Il Sole 24 Ore

Melfi, piano di Stellantis per produrre auto elettriche

Dal 2024 a Melfi una piattaform­a per 4 modelli elettrici: la conferma è emersa in un incontro dei vertici di Stellantis con i ministri Giorgetti e Orlando e i sindacati.

- Filomena Greco

Questioni contingent­i, come il futuro dello stabilimen­to di Melfi, accanto ad aspetti strategici come gli investimen­ti di Stellantis in Italia. Questi i temi al centro dell’incontro di ieri tra i vertici del Gruppo italofranc­ese, con una delegazion­e guidata da Davide Mele, vice responsabi­le dell’area Enlarged Europa, i sindacati metalmecca­nici e i ministri dello Sviluppo economico Giorgetti e del Lavoro Orlando. La novità arriva rispetto al futuro dello stabilimen­to lucano, il primo per volumi in Italia, dove si producono le Fiat 500X e le Jeep Renegade e Compass. Dal 2024 sarà attiva la nuova piattaform­a di produzione per quattro modelli elettrici. Si tratta di una delle 4 piattaform­e annunciate dal ceo Tavares durante l’assemblea del 15 aprile scorso. In particolar­e a Melfi andrà quella “medium”, la STLA Medium. Quello lucano sarà il primo stabilimen­to italiano ad avere in assegnazio­ne nuovi modelli in base al futuro piano industrial­e del Gruppo, atteso tra fine anno e inizio 2022. Nel frattempo però dovrebbe cambiare l’assetto produttivo dello stabilimen­to attuale dove lavorano

Vertice con i sindacati metalmecca­nici e i ministri dello Sviluppo economico Giorgetti e del Lavoro Orlando due linee e dove quest’anno si dovrebbero produrre 280mila autovettur­e. Si passerà, questa l’idea di Stellantis, ad una unica super- linea con una capacità produttiva massima pari a 400mila auto, come quella attuale, dove si alterneran­no modelli e motorizzaz­ioni diverse, benzina, diesel e ibrido. Una razionaliz­zazione, dunque, in linea con quanto chiesto sin dalle prime settimane dal ceo Tavares per migliorare l’efficienza degli stabilimen­ti italiani. E rispondere a un mercato che fatica a rialzarsi e sconta un gap di volumi del 20% rispetto al periodo pre- Covid.

L’incontro, dunque, sembra aver risposto ai timori dei sindacati sulla possibile riduzione della capacità produttiva dello stabilimen­to più importante in Italia per volumi produttivi. Anche se i tempi di passaggio alla nuova organizzaz­ione sono stretti. Stellantis vorrebbe che il nuovo assetto fosse operativo già a partire da agosto, con un recupero della seconda area produttiva in un secondo momento, per l’assemblagg­io dei pacchi batterie. Le prime reazioni da parte dei sindacati sono state comunque positive, con Francesca Re David segretaria della Fiom che parla di un incontro « importante » che comunque rappresent­a un primo passo per continuare ad approfondi­re il futuro degli stabilimen­ti del gruppo, partendo proprio da Melfi. Apprezzame­nto esprime Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl. « Melfi è stato identifica­to come lo stabilimen­to di riferiment­o per le vetture medie del futuro » aggiunge Benaglia. Guarda anche agli altri stabilimen­ti italiani l’analisi di Rocco Palombella segretario della Uilm: « Come sindacato abbiamo chiesto di arrivare a un quadro di certezze non solo per i lavoratori lucani ma per quelli di tutti gli stabilimen­ti italiani » sottolinea in conclusion­e dell’incontro.

« L’incontro al ministero dello Sviluppo economico – sottolinea il Gruppo in una nota – è stato un forte segnale positivo dell’impegno di Stellantis in Italia, con una collaboraz­ione ancora più costruttiv­a che abbiamo da tempo avviato con il Mise e con tutte le organizzaz­ioni sindacali con cui ci confrontia­mo periodicam­ente » . Si apre dunque una fase di confronto e di dialogo più serrato tra Stellantis e lo stesso Governo, anche in merito ai possibili futuri investimen­ti del Gruppo in Italia per realizzare la terza gigafactor­y dopo quelle in Francia e Germania. Il tema non è stato affrontato durante l’incontro di ieri ma l’ipotesi è sul tavolo. « La sfida che Stellantis ha annunciato per raggiunger­e la leadership del mercato – ha sottolinea­to il ministro Giancarlo Giorgetti – è impegnativ­a e tutti, governo e parti sociali, la condividia­mo » . Il ministro ha poi parlato delle altre incognite della fase di transizion­e, senza nascondere la preoccupaz­ione sul futuro degli stabilimen­ti italiani: « Il Governo – ha aggiunto – deve capire come gestire questa fase di transizion­e in cui alcune filiere saranno privilegia­te e altre messe a rischio. È importante che ci siano garanzie sull’occupazion­e e che non ci siano brutte sorprese. Siamo in un momento delicatiss­imo, l’auspicio è che prosegua il confronto in un clima positivo, trasparent­e e costruttiv­o » . Per il ministro Andrea Orlando l’incontro di ieri è stato « un primo positivo passo con l’indicazion­e di volontà di investimen­to significat­ivo sulla realtà di Melfi » . Orlando ha ribadito la disponibil­ità del Governo « a sostenere la sfida che Stellantis intende lanciare col processo di transizion­e » .

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La transizion­e. La produzione della 500 elettrica a Mirafiori

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