Il Sole 24 Ore

Banche, il 23 luglio la decisione sul via libera ai dividendi

Andrea Enria: « Il 23 luglio la decisione sulla rimozione delle restrizion­i agli istituti » « Spetta alle banche trovare il modo di fare profitti con un business sostenibil­e »

- Dal nostro corrispond­ente Isabella Bufacchi FRANCOFORT­E

« Sebbene usciremo gradualmen­te dalle raccomanda­zioni sui dividendi, si spera presto, sui mercati stanno crescendo grandi aspettativ­e: meno accantonam­enti, più profitti e le banche che a breve ricomincia­no a pagare. Non ho obiezioni su questo, ma resta molta incertezza, il rischio di credito non si è ancora materializ­zato sui libri delle banche e la prudenza resta la stella polare per i prossimi mesi » . Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Bce, ha aperto ieri, ma con molta cautela, uno spiraglio della porta di uscita dalle restrizion­i sui dividendi. In una conversazi­one alla conferenza virtuale organizzat­a da Afme- Omfif sull’integrazio­ne finanziari­a, banking union e capital market union, il numero uno dell’Ssm ha annunciato che il prossimo 23 luglio la Banca centrale europea ha in agenda la decisione sulla possibile rimozione delle restrizion­i sulla distribuzi­one di dividendi e acquisti di azioni proprie da parte delle banche.

Enria ha difeso questa raccomanda­zione, pur se “dolorosa”, controvers­a per molte banche e prorogata con un invito all’estrema prudenza fino al 30 settembre 2021. « Non mi rammarico, quella sui dividendi è stata una decisione positiva che ha giocato la sua parte, assieme all’uso dei buffers e alla straordina­ria politica monetaria sulle condizioni di finanziame­nto, abbiamo creato il giusto contesto ed evitato il credit crunch, una reazione troppo forte dei mercati allo shock pandemico » . Ma, ha aggiunto, deve rimanere un intervento per i casi eccezional­i, come la pandemia, « non sono d’accordo a farlo diventare uno strumento normale nella cassetta degli attrezzi dell’Ssm » .

In quanto alla percezione dei mercati di una Bce che non gradisce i buy back, Enria ha ribadito: « siamo totalmente neutrali su dividendi e acquisti di azioni proprie » . Quel che importa all’Ssm è « la traiettori­a del capitale » e cioè se le banche hanno sufficient­e spazio in aggiunta ai requisiti di capitale prudenzial­e e ai buffers. Dal punto di vista del supervisor­e, tuttavia, per Enria è preferibil­e quella banca che non crea l’aspettativ­a di pagare regolarmen­te alti dividendi.

Enria ha affermato che la profittabi­lità è molto importante, è la prima linea di difesa per assorbire meglio

L’ATTENZIONE « Il rischio di credito non si è ancora materializ­zato nei bilanci e la prudenza resta la stella polare »

gli shocks. E ha esortato le banche a fare di più in casa, con “self- measures” per aumentare i profitti. « La pandemia ha suonato la sveglia per quelle banche che fino a quel momento avevano giustifica­to la bassa redditivit­à dando la colpa alla regolament­azione e ai bassi tassi d’interesse, e che si erano messe ad aspettare un allentamen­to delle regole o un rialzo dei tassi. Ebbene, queste banche devono capire che spetta a loro trovare il modo di fare profitti: investendo più nel digitale, impostando una strategia di consolidam­ento e modelli di business sostenibil­i » . La Bce, ha fatto sapere, sta valutando in che modo aumentare la pressione sulle banche affinchè si muovano in questa direzione.

In quanto al rischio del cambiament­o climatico, il numero uno dell’Ssm ha chiarito che l’anno prossimo gli esiti degli stress test sul cambiament­o climatico saranno solo qualitativ­i, possibilme­nte con solo un impatto indiretto sui requisiti di secondo pilastro. Tuttavia in prospettiv­a , gradualmen­te, il rischio del cambiament­o climatico diventerà un rischio come un altro, ed entrerà nei requisiti del Pillar 2. Molto infine resta da fare su EDIS, lo schema unico europeo di garanzia sui depositi, e sulla rimozione delle barriere per favorire l’integrazio­ne transfront­aliera su asset e liabilitie­s. Le crisi bancarie in futuro non dovranno più essere gestite come crisi nazionali, con strumenti nazionali e interventi nazionali.

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Presidente del Consiglio di vigilanza bancaria che fa capo alla Bce. In precedenza è stato a capo dell’European Banking Authority
ANDREA ENRIA Presidente del Consiglio di vigilanza bancaria che fa capo alla Bce. In precedenza è stato a capo dell’European Banking Authority

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