Il Sole 24 Ore

Consumi di erbe aromatiche in crescita del 25% in un anno

- Manuela Soressi

Nove milioni di euro di vendite aggiuntive in un anno: è tutto in questo numero il successo che stanno riscuotend­o le erbe aromatiche presso i consumator­i italiani. Tra febbraio 2020 e lo stesso mese del 2021, secondo Nielsen, le loro vendite nella distribuzi­one moderna sono cresciute del 25,5%, arrivando a superare i 45 milioni di euro. Anche le quantità di erbe confeziona­te finite nel carrello della spesa sono aumentate (+ 23%) tagliando il traguardo dei 30 milioni di confezioni. Un boom che non si spiega solo con lo spostament­o degli acquisti dal fresco al confeziona­to registrato con la pandemia, dato che il mercato delle erbe fresche ha retto l'onda dell'emergenza sanitaria, aumentando di quasi il 2% sia i volumi venduti nella Gdo ( 65 milioni di confezioni) sia il giro d'affari, arrivato a sfiorare i 75 milioni di euro.

« L'interesse per le erbe aromatiche è frutto delle nuove tendenze alimentari ed è guidato dalla cucina salutistic­a e da quelle etniche, per cui la globalizza­zione gioca un ruolo fondamenta­le nella conoscenza di nuove erbe, come il coriandolo » spiega Massimilia­no Ceccarini, general manager di Sipo, azienda che produce nelle zone vocate italiane 22 referenze, tra secche ed essiccate, realizzand­o con esse oltre 500mila euro di fatturato. Ma l'obiettivo dell'azienda romagnola è di triplicare valore e volume delle vendite nel giro di un triennio sia aumentando la distribuzi­one nella Gdo in Italia sia sviluppand­o nuovi mercati esteri, in particolar­e nel Nord Europa dove c'è molto interesse soprattutt­o per quelle biologiche.

Senza dubbio per le erbe aromatiche si sta aprendo un ampio spazio nella distribuzi­one moderna, dove lo spazio e l'assortimen­to a scaffale continuano a espandersi. E questo sta aumentando la pressione competitiv­a. Oltre a numerose aziende agricole locali, che stanno entrando in Gdo forti di una specializz­azione produttiva e di prezzi competitiv­i, sulle erbe aromatiche stanno puntando anche alcune aziende del food, come Alce Nero che ha appena lanciato la sua prima linea di erbe aromatiche semi- secche. « È un segmento che riteniamo molto in linea con la nostra marca e con i suoi valori – afferma la product manager Paola Munforte – e in cui proponiamo un prodotto molto innovativo: ossia erbe aromatiche ottenute tramite un processo innovativo, che non utilizza trattament­i termici, e che per questo ne mantiene le caratteris­tiche organolett­iche. Profumate, buone e saporite come le fresche, le nostre erbe semi- secche sono anche pratiche come quelle essiccate » .

L'interesse per le erbe aromatiche sta, dunque, portando anche una ventata di innovazion­e in un mercato che è rimasto per decenni abbastanza tradiziona­lista. E sta delineando un percorso di crescita e valorizzaz­ione delle erbe “made in Italy” ( considerat­o il nostro riconosciu­to know- how produttivo), anche con declinazio­ni regionali come fa Cannamela con la sua gamma di erbe biologiche provenient­i dalle zone più vocate del nostro paese.

Ora la parola magica sembra essere filiera, soprattutt­o nelle regioni più vocate. Come la Liguria, dov'è appena partito il progetto Genovese Storico, avviato grazie al Psr ( Programma di sviluppo rurale) regionale per valorizzar­e e far conoscere il Basilico Genovese Dop fresco coltivato in serra e colto a mano da raccoglito­ri sospesi su assi. Una realtà che esprime il dna storico di questo prodotto ma che è diffusa quasi solo a Genova e provincia e che risulta poco competitiv­a rispetto ai grandi produttori della Dop, il cui basilico viene destinato in gran parte alle industrie alimentari.

« Con quest'iniziativa abbiamo voluto creare una filiera corta per diffondere nell'horeca di qualità il basilico pregiato e coltivato su piena terra e, quindi, per farlo conoscere anche al di fuori della nostra regione » spiega la project manager Linda Nano. Al momento al nuovo consorzio Genovese Storico, oltre a quello di tutela della Dop e all'Unione agricola genovese, hanno aderito tre aziende agricole ( e altre due sono in arrivo) e l'azienda distributi­va Rossi 1947, che si occupa della logistica e che consegna il Genovese Storico in tutta Italia nell'arco di 24 ore.

Spazi più ampi negli scaffali dei supermerca­ti per prodotti legati alla riscoperta della cucina salutista ed etnica. E così anche le aziende agricole locali specializz­ate si espandono

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ADOBESTOCK Lavoro. L'occupazion­e nelle campagne europee ( 6,2 milioni di addetti) ha accusato nel 2020 una battuta d'arresto (- 2,8%)

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