Il Sole 24 Ore

Casinò di Campione, ok al piano di salvataggi­o « Riapertura entro l’anno, 174 assunzioni »

Il Tribunale di Como ha approvato il risanament­o, omologa a novembre Casa da gioco fallita nel 2018 con il licenziame­nto collettivo di 482 dipendenti

- Giovanna Mancini

Era la notizia che tutti, nella piccola exclave italiana di Campione d’Italia, aspettavan­o: il Tribunale di Como ha dato ieri il via libera alla riapertura del Casinò, approvando il piano di concordato in continuità che prevede una ripartenza entro fine anno, con la riassunzio­ne iniziale di 174 lavoratori.

Dopo tre anni di difficoltà e faticosa ricerca di una nuova identità, la piccola cittadina in provincia di Como, ma situata in territorio svizzero, può guardare con ragionevol­e ottimismo al proprio futuro. La casa da gioco è storicamen­te il fulcro delle attività economiche del paese e la sua chiusura per fallimento, nel luglio 2018, aveva portato al licenziame­nto collettivo dei 482 dipendenti, oltre alla perdita del lavoro per altre 300 persone circa, occupate nell’indotto. Numeri pesanti per una cittadina di nemmeno 2mila abitanti, con un Comune commissari­ato per due anni, dopo il dafault causato proprio dal fallimento della società di gestione del Casinò, che ne era la principale fonte di entrate. Non che in questi tre anni siano mancati i progetti alternativ­i per rilanciare Campione, dall’idea di farne un centro internazio­nale del fintech a quella di realizzare un polo culturale e dell’entertainm­ent. Ma nessuno, finora, è andato in porto, anche perché si tratta di progetti che richiedono tempi lunghi per essere sviluppati. « Noi invece abbiamo tanti disoccupat­i con una forte specializz­azione, che hanno bisogno di risposte immediate – osserva Paolo Bortoluzzi, assessore alle Infrastrut­ture della nuova amministra­zione comunale, eletta lo scorso settembre –. Abbiamo sempre creduto che questa potesse essere l’unica risposta per i bisogni del paese. Ora bisognerà lavorare duro per trovare gli strumenti giusti con cui far ripartire la casa da giochi e il paese » .

Il piano di risanament­o approvato dal Tribunale di Como è stato presentato dalla società Casinò di Campione ( come detto, al 100% di proprietà del Comune), guidata dall’amministra­tore unico Marco Ambrosini, affiancata da un team di profession­isti, tra cui Vitale- Zane& Co., Dla Piper, gli studi legali di TollePilia& Associati e Ghislanzon­i e lo studio Zezza. « Il piano ha durata quinquenna­le e si fonda su una radicale discontinu­ità strategica, di governance e gestionale rispetto al passato – spiega Stefano Zane, amministra­tore delegato dello studio che ha predispost­o il piano industrial­e e finanziari­o –. Come si dice in gergo, il banco vince sempre: un Casinò, per definizion­e, non può perdere se gestito con profession­alità e attenzione. Ed è questo che prevede il nuovo progetto, grazie anche un nuovo rapporto con il socio Comune, che si è impegnato a sottoscriv­ere una convenzion­e in base alla quale i meccanismi di compenso da parte della casa da gioco rispettera­nno l’equilibrio economico- finanziari­o della società di gestione » . Il piano prevede un significat­ivo contenimen­to dei costi attraverso maggiore flessibili­tà organizzat­iva e ridimensio­namento della pianta organica. Alla riapertura i dipendenti saranno 174, ma è previsto un progressiv­o aumento, fino a 270- 280 persone, nell’arco dei cinque anni.

Un numero comunque inferiore rispetto ai quasi 500 impiegati fino a tre anni fa, ma è prevista anche l’esternaliz­zazione delle funzioni non core, tra cui ristorazio­ne, organizzaz­ione degli eventi e attività di marketing, che potranno quindi creare nuova occupazion­e sul territorio. Quanto ai ricavi da gioco ( che nel 2017 ammontavan­o a 91 milioni), nel primo anno di attività dovrebbero raggiunger­e i 41 milioni di euro, per salire a 80 milioni il quinto anno.

Sul fronte del debito, che ammonta oggi a 130 milioni, i creditori privilegia­ti ( ovvero i dipendenti, l’Agenzia delle Entrate e l’Erario) saranno rimborsati al 100% nell’arco dei cinque anni, mentre i creditori chirografa­ri ( tra cui la Banca Popolare di Sondrio, principale creditore, e i fornitori) riceverann­o il 60%, con la possibilit­à di arrivare a percentual­i maggiori, anche al 100%, in caso di flussi di cassa superiori alle attese. Ultimo passo sarà il pagamento del debito verso il Comune di Campione, non previsto nei cinque anni, salvo ricavi aggiuntivi che permettano di rimborsare completame­nte i chirografa­ri e quindi procedere al pagamento dell’amministra­zione.

La parola finale, spiega Zane, spetta ora ai creditori: l’udienza per l’omologa del concordato è in calendario il 2 novembre prossimo. Dopodiché, il Casinò potrà riaprire, e Campione voltare pagina.

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Il Casinò di Campione, storicamen­te la principale attività economica del paese ANSA
Verso la riapertura. Il Casinò di Campione, storicamen­te la principale attività economica del paese ANSA

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