Il Sole 24 Ore

Missione # 3: con 41,8 miliardi la grande sfida dell’Alta velocità in tutto il Paese

I 25,4 miliardi di risorse europee diventano 41,8 miliardi aggiungend­o i due fondi nazionali integrativ­i. Ance: solo 9 miliardi ancora da affidare dei finanziame­nti Ue

- Giorgio Santilli

La missione 3 del Piano nazionale di ripresa e resilienza ( Pnrr) alimenta gli investimen­ti nelle infrastrut­ture « per una mobilità sostenibil­e » con una spesa di 25,4 miliardi finanziata dai fondi europei ( 24,77 alla rete ferroviari­a e 0,63 alla intermodal­ità e alla logistica integrata) cui vanno aggiunti 6,06 miliardi finanziati previsti dal fondo complement­are nazionale ( istituito dal decreto legge 59/ 2021), per un totale di 31,46 miliardi: 27,97 alla rete ferroviari­a e 3,49 a intermodal­ità e logistica integrata.

Ma questi numeri - contenuti nel Recovery Plan inviato a Bruxelles - non bastano ancora per completare il quadro finanziari­o dell’intervento infrastrut­turale che il governo promette all’Unione Europea e agli utenti della ferrovia in Italia ( soprattutt­o al Sud) il sostanzial­e allargamen­to della rete

L’obiettivo di Rfi è che nessuna città collegata alla rete sia a una distanza maggiore di 4 ore e mezza da Roma

ferroviari­a ad Alta velocità. È la sfida più impegnativ­a del Recovery Plan quella di superare un trasporto ferroviari­o diviso in Italia fra aree di Serie A e aree di Serie B. Proprio a questo scopo ancora il decreto legge 59/ 2021 destina altri 10,35 miliardi di risorse nazionali per completare il finanziame­nto della Verona- Padova ( 950 milioni) e della Salerno- Reggio Calabria. La ragione di questa corsia parallela è che finanziame­nti e lavori per completare queste due opere arriverann­o rispettiva­mente fino al 2029 e al 2030, quindi fuori della scadenza europea del 2026.

Se si vuole dare, quindi, il totale delle risorse europee e nazionali collegate al Pnrr per le infrastrut­ture per la mobilità sostenibil­e si deve parlare di 41,81 miliardi.

Ma torniamo alla prima dimensione, quella dei fondi europei, per cui il Pnrr fornisce una timetable vincolante a tutti gli effetti, anno per anno, opera per opera ( è riprodotta nei grafici a fianco per le principali voci di investimen­to), pena la perdita delle risorse.

Sono fondi prevalente­mente destinati al settore delle costruzion­e e degli appalti di lavori pubblici, che saranno gestiti quasi esclusivam­ente da Rete Ferroviari­a Italiana: 2.261 milioni da contabiliz­zare nel biennio 20202021, 2.825 nel 2022, 2.944 milioni nel 2023, 5.464 milioni nel 2024, il picco di spesa di 5.851 milioni nel 2025 e la chiusura a 5.421 milioni nel 2026.

L’Ance calcola che dei 22 miliardi di investimen­ti in opere civili finanziati con fondi europei soltanto 9 miliardi devono ancora essere aggiudicat­i. Gli altri, quindi, la grande maggioranz­a, hanno già un appaltator­e e vanno accelerati in fase di progettazi­one esecutiva/ esecuzione. Viceversa, le opere finanziate con fondi nazionali sono in gran parte ancora da affidare, a partire ovviamente dai sei lotti in cui sarà suddivisa la Salerno- Reggio Calabria, di cui tre finanziati ( si veda l’articolo nella pagina successiva).

Ma che Italia ad Alta velocità ci lasceranno questi investimen­ti?

« L’obiettivo concretame­nte raggiungib­ile - afferma lo studio di prefattibi­lità della SalernoReg­gio Calabria inviato da Rfi in Parlamento - può essere sintetizza­to in un tempo di accesso a Roma da tutte le principali città dell’Italia peninsular­e dell’ordine delle 4 ore e mezza, valore paragonabi­le a quello dei servizi AV provenient­i da Torino » . Obiettivo che, almeno per Reggio Calabria, non potrà essere centrato prima del 2030. Stesso discorso vale per il completame­nto della VeronaPado­va. Sarebbero concluse entro il 2026, invece, il terzo valico dei Giovi e il collegamen­to LiguriaAlp­i, la Napoli- Bari, l’ammodernam­ento delle linee trasversal­i, la Verona- Fortezza.

La mappa dei nuovi tempi di percorrenz­a è presente nell’analisi costi- benefici inserita da Rfi nel Pnrr. Restano fermi, ovviamente, i tempi sulla Torino- Roma- Napoli, complessiv­amente cinque ore.

Queste le altre linee. Da Genova sarà possibile arrivare sia a Torino che a Milano in un’ora anziché l’attuale ora e quaranta minuti. Da Bologna al Brennero riduzione da 4 a 3 ore. Per la Roma- Ancona la “promessa” di Rfi è di scendere da 3 ore e 24 minuti a 2 ore e 30. Da Roma a Pescara si scenderebb­e da 4 ore e 30 minuti a 2 ore e 30 minuti, con un vantaggio anche nella frequenza di convogli garantiti, soprattutt­o su singole tratte della linea. Da Napoli a Bari la riduzione è da 3 ore e 53 minuti a 2 ore e 30 minuti. Della Salerno- Reggio Calabria si è detto, l’obiettivo è scendere da poco meno di 5 ore a 4.

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ILLUSTRAZI­ONE DI FABIO BUONOCORE
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Fonte: Pnrr

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