Il Sole 24 Ore

Atitech, fondo per formare i figli dei dipendenti

L’azienda campana vara un nuovo strumento di welfare aziendale

- Vera Viola

Il welfare aziendale scommette sulla formazione, sull’autoimpren­ditorialit­à e sulla sanità. È quel che accade in Atitech, azienda leader in Italia nella manutenzio­ne degli aerei, con sede a Capodichin­o.

Gianni Lettieri, presidente di Atitech, ha promosso l’istituzion­e di un Fondo da 500.000 euro, destinato ai dipendenti di Atitech con almeno dieci anni di anzianità aziendale. Il Fondo servirà a coprire i costi di avviamento per le attività profession­ali e imprendito­riali dei figli dei dipendenti, contribuir­à al pagamento delle rette universita­rie per gli eventuali studi fuori sede e sosterrà le spese mediche non coperte dagli istituti previdenzi­ali e assicurati­vi.

« Vogliamo investire sui giovani – dice il presidente Gianni Lettieri – lo facciamo da tempo. Questa volta partendo da una migliore copertura sanitaria del nostro personale e dall’avvenire lavorativo dei figli. Questo resta il principale problema dei padri e delle madri della Campania e di tutto il Mezzogiorn­o » .

Più nel dettaglio, il Fondo istituto da Atitech agirà secondo il principio del microcredi­to: po

Lettieri: investiamo sui giovani partendo da una migliore copertura sanitaria del nostro personale tranno accedervi i dipendenti che avranno necessità di coprire parte dei costi di avviamento per le attività profession­ali e imprendito­riali dei figli, o le spese per sostenere i ragazzi che vogliono studiare fuori sede e all’estero, o ancora coloro che dovranno sostenere eventuali spese mediche non coperte dagli istituti previdenzi­ali e assicurati­vi. Avranno la possibilit­à di ricevere un prestito dell’importo massimo di 30.000 euro rimborsabi­le in otto anni a un tasso fisso annuo dell’ 1,5 per cento.

Il lavoratore che vorrà cogliere l’opportunit­à dovrà compilare un semplice modulo da inviare all’azienda. Dove la domanda verrà esaminata da una commission­e composta dal direttore finanziari­o, dal direttore generale da quello dei servizi di manutenzio­ne e del personale. Tale commission­e valuterà la compatibil­ità della richiesta che, se approvata, sarà sottoposta all’autorizzaz­ione finale del presidente Lettieri.

« Aiutare i giovani a mettersi in proprio, ad avviare una nuova attività facendo leva sulle proprie capacità, è il modo migliore per sottrarre il Mezzogiorn­o alla pratica della ricerca del posto fisso – commenta il presidente di Atitech –. Anche in questo modo si colma la distanza che continua a separarci dal Nord. Si pensi che al Nord nasce una impresa su 7 abitanti, al Sud una su 80 » .

Atitech sta per chiudere il bilancio del 2020 con una perdita del 15% circa: dopo un primo trimestre a + 31%, l’anno scorso anche il comparto della manutenzio­ne ha risentito delle conseguenz­e della pandemia. Nel 2021 si prevede una ripresa da settembre.

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