Sicit, all’esame del cda l’Opa NB Renaissance
Sul tavolo del board l’Opa del private equity e la controproposta svizzera L’offensiva della controllata di ChemChina spariglia le carte dell’operazione
Entra nel vivo la contesa per Sicit, la Pmi della chimica green quotata a Piazza Affari, e controllata da Intesa holding, veicolo partecipato da 33 imprenditori del settore conciario, dalla cui filiera la società reperisce la materia prima- scarto necessaria al core business, che è la produzione di biostimolanti per l’agricoltura. Nelle scorse settimane Nb Renaissance, di concerto con Ih, ha lanciato un’Opa, finalizzata al delisting, attraverso il veicolo Circular Bidco, offrendo 16 euro per azione, incorporando un premio del 3,3% rispetto al prezzo ufficiale unitario di chiusura del giorno precedente all’annuncio ufficiale, dell’ 8,1% rispetto al prezzo medio ponderato per i volumi scambiati nel mese precedente e del 16,3% sulla distanza dei tre mesi.
A sparigliare le carte ci ha pensato mercoledì, a mercati chiusi, Syngenta. Il gruppo chimico svizzero, controllato da ChemChina, ha avanzato una controproposta, prefigurando di potere lanciare un’Opa a 17,3 euro, rialzando il prezzo offerto da Bidco. Lo scontro ora approda sul tavolo del consiglio di amministrazione di Intesa holding, che settimana prossima, secondo fonti vicine agli azionisti, si riunirà per decidere il da farsi. Al centro del dibattito la manifestazione di interesse del gruppo svizzero e il confronto con lo schema proposto da Nb Renaissance, soggetto con il quale, al momento, la holding agisce di concerto. Tra i nodi da affrontare, nello scenario di un apprezzamento per l’ipotesi avanzata da Syngenta, c’è il term sheet sottoscritto con Intesa Holding, in base al quale l’azionista si impegna ad aderire all’offerta. Circular BidCo è interamente controllata da Circular HoldCo, a sua volta in mano a Galileo Otto, società di diritto lussemburghese posseduta da NB Renaissance Partners Holding: l’accordo tra i promotori dell’Opa e gli azionisti prevede, nel caso in cui l’offerta sia perfezionata, che Intesa holding investa in BidCo ( tramite HoldCo), mediante acquisto da Nb e Galileo del 50% del capitale di HoldCo entro tre giorni prima del pagamento del corrispettivo e, successivamente, sottoscriva nuove azioni di HoldCo, in numero tale da assicurare che Ih e Nb detengano, a processo concluso, il 50% ciascuno del capitale di HoldCo.
Syngenta ha sottolineato che l’offerta non vincolante è subordinata all’approvazione del cda e allo svolgimento di una due diligence confirmatoria su una serie di informazioni selezionate, all’accesso al senior management della società e alla visita agli impianti della stessa società. L’offerta include inoltre una proposta di partnership industriale rivolta agli stakeholder della società e in particolare a Intesa holding ( primo azionista seguito da Promosprint holding, promotrice della Spac che ha portato Sicit in Borsa, che detiene circa il 9%). Syngenta sarebbe pronta a offrire a Ih – nel caso in cui dovesse decidere di rimanere come investitore – « un patto parasociale per condividere la governance » . A questo proposito, Syngenta ha manifestato il desiderio che Ih rimanga azionista di lungo termine e ha indicato il rapporto con la stessa come un « elemento imprescindibile per il successo dell’operazione » .