Prodi: « Adesso va eliminato il vincolo della unanimità nelle decisioni »
Presidente Prodi, allora alla fine sono arrivati, gli eurobond? « Sì, ci siamo. Anche se con dieci anni di ritardo »
Romano Prodi ha la voce soddisfatta. Dal 2011 l’ex primo ministro ed ex presidente della Commissione Ue ha più volte sollecitato, insieme al professor Quadrio Curzio, in interventi pubblici, l’avvio di un programma di emissioni europee, garantite dai bilanci degli Stati membri. Erano gli anni della crisi, e ora la decisione arriva per sostenere lo strumento di rinascita dopo la pandemia, il Next Generation Ue.
« È un forte segnale di risposta alla crisi, una sfida per certi versi. Ma è soprattutto una nuova strada, l'Europa imbocca una direzione, e questo è il dato politico davvero più forte. Sono state necessarie la pandemia e… »
. .. La Brexit?
Il Regno Unito è un grande Paese, ma se fosse stato ancora parte della Ue questo passo non sarebbe mai stato compiuto. Questa è una decisione che mette al centro la solidarietà proiettata al futuro, gli inglesi erano di fatto interessati solo agli accordi commerciali, non a questo tipo di progettualità.
Sarà un’emissione legata al Recovery, quindi per ora non è una riforma permanente
Per ora è così, ma spero e credo che poi si andrà avanti. È stata aperta una strada finora non battuta, anche se qualcosa era già stato fatto in merito al programma Sure. Per adesso è una tranche modesta, ma ne arriveranno altre.
Sono titoli destinati a diventare dei safe- asset del mercato finanziario mondiale, faranno concorrenza ai bund tedeschi… È certamente una conseguenza, ed è molto positivo, sia per per l'euro che per il mercato finanziario mondiale. In questo forse i tedeschi qualche timore lo hanno, ma non credo possa rappresentare un problema di concorrenza, anzi…
La Germania ha fatto un ulteriore passo, che fino ad oggi aveva evitato.
Come dicevo si presenterà sul mercato un bond concorrente dei loro titoli sovrani, ma avere un simbolo forte nel mercato globale di cui si è parte va anche a vantaggio della stessa Germania. Aggiungo che la presidenza tedesca ha certamente facilitato questa decisione.
Forse una delle ultime decisioni forti della cancelliera Angela Merkel in campo europeo prima delle prossime elezioni, che vedranno altri candidati. Ha compiuto un passo che Helmut Kohl non fece...
Nelle condizioni di oggi anche Kohl l'avrebbe presa questa decisione. Lui era un condottiero di lungo periodo e sapeva capire il momento storico. Ricordiamoci che quando fu eletto era considerato un leader di secondo piano, la Merkel anche meno. Quando un paese ha una forte stabilità e istituzioni solide il leader facilmente si afferma e la leadership prosegue. Non c'è timore di discontinuità politica.
Ma quando lei disse a Kohl di imboccare questa strada il cancelliere frenò...
Era il 1997, stavamo disegnando il quadro dell'euro. Lui mi disse: “Per favore Romano, sei italiano, e in Italia si dice che Roma non è stata costruita in un giorno. Abbi pazienza!” Ma ora la battaglia deve continuare per fare passi avanti verso una unitarietà di decisione in campo economico.
Cosa serve davvero?
Abolire il principio dell'unanimità. Lo dico da venti anni, senza questo passo necessario passeranno altri anni senza che decisioni forti vengano prese.
Presidente, gli eurobond sono i mattoni con cui costruire anche il Pnrr italiano. Il Mezzogiorno come può agganciare questa occasione, forse unica?
Il Sud va reso protagonista. Servono fatti esemplari: in città come Bari, Napoli e Catania, andrebbero create delle aree con grossi benefici e politiche di attrazione ad hoc per portare alcuni grandi imprese europee, nella chiave del reshoring, del “riaccorciamento” delle filiere produttive. Vanno bene turismo e agricoltura, ma il Sud deve reinserirsi nel XXI secolo.