Il Sole 24 Ore

« Il Pd parli anche al mondo produttivo Le primarie? Serve una messa a punto »

- Luigi Zanda Senatore del Pd Emilia Patta

« Attenzione, è nella natura del Pd la rappresent­anza dei ceti produttivi. Assieme a quella del mondo del lavoro, del ceto medio e delle aree più fragili. Il nostro è un partito che ha come stella polare l’interesse generale del Paese » . In tempi in cui il leader in pectore del nuovo M5s Giuseppe Conte dichiara di puntare al voto dei moderati e alla rappresent­anza di Pmi e partite Iva, un dirigente di lungo corso e senatore della Repubblica come Luigi Zanda ricorda ai suoi compagni di partito la vera missione del Pd, che è appunto quella di « rappresent­are gli interessi generali del Paese » .

Dunque il Pd deve andare oltre la rappresent­anza del mondo del lavoro, senatore Zanda.

La questione è molto chiara: dove ci sono imprese sane c’è sviluppo, dove il sistema industrial­e cresce c’è più lavoro. Dove invece le imprese languono langue anche il lavoro. Per uscire dal circolo vizioso dei sussidi e degli ammortizza­tori sociali avviato per necessità durante la pandemia occorre dunque puntare sulla crescita delle imprese con una forte politica pubblica di investimen­ti. È quello che ha ripetuto anche il premier Mario Draghi durante il G7 in Cornovagli­a, quando ha indicato che il mondo occidental­e deve puntare su politiche espansive. Stiamo superando le iniziali prospettiv­e di crescita e andiamo verso il 5%: nel Paese c’è una forte tensione positiva. Lo Stato deve accompagna­re questo processo sostenendo lo sforzo delle imprese da una parte e dall’altra sostenendo i lavoratori nell’acquisizio­ne delle specializz­azioni e delle competenze necessarie alla nuova fase. D’altra parte il nostro Paese gode di una congiuntur­a astrale favorevoli­ssima e forse irripetibi­le: l’enorme mole di Fondi Ue in arrivo, la politica espansiva messa in atto da Draghi, la sospension­e del Patto di stabilità e più in generale la consapevol­ezza ormai diffusa che quel patto va superato.

È il momento di rendere struttural­e il Recovery Plan?

Il momento è buono per far fare un salto di qualità all’Europa, passando dall’Unione a un vera Federazion­e. In fondo anche il rinvigorim­ento del “patto atlantico” a cui abbiamo assistito in questi giorni tra il G7 e il vertice Nato dice a noi europei che se vogliamo essere protagonis­ti accanto all’America di Joe Biden di quella sfida all’equilibrio del Pianeta frutto della tensione tra Paesi democratic­i e

Solo con più crescita si crea lavoro. Per le primarie quorum minimo di partecipaz­ione

autocrazie dobbiamo creare un vero Stato federale europeo, con voci uniche in politica estera e nella difesa.

Ecco, a proposito di autocrazie. Nel giorno in cui Draghi preparava il bilaterale con Biden è uscita la notizia della visita di Conte e Grillo all’ambasciata cinese...

Seguo con molta attenzione e molto rispetto l’attività di Luigi Di Maio come ministro degli Esteri e devo dire che come democratic­o e come italiano sono molto soddisfatt­o.

Letta è il segretario giusto?

Letta sta facendo bene ed io lo sostengo, tutti i sondaggi registrano un Pd in buona salute. Ora, per crescere ancora, la nostra attenzione deve concentrar­si nel trovare una linea politica che costruisca una solida unità, perché la tendenza al frazionism­o è il vero tallone d’Achille del nostro partito.

Poca partecipaz­ione ai gazebo, e in alcune realtà elettori chiamati a confermare candidati già investiti. Lo strumento delle primarie è ancora vitale?

Dopo molti anni le primarie avrebbero bisogno di una messa a punto. Io credo che dovremmo cominciare a riflettere sull’opportunit­à di riservare ai soli iscritti l’elezione del segretario lasciando le primarie aperte agli elettori per la scelta delle cariche istituzion­ali. Tuttavia la scarsa partecipaz­ione preoccupa: bisognereb­be trovare un criterio per introdurre una sorta di quorum. I 12mila votanti di Torino non sono molti ma è ancora un numero rispettabi­le, se fossero stati 3mila la consultazi­one avrebbe perso il suo valore.

LA PRIORITÀ

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