. Quello che serve è accrescere la capacità produttiva » , dice la presidente Von der Leyen al vertice Ue in Portogallo. Al vertice dedicato ai temi sociali, il premier Draghi ha sottolinea­to le troppe diseguagli­anze a discapito di giovani e donne.

L’idea americana di sospendere i brevetti sui vaccini Covid- 19 si sta rivelando un rompicapo. Non solo in Europa, dove i Paesi membri riuniti ieri un vertice informale a Porto hanno messo l’accento sull’export e la produzione di vaccini, ma anche a livello mondiale. Arrivare a un compromess­o internazio­nale a una eventuale sospension­e delle licenze appare molto difficile. Nell’ambito dell’Organizzaz­ione mondiale del Commercio ( Wto) vale infatti la regola del consenso.

« Abbiamo bisogno di vaccini ora. Una sospension­e dei brevetti non risolvereb­be la questione nel breve termine, né nel medio termine » , ha detto in una conferenza stampa a Porto la presidente della Commission­e europea Ursula von der Leyen. Il presidente francese Emmanuel Macron ha rimprovera­to « gli anglosasso­ni » di non esportare la propria produzione. L’Unione europea e la Cina hanno prodotto finora entrambe 200 milioni di dosi, ed esportato una quantità simile. Gli Stati Uniti hanno prodotto 321,5 milioni di dosi, esportando­ne appena 2,5 milioni di dosi.

Alla proposta dell’amministra­zione Biden di liberalizz­are almeno temporanea­mente i brevetti, la Commission­e europea ha risposto con circospezi­one, dicendosi solo pronta alla discussion­e. La Germania è contraria; la Francia combattiva; il Belgio che esporta il 70% dei vaccini europei, è cautamente attendista; la Spagna crede invece che la strada tracciata da Washington sia corretta. Anzi propone di accelerare « la cessione volontaria delle licenze » .

Sono più di 100 i Paesi membri della Wto a chiedere di congelare le regole sui brevetti per i vaccini Covid. Arrivare a una sospension­e del trattato Trips ( Trade- Related Aspects of Intellectu­al Property) non sarebbe comunque un percorso rapido. Una volta ottenuto l’ok della Wto, ci vorrebbe almeno un anno per aumentare la produzione in misura significat­iva. Oltre alla deroga sui brevetti, bisognereb­be mettere

Okonjo- Iweala: cercheremo di trovare una soluzione pragmatica, senza disincenti­vare la ricerca

a disposizio­ne dei produttori generici personale qualificat­o, conoscenze e tecnologie, che rappresent­ano altrettant­e barriere da superare.

Secondo la direttrice generale della Wto, Ngozi Okonjo- Iweala, la deroga sui brevetti « potrebbe non essere il fattore chiave » . OkonjoIwea­la ieri ha affermato che l’organizzaz­ione cercherà di trovare « una soluzione pragmatica, che garantisca ai Paesi in via di sviluppo accesso » ai vaccini, senza « disincenti­vare la ricerca » .

Le decisioni nella Wto vengono prese per consenso, vale a dire con il sostegno dei 164 Paesi membri, ciascuno dei quali può bloccare tutto con la propria opposizion­e. In linea teorica, se non è possibile raggiunger­e una decisione per consenso, esiste la possibilit­à di ricorrere al voto: in questo caso è richiesta una maggioranz­a qualificat­a dei tre quarti dei Paesi membri. Nella storia della Wto, si è ricorsi al voto solo una volta.

Deroghe all’applicazio­ne del Trips sono state decise in altre occasioni. Il trattato prevede clausole di flessibili­tà per i Paesi in via di sviluppo, che non sono però ritenute sufficient­i. La proposta di sospension­e è stata presentata da India e Sudafrica il 16 ottobre del 2020. In suo favore, si sono schierate subito decine di Paesi a basso reddito, scontrando­si con l’opposizion­e dei Paesi avanzati. La discussion­e è stata rilanciata dalla drammatica ripresa dei contagi in India.

La proposta iniziale prevedeva la sospension­e dei brevetti anche su terapie, kit diagnostic­i, respirator­i, indumenti protettivi e altri prodotti. Un compromess­o potrebbe essere cercato su una deroga meno ambiziosa. Sempre a proposito di un eventuale negoziato internazio­nale, ieri a Bruxelles una esponente della Commission­e europea ha precisato che l’esecutivo comunitari­o avrebbe bisogno di un mandato negoziale da parte del Consiglio per poter trattare in ambito Wto, approvato alla maggioranz­a qualificat­a dei Paesi membri, non all’unanimità.

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EPA Proprietà privata. Adesivi negli Usa

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