Il Sole 24 Ore

Licenziame­nti, sindacati in piazza il 26 giugno

Partiti divisi sul blocco, Palazzo Chigi orientato a confermare le scelte fatte

- Giorgio Pogliotti

Di fronte alle divisioni dei partiti di maggioranz­a sul blocco dei licenziame­nti, il premier Mario Draghi sembra intenziona­to a confermare la mediazione contenuta nel Dl Sostegni Bis: le imprese delle costruzion­i e dell’industria potranno ricorrere fino a fine anno alla cassa integrazio­ne ordinaria o straodinar­ia scontata delle addizional­i sull’utilizzo, senza poter licenziare mentre la utilizzano, ma se non ne faranno ricorso dal 1° luglio saranno libere di licenziare ( per servizi e piccole imprese il blocco resta in vigore fino a fine ottobre).

Resta ancora l’ipotesi di una deroga limitata solo ai settori più in difficoltà ( tessile, lavorazion­e di pelli), ma con la conversion­e in legge del Dl Sostegni Bis attesa dopo la scadenza del 30 giugno, potrebbe essere necessario un decreto ad hoc. In alternativ­a, allo studio c’è un potenziame­nto degli strumenti per attenuare l’impatto sociale della fine del blocco dei licenziame­nti, a partire dalla Naspi, rafforzand­o l’as

‘ Resta ancora l’ipotesi di una deroga limitata solo ai settori più in difficoltà ( tessile, lavorazion­e di pelli)

segno per chi perde il lavoro.

Queste ipotesi vengono respinte da Cgil, Cisl e Uil che continuano a sollecitar­e una proroga generalizz­ata, almeno fino al 30 ottobre, del blocco dei licenziame­nti collettivi e individual­i per giustifica­to motivo oggettivo ( in vigore dal 23 febbraio 2020) ed hanno organizzat­o tre manifestaz­ioni nazionali per sabato 26 giugno: a Bari interverrà il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardier­i, a Firenze il leader Cisl Luigi Sbarra, e a Torino il numero uno della Cgil Maurizio Landini. I tre sindacati stanno incontrand­o in questi giorni le forze politiche per fare pressing sul Parlamento; ieri è stata la volta di una delegazion­e di Italia Viva, oggi pomeriggio toccherà alla Lega. Sempre ieri, peraltro, si è svolto anche un incontro riservato tra il premier Draghi e Bombardier­i ( la scorsa settimana il presidente del consiglio aveva incontrato Landini e Sbarra) per discutere di questi temi.

« Chiediamo il blocco per tutti i settori almeno fino al prossimo 31 ottobre - ha spiegato Sbarra - per evitare che si allunghi l’elenco dei disoccupat­i e poterci concentrar­e sulla riforma degli ammortizza­tori sociali e delle politiche attive che sono il vero anello mancante in Italia » . Per Landini occorre evitare uno « scontro sociale di cui non abbiamo bisogno » .

Quanto all’incontro di due ore di ieri tra sindacati e IV, come spiega Luigi Marattin, presidente della commission­e Finanze della Camera « abbiamo registrato convergenz­e su molti temi come la riforma degli ammortizza­tori o delle politiche attive, restano le distanze con i sindacati sul tema di un nuovo blocco dei licenziame­nti, crediamo che l’attuale formulazio­ne rappresent­i una giusta mediazione, eventuali deroghe per singoli settori espongono al rischio di imitazioni, inoltre andrebbero quantifica­ti i costi per la finanza pubblica » .

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