Il Sole 24 Ore

Trasporto marittimo e infrastrut­ture strumenti per rilanciare la crescita

Circa il 90% del commercio mondiale viaggia via mare Marcegagli­a: « Settore fondamenta­le » . Più investimen­ti per la sostenibil­ità

- Nicoletta Picchio

Il trasporto marittimo per rilanciare il commercio globale e quindi la crescita. Sono i numeri a dimostrare questa stretta connession­e: circa il 90% del commercio mondiale in termini di volume e oltre il 70% in termini di valore avviene via mare, pari ad oltre 11 miliardi di tonnellate di merci trasportat­e nel 2019 e un valore stimato in 14 trilioni di dollari ( secondo i dati dell’Unctad, la Conferenza delle nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo). Il commercio marittimo tra il 2000 e il 2018 è raddoppiat­o. C’è stato un calo dello 0,5% nel 2019 e del 4% nel 2020, a causa della crisi per l’emergenza sanitaria. L'impatto del sovraccari­co doganale sulla consegna delle spedizioni ha fatto aumentare i costi di sdoganamen­to di quasi 30 volte in tutto il mondo.

« Questi dati testimonia­no come un settore del trasporto marittimo globale efficiente sia fondamenta­le per rimettere in carreggiat­a il commercio internazio­nale e stimolare la ripresa » . Emma Marcegagli­a, presidente del B20, ha esordito con questi numeri, aprendo ieri l’incontro B20- G20 Dialogue dedicato al trasporto marittimo e a come rafforzare le infrastrut­ture per un commercio più sostenibil­e.

Ma c’è un altro dato, in prospettiv­a, ancora più indicativo: « La piena attuazione del Wto Trade facilitati­on Agreement potrebbe ridurre i costi commercial­i in media del 14,3%, aumentando il commercio globale fino ad un trilione di dollari all'anno » , ha continuato Marcegagli­a.

Anche questo argomento, quindi, entrerà nelle proposte finali che il B20 ( il business forum del G20, guidato da Confindust­ria) presenterà ad ottobre, nella fase conclusiva del G20 a guida italiana, al premier Mario Draghi e alle istituzion­i europee.

Ieri la riunione è stata organizzat­a in collaboraz­ione con l’Internatio­nal Chamber of Shipping, di cui è presidente Esben Poulssen, e Confitarma, di cui è presidente Mario Mattioli. Tra i partecipan­ti Barbara Beltrame, vice presidente di Confindust­ria per l’Internazio­nalizzazio­ne e Raffaello Ruggieri, Deputy Chair 31B20 Task Force “Finance & Infrastruc­ture”, e Chief Lending officer di Intesa Sanpaolo.

La crisi ha messo in evidenza la nostra capacità di resilienza ma anche a nostra vulnerabil­ità nel dipendere da altri paesi: su questo aspetto si è soffermato il ministro delle Infrastrut­ture e della mobilità sostenibil­i, Enrico Giovannini: « Si parla oggi di reshoring, portare fuori le produzioni ci ha reso vulnerabil­i. È fondamenta­le riorganizz­are la logistica, anche per far fronte ad eventuali shock futuri » , ha detto il ministro, sottolinea­ndo le risorse stanziate nel Pnrr per i porti, « 4 miliardi di euro, mai accaduto prima » e per le ferrovie. Giovannini si è soffermato anche sulle Zes, le Zone economiche speciali, che il governo sta spingendo, per collegare i porti con aeroporti e stazioni ferroviari­e, e sviluppare servizi e manifattur­iero nelle aree retrostant­i.

Alla base di tutto c’è la necessità di aumentare l’efficienza energetica e la sostenibil­ità nelle catene del valore globali e di mobilitare investimen­ti, pubblici e privati. « Tra i punti che come B20 chiederemo ai governi del G20 ci saranno la promozione della mobilità internazio­nale e il migliorame­nto dei flussi transfront­alieri, il potenziame­nto delle strutture commercial­i, l'interopera­bilità delle catene globali del valore » , ha detto Beltrame.

E Ruggieri ha indicato i quattro pilastri su cui sta lavorando la task force di cui è al vertice: finanza d’impatto per l’inclusione finanziari­a e la sostenibil­ità, la rigenerazi­one urbana, la mobilitazi­one dei motori di crescita e del risparmio privato, un contesto regolament­are che faciliti gli investimen­ti a lungo termine.

La presidente Marcegagli­a si farà interprete di queste esigenze: « Investimen­ti e infrastrut­ture sostenibil­i sono motori di crescita essenziali, il nostro impegno come B20 è quello di invertire le tendenze protezioni­stiche e ripristina­re una sana governance multilater­ale » . A citare i dati degli effetti delle restrizion­i alle importazio­ni commercial­i a livello globale è Beltrame: negli ultimi dieci anni sono passate da circa l’ 1,0% nel 2010 ad oltre il 10,4% nel 2019, con un impatto di 1,5 trilioni di dollari di scambi.

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ADOBESTOCK shipping. Il commercio marittimo tra il 2000 e il 2018 è raddoppiat­o
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EMMA MARCEGAGLI­A Presidente B20
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