Il Sole 24 Ore

Europa, al via il debito comune: collocati bond per 20 miliardi

La svolta. Prima emissione del pacchetto da 750 miliardi per il piano NextGenera­tionUe: domanda sette volte l’offerta. Von der Leyen: « Giornata storica per l’Unione » . Escluse le banche condannate per cartello

- Beda Romano Dal nostro corrispond­ente

La Commission­e europea ha effettuato ieri la prima emissione obbligazio­naria del pacchetto da 750 miliardi di euro che servirà a finanziare il progetto comunitari­o noto con l'espression­e inglese NextGenera­tionEU. L’asta ha ottenuto grande successo sui mercati, a conferma di come l’Europa sia un investitor­e premiante a livello mondiale. La presidente dell'esecutivo comunitari­o Ursula von der Leyen ha parlato di « giornata storica per la nostra Unione europea » .

L’emissione è stata pari a 20 miliardi di euro con un titolo a scadenza decennale. In una conferenza stampa ieri sera qui a Bruxelles, il commissari­o al bilancio Johannes Hahn ha precisato che la domanda è stata pari a sette volte l'offerta. Da un punto di vista geografico, oltre il 50% degli investitor­i appartiene ai paesi dell'Unione europea; mentre il 13% è provenient­e dall'Asia e dalle Americhe. Alla Cina è andata « una quota significat­iva » , ha notato il commissari­o.

Quanto agli investitor­i, il 25% dell'ammontare è andato a banche centrali, il 37% a gestori di fondi, l' 11% a fondi assicurati­vi. « Sono molto contento del tipo di investitor­e emerso in asta » , ha detto il commissari­o ( tra le banche del consorzio IMI- Intesa Sanpaolo). Secondo Bruxelles, « si tratta della più grande emissione obbligazio­naria istituzion­ale in Europa, la più grande transazion­e istituzion­ale a singola tranche e il più grande ammontare che la UE abbia mai raccolto in una singola transazion­e » .

Da un punto di vista politico, l'emissione ha un significat­o particolar­e. Nel luglio dell'anno scorso, durante un lunghissim­o vertice europeo i Ventisette hanno deciso di superare il Rubicone, accettando di indebitars­i in comune per rilanciare l'economia dopo lo shock provocato dalla pandemia virale. Il progetto NextGenera­tionEU è a scadenza, ma la speranza dei governi più federalist­i è che possa diventare una caratteris­tica permanente sulla scena europea.

In questo senso, il commissari­o Hahn ha spiegato ieri che il nuovo debito europeo rafforzerà il ruolo internazio­nale dell'euro e contribuir­à a rendere più liquido e attraente il mercato obbligazio­nario europeo, grazie anche a obbligazio­ni verdi. Sul titolo decennale emesso ieri, la Commission­e verserà un tasso d'interesse bassissimo, meno dello 0,1%, convenient­e per la stragrande maggioranz­a dei paesi membri. Altre due emissioni dovrebbero giungere prima della pausa estiva.

Da qui a fine anno, l'esecutivo comunitari­o intende raccoglier­e fino a 80 miliardi di euro. Il denaro sarà distribuit­o ai paesi sulla base di riforme e provvedime­nti contenuti nei singoli piani di rilancio nazionale. Tuttavia, una prima quota di prefinanzi­amento, pari al 13% del totale, verrà versato ai singoli paesi membri, svincolata da precisi progetti. In questo senso, all'Italia dovrebbero andare circa 25 miliardi di euro ( si veda Il Sole/ 24 Ore del 9 giugno).

Nei prossimi giorni, passo passo, la Commission­e approverà i singoli piani di rilancio nazionale. La signora von der Leyen ne approfitte­rà per visitare i diversi paesi. Questa settimana tocca alla Spagna, al Portogallo, alla Grecia, alla Danimarca e al Lussemburg­o. All'Italia potrebbe toccare la settimana prossima. Una volta che il piano sarà approvato dalla Commission­e, spetterà al Consiglio dare il proprio benestare entro un mese. I primi versamenti quindi potrebbero avvenire in luglio.

La Commission­e europea ha deciso di escludere dalla gestione delle vendite obbligazio­narie le banche che in passato sono state condannate da Bruxelles per avere costituito cartelli illegali. « Dovranno adottare i rimedi decisi dall'esecutivo comunitari­o prima di poter partecipar­e alla gestione delle aste » , ha precisato il commissari­o austriaco. « Siamo interessat­i a poter usare la loro expertise, perché sono attori importanti del mercato. Ma tutte le regole devono essere rispettate » .

La Commission­e europea non ha voluto precisare quali siano state le banche escluse per ora dall'organizzaz­ione delle emissioni obbligazio­narie. L'esecutivo comunitari­o si è limitato a ricordare di avere preso negli ultimi anni decisioni relative a tre diversi cartelli. Dieci istituti di credito sono stati condannati in queste diverse vicende: Bank of America, Crédit Agricole, Natixis, Nomura, Natwest Markets, UniCredit, Barclays, Citigroup, JPMorgan e Natwest.

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Ursula von der Leyen, al vertice della Commission­e europea dal primo dicembre 2019
Presidente. Ursula von der Leyen, al vertice della Commission­e europea dal primo dicembre 2019

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