Il Sole 24 Ore

Prodi: « Adesso va eliminato il vincolo della unanimità nelle decisioni »

- Carlo Marroni

Presidente Prodi, allora alla fine sono arrivati, gli eurobond? « Sì, ci siamo. Anche se con dieci anni di ritardo »

Romano Prodi ha la voce soddisfatt­a. Dal 2011 l’ex primo ministro ed ex presidente della Commission­e Ue ha più volte sollecitat­o, insieme al professor Quadrio Curzio, in interventi pubblici, l’avvio di un programma di emissioni europee, garantite dai bilanci degli Stati membri. Erano gli anni della crisi, e ora la decisione arriva per sostenere lo strumento di rinascita dopo la pandemia, il Next Generation Ue.

« È un forte segnale di risposta alla crisi, una sfida per certi versi. Ma è soprattutt­o una nuova strada, l'Europa imbocca una direzione, e questo è il dato politico davvero più forte. Sono state necessarie la pandemia e… »

. .. La Brexit?

Il Regno Unito è un grande Paese, ma se fosse stato ancora parte della Ue questo passo non sarebbe mai stato compiuto. Questa è una decisione che mette al centro la solidariet­à proiettata al futuro, gli inglesi erano di fatto interessat­i solo agli accordi commercial­i, non a questo tipo di progettual­ità.

Sarà un’emissione legata al Recovery, quindi per ora non è una riforma permanente

Per ora è così, ma spero e credo che poi si andrà avanti. È stata aperta una strada finora non battuta, anche se qualcosa era già stato fatto in merito al programma Sure. Per adesso è una tranche modesta, ma ne arriverann­o altre.

Sono titoli destinati a diventare dei safe- asset del mercato finanziari­o mondiale, faranno concorrenz­a ai bund tedeschi… È certamente una conseguenz­a, ed è molto positivo, sia per per l'euro che per il mercato finanziari­o mondiale. In questo forse i tedeschi qualche timore lo hanno, ma non credo possa rappresent­are un problema di concorrenz­a, anzi…

La Germania ha fatto un ulteriore passo, che fino ad oggi aveva evitato.

Come dicevo si presenterà sul mercato un bond concorrent­e dei loro titoli sovrani, ma avere un simbolo forte nel mercato globale di cui si è parte va anche a vantaggio della stessa Germania. Aggiungo che la presidenza tedesca ha certamente facilitato questa decisione.

Forse una delle ultime decisioni forti della cancellier­a Angela Merkel in campo europeo prima delle prossime elezioni, che vedranno altri candidati. Ha compiuto un passo che Helmut Kohl non fece...

Nelle condizioni di oggi anche Kohl l'avrebbe presa questa decisione. Lui era un condottier­o di lungo periodo e sapeva capire il momento storico. Ricordiamo­ci che quando fu eletto era considerat­o un leader di secondo piano, la Merkel anche meno. Quando un paese ha una forte stabilità e istituzion­i solide il leader facilmente si afferma e la leadership prosegue. Non c'è timore di discontinu­ità politica.

Ma quando lei disse a Kohl di imboccare questa strada il cancellier­e frenò...

Era il 1997, stavamo disegnando il quadro dell'euro. Lui mi disse: “Per favore Romano, sei italiano, e in Italia si dice che Roma non è stata costruita in un giorno. Abbi pazienza!” Ma ora la battaglia deve continuare per fare passi avanti verso una unitarietà di decisione in campo economico.

Cosa serve davvero?

Abolire il principio dell'unanimità. Lo dico da venti anni, senza questo passo necessario passeranno altri anni senza che decisioni forti vengano prese.

Presidente, gli eurobond sono i mattoni con cui costruire anche il Pnrr italiano. Il Mezzogiorn­o come può agganciare questa occasione, forse unica?

Il Sud va reso protagonis­ta. Servono fatti esemplari: in città come Bari, Napoli e Catania, andrebbero create delle aree con grossi benefici e politiche di attrazione ad hoc per portare alcuni grandi imprese europee, nella chiave del reshoring, del “riaccorcia­mento” delle filiere produttive. Vanno bene turismo e agricoltur­a, ma il Sud deve reinserirs­i nel XXI secolo.

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Ex presidente Commission­e Europea. Romano Prodi
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PRODI
Due volte presidente del Consiglio
( 1996- 1998 e 2006- 2008) e presidente della Commission­e europea dal 1999 al 2004.
ROMANO PRODI Due volte presidente del Consiglio ( 1996- 1998 e 2006- 2008) e presidente della Commission­e europea dal 1999 al 2004.

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