Prima intesa post Brexit: un’area di libero scambio con l’Australia
L’import- export tra i due Paesi ammonta a oltre 20 miliardi di dollari Londra apre ai prodotti agricoli, Canberra ai servizi finanziari
Il primo accordo commerciale postBrexit è « l’alba di una nuova era » , ha dichiarato ieri il premier britannico Boris Johnson dopo avere firmato l’intesa con il primo ministro australiano Scott Morrison a Downing Street.
L’accordo tra Gran Bretagna e Australia eliminerà del tutto tariffe e quote sulle merci ma prevede un periodo di transizione di 15 anni, i cui dettagli non sono stati resi noti. I giovani britannici sotto i 35 anni saranno più liberi di viaggiare e lavorare in Australia.
« Il nostro nuovo accordo commerciale apre opportunità fantastiche per le imprese e i consumatori britannici e anche per i giovani che vogliono vivere e lavorare all'altro capo del mondo » , ha detto Johnson.
Il settore agricolo e alimentare ha però espresso serie preoccupazioni sull’impatto economico dell’accordo. Le importazioni senza tariffe e senza quote di prodotti australiani come carne e zucchero potrebbero danneggiare i produttori britannici.
Liz Truss, ministro del Commercio Estero, ha detto che « nel tempo le importazioni di carne australiana sostituiranno le importazioni dalla Ue » e che i produttori britannici « invece di essere sulla difensiva dovrebbero essere positivi su quello che vogliono vendere » .
La National Farmers’ Union ha chiesto maggiore chiarezza sui dettagli dell’accordo. Londra ha parlato di 15 anni di transizione, mentre Canberra nell’annunciare l’intesa ha parlato di fine delle tariffe sui prodotti lattiero- caseari entro 5 anni, sullo zucchero entro 8 anni e sulla carne entro dieci. L’Australian Agricultural Company prevede che l’export di manzo in Gran Bretagna sarà decuplicato.
Inoltre ci sono timori sulle norme in materia di benessere animale e tutela dei consumatori, dato che i produttori australiani utilizzano ormoni non permessi in Gran Bretagna e fanno uso di molti più antibiotici.
Secondo le previsioni del Governo il valore dell’accordo commerciale con l’Australia sarebbe di uno 0,01- 0,02% aggiuntivo nei prossimi cinque anni, pari a 200- 500 milioni di sterline. Anche l’impatto sui prezzi è trascurabile: un risparmio di 34 milioni di sterline all’anno, pari a 1,20 sterline per famiglia.
L’intesa ha quindi un valore soprattutto simbolico. Per Londra vuole essere il modello per la politica commerciale britannica dopo l’uscita dalla Ue e formerà la base di negoziati più complessi con gli Stati Uniti e l'Unione Europea.
L’accordo con l’Australia è anche e soprattutto il primo passo verso il Partenariato Trans- Pacifico ( TPP11) al quale il Regno Unito ha chiesto di aderire nella speranza che un domani anche gli Usa entrino a farne parte. Allo stato attuale gli 11 Paesi del Tpp, tra i quali ci sono il Canada, il Giappone, Vietnam e Cile, rappresentano solo l’ 8% dell’export britannico ma Londra prevede che la percentuale aumenti.
« Diventare membri del Tpp creerà nuove opportunità per i nostri agricoltori, imprenditori, innovatori e investitori di fare affari nella futura sala macchine dell’economia globale » , ha detto la Truss. « Entro il 2030 il 66% delle classi medie saranno in Asia e vorranno acquistare whisky, auto e carne dal Regno Unito » .
Londra ha annunciato accordi commerciali con il Giappone e la Norvegia di recente, ma erano stati negoziati quando la Gran Bretagna era ancora nella Ue. Quella con l’Australia è la prima intesa bilaterale iniziata e conclusa dalla Gran Bretagna “sovrana”.