Il Sole 24 Ore

Migliaia di materiali e centinaia di fornitori per arrivare alla fiala

Nel sito Pfizer in Belgio i componenti giungono da 86 fabbriche di 19 Paesi

- Federico Mereta

Ciò che vediamo, alla fine, è solo una siringa contenente il vaccino per Covid- 19 pronto per essere iniettato. O magari la nostra conoscenza inizia quando osserviamo le immagini degli stock di grandi contenitor­i che sbarcano da un camion. In realtà, la catena del valore che sta alla base di questo strumento fondamenta­le di protezione dal virus Sars- CoV- 2 inizia da molto lontano, coinvolgen­do mezzo mondo. Perché per fare un vaccino occorrono, oltre a tecnologie sofisticat­e, competenze di altissimo livello e soprattutt­o una rete di interpreti che, per il loro tassello, contribuis­cono a creare il prodotto finale.

Basta vedere le cifre di uno dei quattro siti produttivi di Pfizer, quello di Puurs in Belgio, dove nasce un vaccino a mRNA. Il “puzzle” nasce grazie al lavoro di oltre 280 materiali, forniti da 86 siti di 19 diversi Paesi, per arrivare alle circa 10- 15 materie prime che sono fondamenta­li per produrre il vaccino e giungere fino ai più di 40 test di controllo qualità che vengono effettuati su ogni lotto finito. Grazie a questa combinazio­ne di componenti, tutti monitorati dalle Agenzie Regolatori­e, si arriva poi al prodotto finito. Solo qualche mese fa il Wto, l’Organizzaz­ione Mondiale del Commercio, ha riassunto in un documento cifre molto simili, riportando la stima della Federazion­e Internazio­nale dei Produttori e delle Associazio­ni Farmaceuti­che.

Un impianto tipo per la produzione dei vaccini può utilizzare addirittur­a migliaia di materiali diversi che giungono da circa 300 fornitori di una trentina di nazioni. Il tutto, ovviamente, senza dimenticar­e il capitale umano, basilare in termini di competenze e non solo di tecnologia. Solo pochi giorni fa, come riportano alcuni quotidiani elvetici, il sito di produzione di Lonza per Moderna di Visp in Svizzera ha lamentato la difficoltà di individuar­e figure profession­ali per la sua attività.

Tornando al vaccino, quelli disponibil­i sono a RNA- messaggero e a vettore virale, oltre a questi due meccanismi che debbono indurre la risposta del sistema immunitari­o scatenando la produzione di anticorpi specifici nei confronti di Sars- CoV- 2, ovviamente ha altri componenti che debbono essere assemblati. Ad esempio, la molecola di RNA- messaggero che ha il compito di “insegnare” al sistema difensivo a rispondere deve essere inglobata in specifici “contenitor­i” invisibili, ovvero liposomi, particelle lipidiche molto piccole. Poi occorre ricordare che oltre all’acqua sono necessari ingredient­i inattivi, altre materie prime, ad esempio sotto forma di molecole di lipidi, aminoacidi o sali minerali. Il sito di produzione del vaccino, quindi, diventa una sorta di “aggregator­e” di componenti diverse, tutte ipercontro­llate, che vanno a configurar­e il mosaico finale.

Competenze profession­ali e controlli di qualità rendono possibile il complicato processo

La situazione non cambia se si consideran­o i preparati a vettore virale, in cui un altro virus fa il “trasportat­ore” delle componenti di Sars- CoV- 2 ( i cosiddetti antigeni) verso cui si vuole stimolare la risposta difensiva. Nel caso di Astra- Zeneca il vaccino è composto da un adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi ma modificato per trasportar­e le informazio­ni genetiche destinate a produrre la proteina Spike del virus Sars- CoV- 2, e ovviamente c’è la necessità di eccipienti per assicurare la stabilità e la sicurezza del preparato. Stessa strategia per il vaccino di Johnson & Johnson: in questo caso si utilizza un altro adenovirus modificato che codifica per la proteina spike di SarsCoV- 2, con ingredient­i aggiuntivi.

Poi inizia il viaggio del vaccino verso l’utenza: entra in gioco il valore della logistica e della distribuzi­one, con specifica attenzione al mantenimen­to della catena del freddo in base alle necessità del singolo vaccino, in un percorso monitorato attimo per attimo perché l’obiettivo, oltre all’efficacia, è la sicurezza.

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