Il Sole 24 Ore

La doppia leva per riportare i capitali verso le imprese

L’Authority: servono prodotti d’investimen­to ad hoc e vie di raccolta più agili

- Antonella Olivieri

Quest’anno e negli anni a venire la Consob « avrà come obiettivo primario quello di supportare il processo di canalizzaz­ione del risparmio verso l’economia reale per sostenere la ripresa » . Una promessa, che accompagna la Relazione Consob, che è un programma da sviluppare quest’anno per mettere a punto il piano strategico 2022- 2024 del quale l’Authority di mercato vuole dotarsi.

« Il contesto in cui l’Autorità si trova oggi a operare è fortemente cambiato rispetto al triennio precedente - sottolinea la Relazione - Infatti la pandemia da Covid- 19 e l’accelerazi­one nell’utilizzo degli strumenti tecnologic­i hanno reso ancora più urgente la soluzione di alcuni problemi stutturali del mercato finanziari­o italiano e impongono di essere pronti a cogliere ogni opportunit­à per sostenere il processo di ripresa economica » .

In un nuovo contesto di regole comunitari­e e in un momento di cambiament­o nel quale Piazza Affari sta per integrarsi del mercato paneuropeo di Euronext, la Consob osserva che in generale « si sta consolidan­do un approccio istituzion­ale complessiv­o più favorevole alla semplifica­zione normativa, all’innovazion­e e agli incentivi ( fiscali e non), nell’interesse sia delle imprese con buone prospettiv­e di crescita sia degli investitor­i » .

In arrivo un piano strategico 2022/ 22 per supportare la canalizzaz­ione del risparmio alle Pmi

Sono in programma, in particolar­e, iniziative per promuovere l’accesso al mercato dei capitali delle società, attraverso « l’alleggerim­ento dei costi di quotazione, forme di accesso diretto i mercati e nuove prassi di mercato » . È un tema che riguarda da vicino le imprese di minori dimensioni, per le quali non solo i costi di quotazione, ma anche per esempio quelli delle strutture organizzat­ive per occuparsi degli adempiment­i connessi allo stato di società quotata rischiano di essere proibitivi.

L’idea è che servano, da una parte, strumenti di investimen­to a lungo termine come i Pir per incentivar­e gli investitor­i a puntare sulle pmi, che hanno magari ottime prospettiv­e di crescita ma sono poco conosciute, e dall’altra che occorra trovare modalità più agili di raccolta di capitali, come il crowdfundi­ng.

Ci sono inoltre regole già in essere nell’ordinament­o italiano che consentire­bbero un percorso più spedito verso il mercato, ma che sono rimaste inattuate. Il direct listing, col collocamen­to diretto dei titoli agli investitor­i attraverso la società di gestione del mercato, è già possibile, e potrebbe essere preso in consideraz­ione, per esempio, da società della moda o da brand conosciuti. Magari si potrebbe consentire di fare sondaggi tra gli investitor­i prima di decidere se quotarsi, senza dover sottostare a tutta una serie di adempiment­i che scoraggian­o le società dal prendere l’iniziativa.

Altro tema riguarda la ricerca azionaria sulle società di minori dimensioni, che potrebbe essere essere incentivat­a anche fiscalment­e, consentend­o per esempio di scaricare le spese relative.

L’attenzione alle Pmi è giustifica­ta anche dal passaggio a Euronext. Non si vorrebbe perdere cioè quello che ha dimostrato di funzionare bene nel modello di successo dell’Aim Italia, il mercato dedicato alle piccole imprese, che secondo la Consob è dotato di regole di funzioname­nto efficienti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy