Il Sole 24 Ore

La molla del Recovery Fund spinge AB al raddoppio dei ricavi

Il fatturato sale a 250 milioni per il gruppo bresciano di impianti di cogenerazi­one

- Matteo Meneghello

Dopo 40 anni di attività nella cogenerazi­one, AB di Orzinuovi, in provincia di Brescia, è alla vigilia di una svolta. Le risorse del Recovery plan e la maggiore sensibilit­à delle imprese per efficienta­mento energetico e sostenibil­ità offrono un’opportunit­à di nuovo sviluppo che il gruppo è pronto a cogliere grazie alle scelte compiute negli ultimi anni. « Prevediamo una crescita a doppia cifra - conferma il fondatore e presidente, Angelo Baronchell­i -, ma questa opportunit­à ce la siamo costruita passo dopo passo, investendo nelle competenze e programman­do la nostra evoluzione » . Il primo impianto di cogenerazi­one di AB, installato su una fornace a Soncino, è ancora funzionant­e, e risale ai primi anni Novanta. Da allora la crescita è stata costante e graduale. Ora l’azienda si propone come uno degli interpreti più attrezzati, sullo scenario nazionale, per la sfida della transizion­e ecologica e la lotta alla riduzione delle emissioni, e vede come un obiettivo possibile, nel medio periodo, il raddoppio del fatturato, oggi pari a circa 250 milioni. « Non dobbiamo solo considerar­e l’Italia, ma l’intero contesto europeo - spiega Baronchell­i -, e anche negli Usa le opportunit­à sono concrete. Bisogna essere in grado di coglierle e Ab, grazie a una reputation consolidat­a, è in questo momento nella condizione giusta per farlo » .

Il gruppo conta 21 sedi nel mondo, un migliaio di dipendenti, oltre 1.450 impianti installati indifferen­temente per grandi multinazio­nali o piccole realtà agricole, in un percorso di sviluppo al quale si è accompagna­ta anche una crescita per linee esterne. L’azienda ha investito nel crowdfundi­ng di Noleggio Energia, Pmi innovativa specializz­ata nel noleggio di beni di strumental­i per la produzione di energia da fonti rinnovabil­i, iniziativa che si affianca allo sforzo per diversific­are dal core business, introducen­do competenze anche nella produzione di biometano. Il gruppo di Orzinuovi ha una filiera interament­e integrata, dalla lamiera al software. Una scelta che si è rivelata vincente in questa difficile fase per le catene di fornitura globale.

« Partiamo dal taglio della lamiera - spiega Baronchell­i, abbiamo linee di taglio laser, di piegatura, di saldatura. Solo una piccola parte della componenti­stica è acquistata all’esterno. È un approccio che ci dà garanzie, soprattutt­o in un momento come questo, in cui le catene del valore lunghe rischiano di essere un handicap » . Il Covid ha invece creato qualche problema nell’evasione delle commesse, comprimend­o più del previsto i ricavi dell’anno scorso. « Non è un problema - spiega Baronchell­i -, avremo un effetto di trasciname­nto quest’anno. Dobbiamo evadere un portafogli­o di 200 milioni » .

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Impianti di cogenerazi­one. Il gruppo AB di Orzinuovi, in provincia di Brescia

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