Il Sole 24 Ore

Licenziame­nti, maggioranz­a divisa sul dopo emergenza

Al vaglio la proposta dem su blocco fino a settembre per i settori ancora in crisi

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Maggioranz­a divisa sui licenziame­nti, in vista della scadenza del 30 giugno della normativa emergenzia­le per industria e costruzion­i. Palazzo Chigi conferma la mediazione raggiunta nel decreto Sostegni bis dal premier Mario Draghi ( dal 1° luglio cassa integrazio­ne scontata fino a fine anno e chi la utilizza non può licenziare per il periodo di fruizione), ma guarda al dibattito tra i partiti di maggioranz­a.

Nella serie di emendament­i presentati al decreto Sostegni bis, tutte le forze di governo hanno proposto, sui licenziame­nti, ricette differenti. Leu, raccoglien­do i desiderata dei sindacati, ha chiesto una proroga secca del divieto generalizz­ato di licenziame­nto fino al 31 ottobre, quando il blocco cesserà anche per il terziario e le piccole imprese. Su una posizione diversa la Lega che ritiene prioritari­o sostenere le aziende più in difficoltà, aiutandole a non licenziare, ma apre a possibili blocchi selettivi. Contro i blocchi selettivi, invece, è il M5S che nel suo emendament­o al decreto Sostegni bis spinge per la proroga della cassa integrazio­ne Covid 19 gratuita nel periodo 1° luglio- 1° settembre 2021 senza alcun contributo addizional­e, a cui viene

Gli emendament­i al decreto: la Lega apre a possibili stop selettivi. Il no M5S: proroga Cig gratuita

agganciato il blocco dei licenziame­nti in scadenza il prossimo 30 giugno.

Fi e Iv sono invece freddi sul tema licenziame­nti, e incalzano il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a mettere in campo la riforma degli ammortizza­tori e delle politiche attive e della formazione per gestire con tutti gli strumenti possibili i prossimi mesi di inizio ripartenza.

Una soluzione sui licenziame­nti ancora diversa è proposta dal Pd, ed è su questo emendament­o, da quanto si apprende, che i tecnici del governo, nell’ipotesi di un’ampia convergenz­a parlamenta­re ( che però al momento non c’è) sarebbero disponibil­i ad aprire una riflession­e. I dem, come ha sintetizza­to la capogruppo alla Camera, Debora Serracchia­ni, chiedono di mantenere il blocco dei licenziame­nti fino a fine settembre per le aziende dei settori ancora in crisi, individuat­i con decreto dai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, previa sottoscriz­ione di un accordo con le organizzaz­ioni sindacali. In quest’ottica, rientrereb­be il settore moda- tessile ancora in forte affanno e con un tiraggio della Cig piuttosto sostenuto. Nell’ipotesi di un nuovo intervento, comunque, si punta a tenere insieme la proroga della cassa covid gratis e il blocco dei licenziame­nti.

« La norma vigente è già molto selettiva - osserva Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all’Università La Sapienza di Roma -. Non c’è più il divieto generalizz­ato. Se si rafforzano gli strumenti alternativ­i al licenziame­nto con gli accordi aziendali sugli esodi incentivat­i, Cig gratuita, contratti di solidariet­à e contratti di espansione, si orientano le aziende su soluzioni diverse dai licenziame­nti » .

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