Pmi sottocapitalizzate, dalla Lombardia aiuti fino a 75mila euro
Per far fronte alla sottocapitalizzazione delle Pmi Regione Lombardia interviene con una misura a supporto del rafforzamento patrimoniale. La congiuntura economica difficile ha dato il colpo di grazia a parecchie realtà imprenditoriali che, una volta chiuso il rubinetto del Mediocredito Centrale, rischiano la cessazione delle attività. La platea di piccolissime e piccole imprese è più estesa di quanto si possa immaginare: gli ultimi dati a disposizione raccontano di 813mila attività presenti sul territorio lombardo di cui solo 1.439 con oltre 249 dipendenti e 520mila con 0- 1 addetti. Va da sé l’urgenza dell’intervento, che per partire mette a disposizione 140 milioni di risorse regionali autonome.
« La patrimonializzazione rafforza la stabilità delle imprese – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi - ed è elemento fondamentale per poter meglio accedere alla liquidità e alla possibilità di investire. Siamo alleati dei nostri imprenditori perché sono loro che creano sviluppo e lavoro sul territorio » .
Il bando si rivolge alle Pmi, attraverso due linee di intervento. La prima guarda alle ditte individuali e società di persone ( anche professionisti) che vogliono trasformarsi in società di capitale: a questi soggetti verrà erogato un contributo a fondo perduto parametrato all’aumento del capitale sociale. A questo proposito è stato stabilito un minimo di capitale sociale da sottoscrivere e versare fissato a 25mila euro, cui verrà corrisposto un contributo proporzionato nella misura del 30%. Il massimale, in questo caso non potrà superare i 25mila euro. Questa prima categoria non ha l’obbligo di fare investimenti, tuttavia l’aumento deve essere iscritto in una riserva di patrimonio netto non distribuibile, da utilizzare per aumenti futuri di capitale sociale.
La seconda linea di intervento vede coinvolte le Pmi già costituite nella forma di società di capitali: queste dovranno sottoscrivere un aumento di capitale di almeno 75mila euro. Anche in questo caso il contributo regionale sarà pari al 30% dell’aumento sottoscritto fino a un massimo di 75mila euro. A questa seconda categoria viene chiesto di finalizzare l’aumento di capitale con un investimento che può riguardare, ad esempio, la transizione digitale, la manifattura 4.0, la sostenibilità, il reshoring. Nel caso mancassero le disponibilità finanziarie per procedere all’investimento sarà possibile richiedere un finanziamento a medio o lungo termine alla finanziaria regionale Finlombarda, assistito anche da garanzia regionale.
« Siamo la prima Regione, per investimento totale, ad approvare una misura così importante a favore delle Pmi – ha concluso Guidesi -. Il nuovo strumento rientra nel pacchetto economico messo a punto da Regione Lombardia per una cifra totale che supera i 2,5 miliardi di euro » .