G20, LA PROSSIMA SFIDA È UN PIANO PER FERMARE L’ANTIBIOTICO RESISTENZA
L’antimicrobico resistenza ( Amr), come le pandemie, è tra le 10 sfide più importanti che i sistemi sanitari devono affrontare. Ce lo ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità ( Oms) ogni anno. La pandemia da Covid19 è arrivata nel 2020 e tutto il mondo, chi più chi meno, ha dovuto fare i conti e ancora sta lottando per sconfiggerla.
Anche se l’emergere dell’Amr è un fenomeno naturale, diversi fattori, tra cui l’eccessivo e inappropriato uso degli antibiotici, l’aumento degli spostamenti delle persone e la riduzione della disponibilità di nuove classi di antibiotici, accelerano la comparsa e la diffusione di microrganismi resistenti in tutti gli ambiti ( umano, animale, agricoltura, ecc.), con una conseguente perdita di efficacia dei trattamenti e gravi rischi per la salute pubblica.
Si stima che ogni anno l’antibiotico resistenza sia responsabile di 700.000 decessi a livello globale. Le stime dell’Oms al 2050 sono molto preoccupanti e confermano che se i Paesi non proseguiranno nelle azioni di contrasto all’Amr già intraprese, le infezioni batteriche aumenteranno esponenzialmente fino a causare, tra trent’anni, più di 10 milioni di morti – pari a una morte causata ogni 3 secondo per resistenza agli antibiotici - vale a dire più morti che quelle causate da cancro, dal diabete e degli incidenti stradali. Ma gli impatti sono rilevanti anche nei sistemi economici dei Paesi: nel 2016 l’economista Jim O’Neill al Forum Meridiano Sanità ricordava che, in mancanza di azioni incisive e rapide, l’impatto economico dell’Amr al 2050 sarà di circa 100 trilioni di dollari: un valore pari a 20 volte il Pil nominale dell’Italia oppure 5 volte quello degli Stati Uniti.
L’Amr è stato al centro dei tavoli dei Working Group Salute dei Paesi G7 e G20 ed è stato, inoltre, uno dei temi dibattuti anche nel corso del Global Health Summit che si è tenuto lo scorso 21 maggio a Roma. A maggio 2018 a Ginevra, a seguito del G20 Summit realizzato nel 2017 a Berlino sotto la presidenza tedesca, è stata lanciata l’iniziativa “Global R& D Amr Hub” con l’obiettivo di raccogliere informazioni sugli investimenti nei settori della ricerca e dello sviluppo sui prodotti antibiotici in produzione e sugli incentivi disponibili a livello globale. Nel 2018, in Argentina è stata ricordata la necessità di un’azione multisettoriale per ridurre la diffusione dell’Amr, che è stata anche riconosciuta come questione di responsabilità globale. Nel 2019, in Giappone, i Paesi del G20 hanno invitato i Paesi interessati ad analizzare i meccanismi “push e pull” per identificare i migliori modelli di investimento per la Ricerca e Sviluppo Amr, mentre nell’ultimo G20 sotto la presidenza dell’Arabia Saudita venne ribadita l’importanza di un approccio “One Health” per contrastare il fenomeno.
Fortunatamente, negli ultimi anni, molti Paesi a livello globale hanno incrementato il loro impegno nella lotta all’antibiotico resistenza: molti Governi si sono mossi per implementare, attraverso l’introduzione di piani nazionali di azione, una strategia di contrasto. Nell’ambito del G20 sono 13 Paesi, tra cui l’Italia, che hanno già un Piano Amr, mentre sono cinque i Paesi che ne hanno uno in via di sviluppo.
Oggi però resta ancora molto da fare a livello di coordinamento globale e di valutazione delle strategie attuate con target chiari e indicatori di monitoraggio. Attuare un sistema di monitoraggio dell’Amr con obiettivi pluriennali e un monitoraggio annuale degli effetti degli interventi attuati nei Paesi del G20 può essere considerata la nuova sfida. L’Italia, che ha attuato un sistema operativo del Servizio sanitario nazionale per lo sviluppo degli obiettivi fissati dal Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico- resistenza ( Spincar), potrebbe candidarsi a essere nell’ambito dei Paesi del G20 promotore di questa sfida e portare la sua esperienza e le sue competenze maturate in questi anni.
Oggi, l’effetto a catena del consumo inappropriato, la mancanza di fondi per la ricerca sull’Amr e sistemi di sorveglianza inadeguati rende ogni persona, pianta e animale sempre più suscettibile all’aumento della resistenza, e se non si fa nulla, la situazione non potrà che peggiorare. Diventa quindi fondamentale agire insieme e in anticipo per contrastare e prevenire l’aumento di questo fenomeno.