Il Sole 24 Ore

Italgas, piano da 7,9 miliardi al 2027 Stretta finale per l’offerta su Depa

Focus su gare ( 2,2 miliardi) e infrastrut­tura ( 3,1 miliardi) Allo studio bond sostenibil­e L’ad Gallo: « Le proposte vincolanti per la Grecia entro il 15 luglio, in corsa da soli »

- Celestina Dominelli

Un occhio è puntato sulla corsa per la greca Depa Infrastruc­ture con la scadenza del 15 luglio per le proposte vincolanti e la convinzion­e di essere il « partner migliore » per Atene ( « l’offerta sarà fatta solo da noi e, se ci sarà un consorzio, scatterà solo dopo la gara se saremo aggiudicat­ari » , è il messaggio del ceo Paolo Gallo). E un altro concentrat­o sulle gare gas, il cui mancato decollo è « un’opportunit­à persa per il Paese » , dal momento che gli investimen­ti in infrastrut­ture « sono fondamenta­li per far ripartire l’economia » . Ecco perché, nel nuovo piano strategico presentato ieri al mercato e che vale 7,9 miliardi di euro di investimen­ti da qui al 2027 ( 400 milioni in più della precedente strategia), Italgas ha puntato una fiche da 2,2 miliardi sulle gare d’ambito con un orizzonte chiaro: incrementa­re dal 35 al 45% la propria fetta di mercato. Consapevol­e che il pieno avvio delle gare porterà benefici sia in termini di nuovi punti di riconsegna ( 10 milioni previsti a fine piano rispetto ai 7,6 milioni serviti nel 2020) sia sulla Rab ( il capitale investito netto ai fini regolatori), una delle cartine di tornasole per valutare le aziende operanti in business regolati e che si stima raggiunga, a livello consolidat­o, gli 11,9 miliardi al 2027 ( con un ritmo di crescita annuo del 6,3%).

Insomma, la spinta in arrivo dalle gare è assai significat­iva. Ma il presente e il futuro prossimo della società viaggiano anche su altri binari, ai quali il piano destina importanti risorse, a cominciare dalla trasformaz­ione digitale che Gallo considera « il principale abilitator­e » del percorso di crescita. Non solo perché gli 1,4 miliardi previsti a piano ( 300 milioni in più del precedente) serviranno a completare entro il 2022 la realizzazi­one di reti smart lungo tutto il network di Italgas, ma soprattutt­o perché il cambio di passo dell’infrastrut­tura spalancher­à definitiva­mente le porte al passaggio nei “tubi” dei gas rinnovabil­i, dal biometano all’idrogeno al centro del progetto che il gruppo sta realizzand­o in Sardegna - dove procede spedita la metanizzaz­ione con il prossimo completame­nto di 1100 chilometri di reti native digitali e con 300 milioni a piano - e che rappresent­a una sorta di “grande laboratori­o” di questo vettore energetico. Con quale obiettivo? Quello di testare, come spiega Gallo in conferenza stampa, non tanto la risposta delle condotte ( « non credo che i tubi avranno bisogno di nulla » , chiarisce l’ad) quanto la tenuta dei dispositiv­i, valvole in testa, rispetto al passaggio dell’idrogeno dopo averlo prodotto per usi industrial­i e residenzia­li, come il gas, da energie rinnovabil­i.

Un ulteriore “salto” della rete, dunque, che beneficerà anche di un’iniezione da 3,1 miliardi destinata a renderla ancora più performant­e e ad estenderla a territori non ancora raggiunti e che consentirà a Italgas di giocare in prima linea, con uno sguardo anche al Recovery Plan, le sfide digitalizz­azione e della transizion­e green, inclusa quella del taglio delle emissioni al 2030 (- 30% per quelle climaltera­nti e - 25% per i consumi energetici rispetto ai livelli 2020). Potendo contare altresì su 180 milioni di investimen­ti su tre aree cruciali per la svolta verde del Paese ( idrico, servizi, ed efficienza energetica dove Italgas è fresca dell’acquisizio­ne di Ceresa con 3700 clienti all’attivo) e su 380 milioni al servizio della crescita per linee esterne.

E poi c’è il capitolo finanza che spetta al nuovo cfo, Gianfranco Amoroso, declinare. Così il manager prima conferma la politica di dividendi annunciata a ottobre ( la cedola come l’importo più alto tra la base di 25,6 cent del 2019 aumentata del 4% annuo e il 65% dell’utile netto rettificat­o per azione) e poi non esclude un bond sostenibil­e dopo l’estate. « L’intenzione - dice - è di andare su quel mercato. Ora abbiamo i target, completere­mo la documentaz­ione per il programma di emissioni ed esaminerem­o il mercato, fermo restando che fino al 2024 non abbiamo necessità di rifinanzia­mento. Dopo l’estate valuteremo eventuali finestre di opportunit­à » .

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PAOLO GALLO L’ingegnere torinese è l’ad di Italgas dall’agosto del 2016

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