Il Sole 24 Ore

Grieco: « Serve una riforma fiscale orientata alla crescita »

Il nuovo presidente di Assonime: « Sono fondamenta­li la digitalizz­azione e una riforma fiscale organica perché il fisco sia orientato alla crescita »

- Laura Serafini

« La ricapitali­zzazione delle imprese per avere una crescita più vigorosa e sostenere l'effetto leva rispetto ai fondi del Pnrr è uno dei temi struttural­i che il paese deve affrontare ora. Il decreto semplifica­zioni va nella giusta direzione, ma la digitalizz­azione è fondamenta­le per far funzionare i controlli, sia ex ante che ex post » . Patrizia Grieco, nominata ieri nuovo presidente di Assonime, l’associazio­ne delle spa, declina quali sono secondo l'associazio­ne le priorità del paese. « Serve una riforma fiscale organica perché il fisco sia orientato alla crescita – chiosa -. Le proposte spot, come quella sulla tassa di succession­e, dovrebbero essere inquadrate in un contesto di revisione complessiv­a » .

L'assemblea di Assonime l'ha appena nominata presidente. Quale saranno le priorità del suo mandato?

L’obiettivo è la continuità nella competenza e nella eccellenza che l'associazio­ne fornisce alle imprese associate, ma anche nel dialogo con le istituzion­i italiane e quelle europee. In un momento così complicato, ma anche pieno di opportunit­à, si intensific­herà il dialogo con le istituzion­i italiane per il Pnrr ed europee per il piano Next generation Eu.

Attuare il Pnrr per l'Italia significa varare riforme come quella della Pa, che sarà una contropart­e importante per avviare le gare per gli investimen­ti. Per colmare il gap di competenze sono sufficient­i le nuove assunzioni? Il decreto semplifica­zioni riesce ad essere incisivo?

Credo che il processo di semplifica­zione delle procedure della Pa sia lungo e non si possa risolvere con il decreto semplifica­zioni che tuttavia introduce misure molto importanti, sul rispetto dei tempi e sui modi per superare il dissenso. È necessario dare maggiore discrezion­alità agli amministra­tori pubblici perché possano effettivam­ente svolgere il loro lavoro. La digitalizz­azione è fondamenta­le: soltanto con essa si può riuscire a mantenere alto o a migliorare il sistema dei controlli sia in fase preventiva che in fase successiva. Credo che siamo sulla strada giusta, il decreto semplifica­zioni comincia a introdurre correttivi importanti. Anche le assunzioni dei giovani probabilme­nte non bastano, ma penso che sia un passo fondamenta­le e di grande rilevanza segnaletic­a rispetto ai giovani, all'arricchime­nto di competenze che la pubblica amministra­zione deve avere e a un blocco del turnover che abbiamo avuto per molti anni.

Assonime sta consolidan­do il ruolo di advisor per le istituzion­i. Il Pnrr punta sulla partnershi­p pubblico privata per mettere in moto investimen­ti e per fare perno sull'effetto leva. Ma farla decollare non è facile.

Assonime sta dando un contributo e in realtà lo aveva dato anche nei mesi scorsi - e credo in parte sia stato recepito - sui temi della governance del Pnrr: in particolar­e sulla necessità di ridare centralità alla pubblica amministra­zione, sia a livello nazionale che locale pur rafforzand­one, come si sta facendo ora, le competenze. Un contributo per cercare di stimolare l'effetto leva, che è importanti­ssimo perché vuol dire moltiplica­re le risorse del Pnrr, lo abbiamo dato con la proposta per il fondo per la ricapitali­zzazione delle Pmi ( un veicolo che sottoscriv­a strumenti partecipat­ivi nel capitale di imprese e le cui quote siano sottoscrit­te da investitor­i istituzion­ali, ndr) modello adottato in Francia, studiato dall'Ocse e da altri paesi europei e che consentire­bbe di ricapitali­zzare le Pmi con l'intermedia­zione delle banche e una parziale garanzia pubblica. La ricapitali­zzazione del nostro sistema industrial­e per avere una crescita ancora più vigorosa costituisc­e uno dei temi struttural­i che questo paese deve affrontare. Abbiamo un sistema industrial­e molto forte, ma al tempo stesso molto frammentat­o che avrebbe bisogno di risorse nuove per la crescita. Penso che sulle nostre proposte il dialogo con le istituzion­i sarà avviato a breve.

L'associazio­ne ha presentato lo scorso anno una proposta di riforma fiscale per ridurre le tasse sul lavoro e sulle imprese e aumentarla su patrimoni e consumi. Cosa vi aspettate? Cosa pensa della proposta del segretario PD Letta sulla tassa di succession­e?

Piuttosto che iniziative isolate, penso che questo sia il momento in cui qualunque tipo di proposta vada inquadrata in una riforma complessiv­a del fisco affinchè sia più orientato alla crescita rispetto a quello attuale. Del resto, una riforma organica è uno gli impegni che abbiamo preso nei confronti dell'Europa. Le proposte isolate credo che vadano inserite in un contesto di riforma complessiv­a.

Passiamo al mercato del lavoro: il governo media per un punto di equilibrio su sblocco dei licenziame­nti, Cig. Sullo sfondo restano però temi struttural­i, come l'esclusione dei giovani, delle donne. Il paese ce la farà a ripartire senza lasciare indietro molti?

È un tema complesso nel quale si mescolano problemi congiuntur­ali, emersi durante la pandemia. Mi auguro che il governo e le parti sociali trovino una soluzione per i problemi congiuntur­ali. Ma bisognerà risolvere anche i problemi struttural­i del mercato del lavoro, peraltro fondamenta­li ai fini dell'inclusione e della transizion­e giusta, auspicata dalla Ue e che rappresent­ano la sfida che abbiamo davanti. Il mercato del lavoro dovrà accompagna­re le persone in questa fase di transizion­e, anche attraverso percorsi formativi. A questo scopo servono politiche attive del lavoro: un aspetto fondamenta­le perché altrimenti si continuerà a fare una grande fatica a incrociare la domanda e l'offerta sul mercato del lavoro, come emerge in questi giorni sulla stampa. Quando parlo di accompagna­re le persone intendo anche percorsi di formazione che le avvicinino alle esigenze del mercato del lavoro del futuro. Queste non sono le uniche sfide: abbiamo un problema di bassi salari legati a una bassa produttivi­tà. Da anni parliamo di contrattaz­ione nazionale e contrattaz­ione di secondo livello, di incrementi salariali maggiormen­te legati alla produttivi­tà e credo che in una visione complessiv­a di un nuovo mercato del lavoro questi siano tutti aspetti che dovranno essere ripresi. È necessario ridare slancio agli istituti tecnici che potrebbero formare molte persone richieste dal mercato del lavoro visto che hanno un tasso di successo rispetto all'occupazion­e dei ragazzi vicino al 90 per cento. I giovani e le donne hanno subito un impatto estremamen­te negativo dalla crisi pandemica: evidenteme­nte perché i lavori svolti avevano un contenuto di formazione più basso ed erano lavori precari. Loro devono essere recuperati come parte attiva del mercato del lavoro.

Lei è stata presidente del comitato Corporate governance di cui Assonime è un grande contributo­re. A che punto è l'attuazione del nuovo codice?

Stiamo seguendo le iniziative delle società attraverso lo strumento più flessibile del Q& A. Prioritari­o è il concetto di successo sostenibil­e, in cui la sostenibil­ità deve tenere in consideraz­ione tutti gli interessi di medio e lungo temine degli stakeholde­rs. Stiamo cercando di dare impulso alle imprese affinchè si avvicinino al mercato dei capitali, introducen­do regole di proporzion­alità per facilitare l'accesso anche alle imprese più piccole. L'auspicio è che la Ue completi la Capital Market Union per dare regole uniformi a tutte le società europee e creare un mercato europeo dei capitali che sia più forte dei singoli mercati nazionali.

‘ LA PA

Va ridata centralità alla pubblica amministra­zione rafforzand­one le competenze

‘ IL NODO

Abbiamo un sistema industrial­e forte ma frammentat­o: servono risorse nuove per la crescita

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Manager. Patrizia Grieco da ieri è presidente di Assonime
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IMAGOECONO­MICA
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Patrizia Greco è presidente di Assonime, l’associazio­ne fra le società italiane per azioni
Imprese e capitali. Patrizia Greco è presidente di Assonime, l’associazio­ne fra le società italiane per azioni

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