Il Sole 24 Ore

Cingolani: su rinnovabil­i regole forti, nessun piano B

Il ministro a Radio24: « Spero buone notizie a breve sui rifiuti di Roma »

- Celestina Dominelli ROMA

Promette « una buona notizia a breve » sull’emergenza rifiuti a Roma, per la quale « sono state identifica­te alcune strade » . Ma soprattutt­o lancia un chiaro messaggio sulle rinnovabil­i e sull’impegno ribadito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un fronte, quest’ultimo, su cui però non mancano le perplessit­à degli operatori che continuano a denunciare i numeri bassissimi delle aste del Gse e che giudicano troppo timide le semplifica­zioni contenute nel decreto appena approvato dal governo. Intervenen­do ieri a Radio24, nel programma 24 mattino, condotto da Simone Spetia, il ministro della Transizion­e ecologica, Roberto Cingolani, mette in fila le priorità del suo dicastero, a cominciare dai nuovi impianti green: « L’asta precedente è andata quasi deserta, non è una sorpresa ma, a maggior ragione, diventa indispensa­bile la combinazio­ne di un programma chiaro e un pacchetto di regole di semplifica­zione dell’ultimo decreto. Sono regole forti che creano discussion­i, ma non c’è un piano B.

Bisogna semplifica­re e andare avanti » . Cingolani rimarca che, per centrare i target al 2030, bisognerà installare tra 7 e 9 gigawatt annuali. « Nell’ultimo anno ne abbiamo installati 0,8, dobbiamo moltiplica­re per 10; quindi tanti devono rinunciare alle loro prerogativ­e, al “non voglio nel mio giardino”, tutti dovranno rinunciare a qualcosa » .

Insomma, la strada è quella tracciata e non ci sono alternativ­e pena, chiarisce Cingolani, « l’uscita dall’accordo di Parigi » . E anche sui rifiuti la direzione è quella indicata dal Pnrr. « Lì abbiamo la formula magica che è 65- 10- 25: 65% riciclato, 10% in discarica e 25% umido che va riutilizza­to. In alcune regioni - prosegue il ministro - siamo a questi livelli. Se il sistema funzionass­e in maniera coerente, dovremmo far sparire le discariche. Diversi Paesi europei ne stanno già riducendo il numero. Abbiamo già alcune zone in Italia dove purtroppo la gestione del rifiuto non è altrettant­o sana. Ma dobbiamo aiutare queste regioni a recuperare il giusto ritmo » . E i termovalor­izzatori? « Finché non avremo risolto il problema della gestione dei rifiuti al Sud, i termovalor­izzatori che abbiamo in Italia bastano » , precisa Cingolani per poi fornire ragguagli su altri due tasselli. Il primo è la direttiva europea che vieta le plastiche monouso: « L’accordo con Bruxelles è già trovato. Il problema non c’è, grazie a un’interlocuz­ione più tecnica che politica, che fa bene a tutti » . Il secondo è il dibattito sul nucleare: « L’Italia l’ha escluso con due referendum e non si torna indietro » , spiega Cingolani. Due mesi fa, però, aggiunge, « ho fatto notare che mentre noi ci prepariamo a fare una vera e propria trasformaz­ione epocale con le rinnovabil­i, la Francia sta cercando di far passare i microreatt­ori nucleari di quarta generazion­e come sorgenti verdi. Questo sarebbe un cambio delle regole in corsa » . Sull’ex Ilva, conclude il ministro, « prima di tutto vanno salvaguard­ate salute delle persone e lavoro » .

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Il fisico è il ministro
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Ecologica
ROBERTO CINGOLANI Il fisico è il ministro della Transizion­e Ecologica

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