Il Sole 24 Ore

MANCA IL LEGNO, VOLA IL COSTO DEI PALLET

I valori della materia prima sono più che raddoppiat­i dall’inizio della pandemia L’allarme delle imprese: mercato fuori controllo e margini 2021 a rischio

- di Luca Orlando

La telefonata dalla Lituania è inattesa, tempi e prezzi in realtà erano già stati concordati. E tuttavia, quei cinque autotreni carichi di legno, questo il senso della chiamata, partiranno solo pagando il 20% in più. « E cosa vuole che faccia - spiega Ezio Daniele - in questa situazione si accetta e si manda giù il rospo, non c’è alternativ­a » .

Daniele, presidente di Assoimball­aggi, è imprendito­re del settore dei pallet e come tutti i suoi colleghi è alle prese con un doppio problema, legato ai costi e alla disponibil­ità della materia prima per comporre i bancali: il legno. « A seconda delle tipologie - spiega - in meno di un anno i valori sono raddoppiat­i o anche triplicati e questo si riverbera sui prezzi a valle » . L’impatto del materiale sul prezzo finale è nell’ordine del 70- 80% e lo stesso Daniele, che rivende un particolar­e tipo di pallet, ne subisce l’impatto. « A settembre mi costava meno di nove euro - spiega -, stamattina mi è stato quotato a quasi 18. Ma il nodo è anche quello della scarsità, il legno proprio non si trova: non escluderei che qualche azienda in estate possa restare senza imballi » . Problema acuito dalla forza della domanda, uno scatto in avanti che coinvolge tutti i settori e che viene “letto” in modo lineare dai produttori di bancali, mattone di base di ogni processo logistico, elemento trasversal­e che entra in tutte le filiere produttive.

Spingendo a nuovi record la categoria sia in termini di ricavi ( ma qui è rilevante l’effetto del costo della materia prima) che di volumi, in progresso anche rispetto al periodo preCovid. « Siamo qualcosa oltre i livelli del 2019 - spiega Emanuele Barigazzi, imprendito­re nell’omonima azienda di Parma - e al momento facciamo fatica a servire i nostri clienti storici. Se possiamo, cerchiamo di evitare commesse aggiuntive, che gestiremmo con difficoltà. Gli aumenti? In qualche modo i clienti li stanno assorbendo, anche se un momento così frenetico non si era mai visto: se un anno fa il nostro legno si pagava 140 euro al metro cubo, oggi siamo arrivati anche oltre quota 400 » . Dall’alimentare alla meccanica, dai macchinari alle piastrelle, la domanda è in questa fase esplosiva, contribuen­do ad aggravare le difficoltà di approvvigi­onamento.

« Siamo in una situazione drammatica - spiega Livia Ghirardi, imprenditr­ice nell’azienda mantovana Monari Pallets - che ci costringe a cambiare modalità operative. Da questo mese, ad esempio, gli aggiorname­nti sui prezzi con i clienti vengono effettuati ogni quindici giorni, non era mai accaduto. Del resto, quando un fornitore di legno oggi ci presenta un’offerta, questa vale poche ore, è una sorta di “prendere o lasciare”. Noi stiamo comprando a spron battuto, cercando di fare magazzino ma non sappiamo se tutto questo basterà » . Chi può mette al lavoro le segherie interne, allargando il range di materiale acquistabi­le ma l’impatto sui costi totali è comunque ridotto.

« Nella mia azienda abbiamo ordini per tutto il 2021 - spiega il presidente di Conlegno Orlando Fravega - e in teoria potremmo fare anche di più, se non fosse per la scarsità di materiale. I volumi crescono ma in termini di margini per il settore sarà un anno difficile: sui prezzi, per quanto l’aggiorname­nto ora sia più frequente, siamo sempre ad inseguire un valore della materia prima che pare fuori controllo » .

Se il legno è certamente il problema chiave, per il settore non è comunque l’unico. La scarsità riguarda ad esempio i chiodi, componente che ora viene cercato in paesi mai sondati in passato per questa fornitura, come ad esempio Turchia o Lituania. Come risultato, in meno di un anno i prezzi dei bancali sono letteralme­nte esplosi, con aumenti dal 50 al 100% a seconda delle tipologie ( il bancale standard, Epal, è passato da 8- 9 a 15- 16 euro al pezzo) e la sensazione che la corsa non sia ancora terminata.

« Usa e Cina fanno incetta di materiale - commenta il presidente del gruppo pallet di Assoimball­aggi Massimilia­no Bedogna - e crediamo che per l’Europa sia arrivato il momento di tutelare la materia prima, limitando o bloccando l’export di tronchi. Al Governo chiediamo di darci garanzie, perché il pallet è un bene essenziale per l’economia » .

Ad aggravare l’effetto scarsità è la domanda esplosiva in arrivo da tutti i settori dell’economia

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ADOBESTOCK Rincari. Il bancale di legno, elemento comune di ogni processo della logistica e trasversal­e a tutti i settori, subisce gli effetti dei rincari generalizz­ati delle materie prime
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