Tms, l’effetto onda che resetta il cervello
Stress da Covid
Approvata nel 2018 per i disturbi ossessivo compulsivi e nel 2020 per il tabagismo dall’Fda, ad aprile di quest’anno, la stimolazione magnetica transcranica ( Tms) è stata approvata anche dall’Ema per le dipendenze e i disturbi d’ansia. La tecnica, già molto collaudata per il trattamento della depressione farmaco- resistente ( in Usa è approvata dal 2008), viene impiegata anche nel Parkinson e nell’Alzheimer, e ora anche nel disturbo posttraumatico da stress che colpisce i pazienti Covid. Ma come funziona? « La Tms ha 4 effetti principali: chimico, in quanto rilascia dopamina, serotonina e fattori di crescita, un effetto di plasticità sinaptica, quindi con nuove connessioni cerebrali, determina un aumento del flusso sanguigno cerebrale e un’azione antinfiammatoria - spiega il neurologo Antonello Bonci, founder e direttore scientifico Brain& Care Italia e Gia Miami, il centro per la cura delle dipendenze in cui è stato curato anche Lapo Elkan -. In pratica, la memoria patologica associata allo stimolo che ci porta a bere alcol o assumere droghe, a essere ansioso o depresso, sparisce. C’è come una “riscrittura del nastro” » .
Non solo. « In realtà, c’è anche una maggior padronanza nel controllare la “relazione” tra gli stimoli ambientali e la cascata emotiva a valle di quella stimolazione ambientale - aggiunge Gabriele Zanardi, psicoterapeuta e neuropsicolog presso Brain& Care a Milano - In questo modo, è come se il paziente avesse una maggior capacità di filtro sulle stimolazioni che innescano i comportamenti automatizzati » .
Con la Tms si stimolano in maniera superficiale le cortecce cerebrali e indirettamente anche le strutture profonde, attraverso un effetto network o “effetto onda”, che sembra funzionare anche nelle melattie neurologiche degenerative e nel post Covid. « La neuromodulazione viene sempre più esplorata per trattare il morbo di Alzheimer, e gli studi hanno dimostrato che intervenire nelle fasi iniziali, quando c’è una riserva cognitiva su cui agire, ha un effetto di rallentamento e miglioramento delle performance mentali - precisa la neurologa Graziella Madeo, direttore sanitario di Brain& Care a Rimini - Ci sono diversi protocolli, ma agendo su specifiche regioni parietali o fronto parietali è possibile migliorare il reperimento dei vocaboli e della memorizzazione a breve termine. Anche in questo caso è importante la selezione del paziente e quando intervenire » . La Tms si è iniziata a usare anche nel disturbo post- traumatico da stress da Covid. « Una delle ipotesi è che il virus - che agisce anche sul microcircolo cerebrale - possa produrre dei cambiamenti a livello del sistema limbico. Con la Tms si rimodula la vascolarizzazione del cervello contrastando di conseguenza l’effetto negativo del Covid » conclude Zanardi.
FRONTIERE
La neuromodulazione viene sempre più esplorata per trattare il morbo di Alzheimer