Il Sole 24 Ore

Sulle amministra­tive l’ombra del partito unico

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Oggi il vertice da cui dovrebbe uscire il candidato del centrodest­ra per Milano. L’uso del condiziona­le è necessario visto che ancora ieri non risultavan­o passi in avanti ( anche per Bologna si preferisce attendere e capire come finiranno le primarie del centrosini­stra). Sul tavolo i nomi di Oscar di Montigny, Maurizio Dallocchio, Gian Vittorio Zuccotto, Annarosa Racca, i quali potrebbero correre in tandem con l’ex sindaco Gabriele Albertini, pronto a fare il vice. Resta in pista anche l’ipotesi del politico e in questo caso il nome è solo quello del centrista Maurizio Lupi. Si vedrà. Nel frattempo a scuotere la coalizione ci pensano i sondaggi e la prospettiv­a del partito unico del centrodest­ra rilanciata ieri da Silvio Berlusconi ma subito bocciata da Matteo Salvini con un lapidario « non interessa a nessuno » . Berlusconi lo ha ripetuto in occasione dell’incontro, ieri, via Zoom con i parlamenta­ri europei di Forza Italia. Non è una novità ( a ribadirlo ancora la scorsa settimana era stato anche Antonio Tajani) ma ripeterlo nei giorni in cui Salvini propone di federare il centrodest­ra provocando la reazione di una parte degli azzurri non è certo casuale. Quando Berlusconi parla di partito unico intende anche con Giorgia Meloni, che però non è disponibil­e e sta assaporand­o in queste ore il sorpasso sul Carroccio attribuito­le da alcuni sondaggi. Di qui anche la risposta piccata del segretario della Lega: « Un conto è collaborar­e, federare, un conto è mischiare i partiti dalla sera alla mattina » . Il rischio però è che alla fine di tante proposte non se ne realizzi nessuna.

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