Edison e il cantiere per le rinnovabili « Un partner finanziario per crescere »
L’ad Monti: « Aperti a un socio di minoranza pronto a sposare il nostro progetto » « Il prezzo dipenderà dagli asset ma soprattutto dal business plan »
« Si tratta di un'ipotesi allo studio per la crescita del gruppo nel settore delle rinnovabili: per la precisione nell’eolico e nel fotovoltaico » .
L’amministratore delegato di Edison, Nicola Monti, svela per la prima volta a Il Sole 24 Ore il nuovo progetto che il gruppo di Foro Buonaparte, controllato dalla multinazionale francese Edf, ha in mente di realizzare nei prossimi mesi, se tutto andrà secondo le attese.
L’obiettivo, secondo le indiscrezioni finora circolate tra gli addetti ai lavori anticipate ieri da Il Sole, è individuare un partner finanziario di minoranza che possa supportare la crescita: un socio finanziario con un orizzonte temporale di medio- lungo termine. Per questo motivo, nelle passate settimane, sono stati conferiti dei mandati a due banche d’affari: Lazard e Société Générale.
« Si tratta di un'opzione di partnership, con la volontà da parte di Edison di mantenere il controllo della società. Il partner dovrà essere di minoranza e finanziario e dovrà sposare il nostro progetto industriale, sostenere gli investimenti e seguire gli obiettivi di crescita. Al possibile partner sarà ceduta una minoranza dell’appena costituita piattaforma Edison Renewables, controllata al 100% dalla stessa Edison, in modo da partecipare alla crescita futura di questo veicolo » .
In Edison Renewables sono confluiti 1100 megawatt fra eolico e fotovoltaico. I numeri sono ambiziosi. « Queste attività nelle rinnovabili - continua l’ad Nicola Monti - hanno un ebitda che nel 2020 è stata di circa 150 milioni di euro e che nel 2021 salirà a 180 milioni di euro, quindi una generazione di cassa molto rilevante all’interno del bilancio di Edison » .
Il progetto industriale di crescita è definito da qualche mese. A febbraio Edison ha assunto il pieno controllo di E2i Energie Speciali, che dispone di 706 megawatt di capacità eolica in 38 impianti in Italia. L’accordo E2i ha trasformato il gruppo italiano nel secondo operatore eolico italiano.
« La crescita che abbiamo in mente di realizzare - prosegue Monti - sarà nell’eolico e nel fotovoltaico, mentre sono esclusi da questo perimetro gli asset nell’idroelettrico. Attualmente abbiamo, nel nostro perimetro, un gigawatt di eolico e 100 megawatt di fotovoltaico per 1,1 gigawatt complessivi. Il nostro obiettivo, secondo il piano, è quello di arrivare a 4 gigawatt, partendo da una solida base soprattutto nell’eolico. Per raggiungere questo traguardo puntiamo su una crescita organica, ma anche su operazioni selettive di M& A » .
La crescita sarà comunque, in maggioranza, organica. « Per quanto riguarda l’eolico, dove abbiamo già realizzato ad oggi il maggiore sviluppo, - dice Monti - puntiamo sui siti esistenti con interventi di integrali ricostruzioni, che permetteranno di moltiplicare fino a due volte le capacità produttiva dei siti stessi. In più ci saranno progetti green field. Oggi la tecnologia esistente permette di installare macchine molto più potenti in grado di sviluppare fino a 3- 4 megawatt. Sempre nell’eolico siamo totalmente integrati nei processi: dall’ingegneria all’installazione e manutenzione dei macchinari, fino alla vendita dell’energia sul mercato. In questo segmento di mercato puntiamo a raddoppiare, in breve tempo, la nostra capacità. Mentre nel fotovoltaico abbiamo un piano di crescita sempre organica con i impianti nuovi che verranno realizzati » .
Secondo una stima di Reuters, l’accordo potrebbe valutare l’attività di generazione di energia rinnovabile di Edison oltre 1 miliardo di euro. Secondo le indiscrezioni la quota in vendita potrebbe aggirarsi attorno al 40 per cento.
Quanto verrà valutata la minoranza? « Nel caso in cui venga individuato un partner, il prezzo - tiene a precisare Monti - dipenderà da diverse variabili, non solo numeriche: c’è la base degli asset industriali, ma soprattutto il business plan in cui l’investitore deve credere » .
In corsa per la minoranza, secondo i rumors, ci sarebbero fondi pensione olandesi come Apg e PGGM, assicurazioni come Allianz, Swiss Life, Axa e Predica ( gruppo Crédit Agricole Assurance) e fondi infrastrutturali come Wren House Infrastructure.
« In questa fase tanti altri player del mercato stanno guardando ad operazioni di questo tipo, rese necessarie dagli investimenti miliardari che bisognerà fare nei prossimi anni per sostenere la crescita » conclude Monti.