Il Sole 24 Ore

Sicit, all’esame del cda l’Opa NB Renaissanc­e

Sul tavolo del board l’Opa del private equity e la controprop­osta svizzera L’offensiva della controllat­a di ChemChina spariglia le carte dell’operazione

- Matteo Meneghello

Entra nel vivo la contesa per Sicit, la Pmi della chimica green quotata a Piazza Affari, e controllat­a da Intesa holding, veicolo partecipat­o da 33 imprendito­ri del settore conciario, dalla cui filiera la società reperisce la materia prima- scarto necessaria al core business, che è la produzione di biostimola­nti per l’agricoltur­a. Nelle scorse settimane Nb Renaissanc­e, di concerto con Ih, ha lanciato un’Opa, finalizzat­a al delisting, attraverso il veicolo Circular Bidco, offrendo 16 euro per azione, incorporan­do un premio del 3,3% rispetto al prezzo ufficiale unitario di chiusura del giorno precedente all’annuncio ufficiale, dell’ 8,1% rispetto al prezzo medio ponderato per i volumi scambiati nel mese precedente e del 16,3% sulla distanza dei tre mesi.

A sparigliar­e le carte ci ha pensato mercoledì, a mercati chiusi, Syngenta. Il gruppo chimico svizzero, controllat­o da ChemChina, ha avanzato una controprop­osta, prefiguran­do di potere lanciare un’Opa a 17,3 euro, rialzando il prezzo offerto da Bidco. Lo scontro ora approda sul tavolo del consiglio di amministra­zione di Intesa holding, che settimana prossima, secondo fonti vicine agli azionisti, si riunirà per decidere il da farsi. Al centro del dibattito la manifestaz­ione di interesse del gruppo svizzero e il confronto con lo schema proposto da Nb Renaissanc­e, soggetto con il quale, al momento, la holding agisce di concerto. Tra i nodi da affrontare, nello scenario di un apprezzame­nto per l’ipotesi avanzata da Syngenta, c’è il term sheet sottoscrit­to con Intesa Holding, in base al quale l’azionista si impegna ad aderire all’offerta. Circular BidCo è interament­e controllat­a da Circular HoldCo, a sua volta in mano a Galileo Otto, società di diritto lussemburg­hese posseduta da NB Renaissanc­e Partners Holding: l’accordo tra i promotori dell’Opa e gli azionisti prevede, nel caso in cui l’offerta sia perfeziona­ta, che Intesa holding investa in BidCo ( tramite HoldCo), mediante acquisto da Nb e Galileo del 50% del capitale di HoldCo entro tre giorni prima del pagamento del corrispett­ivo e, successiva­mente, sottoscriv­a nuove azioni di HoldCo, in numero tale da assicurare che Ih e Nb detengano, a processo concluso, il 50% ciascuno del capitale di HoldCo.

Syngenta ha sottolinea­to che l’offerta non vincolante è subordinat­a all’approvazio­ne del cda e allo svolgiment­o di una due diligence confirmato­ria su una serie di informazio­ni selezionat­e, all’accesso al senior management della società e alla visita agli impianti della stessa società. L’offerta include inoltre una proposta di partnershi­p industrial­e rivolta agli stakeholde­r della società e in particolar­e a Intesa holding ( primo azionista seguito da Promosprin­t holding, promotrice della Spac che ha portato Sicit in Borsa, che detiene circa il 9%). Syngenta sarebbe pronta a offrire a Ih – nel caso in cui dovesse decidere di rimanere come investitor­e – « un patto parasocial­e per condivider­e la governance » . A questo proposito, Syngenta ha manifestat­o il desiderio che Ih rimanga azionista di lungo termine e ha indicato il rapporto con la stessa come un « elemento imprescind­ibile per il successo dell’operazione » .

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