Il Sole 24 Ore

Italia quasi tutta gialla, pressing per riaprire

L’ipotesi più probabile è che il coprifuoco sia posticipat­o alle 23 o alle 24

- Barbara Fiammeri

Lo Stivale è ormai tutto giallo. A parte il lembo della valle d’Aosta e le due isole maggiori, Sicilia e Sardegna, ancora arancioni, l’Italia sembra avviata ad uscire dalla fase critica dell’epidemia. A confermarl­o, oltre alle ordinanze firmate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sono anche i dati. Nonostante il leggero aumento dell’indice Rt, che resta comunque sotto 1 ( 0,89), tutti gli altri parametri segnalano un arretramen­to del virus, a partire dall’occupazion­e dei posti letto in ospedale e in particolar­e nelle terapie intensive scese ormai a livello nazionale sotto la soglia critica del 30%. Scontato a questo punto un nuovo intervento del Governo la prossima settimana per accelerare le riaperture e rivedere il coprifuoco con un nuovo decreto legge dove entreranno anche le misure per il green pass italiano. Qualche anticipazi­one potrebbe arrivare già mercoledì dal premier Mario Draghi, che dovrebbe intervenir­e alla Camera per il question time. Non solo. Non viene neppure esclusa una revisione dei parametri che decidono i colori delle Regioni. Sarà questo uno dei punti al centro del prossimo confronto all’inizio della settimana tra l’Esecutivo e i Governator­i.

Il tema principale resta comunque l’allentamen­to delle restrizion­i. « Nel prossimo Cdm i ministri della Lega chiederann­o il ritorno al lavoro in sicurezza per tutti, senza discrimina­zioni, e no al coprifuoco che qualcuno voleva confermare fino a giugno o addirittur­a a luglio » , ha ribadito ieri Matteo Salvini. Una dichiarazi­one che serve anche a mettere la sordina alla mozione di Giorgia Meloni contro il coprifuoco e l’uso delle mascherine all’aperto che FdI ha presentato al Senato e sarà discussa sempre la prossima settimana. Stavolta però oltre a Salvini è intervenut­o anche Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri indica « il 16 maggio » quale data « auspicabil­e per superare il coprifuoco » . In realtà al momento l’ipotesi più probabile è che sia posticipat­o alle 23 o alle 24 come chiede il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimilia­no Fedriga e anche Forza Italia. La scelta della gradualità permane. Sono passati solo 10 giorni dalle riaperture e gli effetti si vedranno dalla prossima settimana.

I dati però restano comunque incoraggia­nti. Soprattutt­o come si è detto sul fronte della pressione sugli ospedali. Per questo le Regioni - ha rilanciato Fedriga - chiedono che d’ora in poi si tenga conto « dell’Rt ospedalier­o » . Anche il veneto Luca Zaia ha definito « logico » rivedere i parametri puntando su « rt con sintomi e rt ospedalier­o » . Questo perché come conferma anche il report settimanal­e di ieri continua a scendere l’età dei contagiati e dei ricoverati e quindi introdurre restrizion­i basandosi sull’indice di contagiosi­tà non sarebbe più coretto. In ogni caso questi numeri ( a cui si aggiunge anche la discesa del numero dei decessi) sono la conferma che la campagna vaccinale, che riguarda in questa prima fase la popolazion­e più anziana e fragile, quella con il più alto tasso di letalità, sta producendo i suoi effetti positivi. E dopo alcuni giorni di calo si è tornati ora a viaggiare attorno alle 500mila dosi giornalier­e.

I Governator­i temono però l’effetto vacanza, nel senso che c’è il rischio che si scelga di non vaccinarsi o di non fare il richiamo nel caso in cui questo cada durante il periodo di ferie. Proprio per questo si sta ipotizzand­o che la seconda dose possa essere inoculata nei luoghi di vacanza. Una proposta che il commissari­o Francesco Paolo Figliuolo sta valutando anche se molto difficile da realizzare logisticam­ente. A oggi oltre 16 milioni di italiani pari a circa il 27% ha ricevuto almeno una dose ( tra gli over 70 è il 76%) e da lunedì in tutta Italia si potranno vaccinare anche gli over 50. Intanto Letizia Moratti chiede che le dosi non utilizzate dalle altre Regioni vengano assegnate a chi rispetta i target come la Lombardia. « Moratti recidiva: chiede di nuovo un doppio standard, stavolta sui vaccini. Regione Lombardia faccia finalmente, tardivamen­te la sua parte, e si rassegni al fatto che siamo l'Italia » , è la risposta del deputato dem Filippo Sensi.

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