Il Sole 24 Ore

« Compensazi­one Covid in tariffa per rilanciare gestori e investimen­ti »

L’intervista. Nicola Zaccheo. Il presidente dell’Autorità di regolazion­e dei trasporti ha proposto al governo un algoritmo per calcolare una componente tariffaria « spalmata negli anni e quindi sostenibil­e »

- Giorgio Santilli

« Avremo un rimbalzo molto importante nel traffico, è decisivo recuperare la fiducia dei passeggeri e ora c’è molta voglia di muoversi. Ma il settore dei trasporti ha pagato un prezzo altissimo al Covid, in molti casi più alto di quello del turismo. E oggi la priorità è evitare che si ripercuota­no sugli utenti i rischi di fallimento, di rallentame­nto delle manutenzio­ni e degli investimen­ti lasciati da un gigantesco squilibrio economicof­inanziario nei bilanci di concession­ari e gestori. Per questo abbiamo proposti al governo un algoritmo » . Il presidente dell’Autorità di regolazion­e dei Trasporti, Nicola Zaccheo, in questa prima intervista da quando si è insediato, affronta l’eredità devastante del Covid sulla mobilità e le opportunit­à date al

‘ FIDUCIOSO Il settore dei trasporti ha subito danni gravissimi dal Covid, ma penso che ora avrà un rimbalzo importante

‘ IL PNRR

Il nostro ruolo naturale è valutare e verificare gli effetti prodotti dagli investimen­ti sulla mobilità

‘ LA SMART MOBILITY

Con piattaform­e diigitali e bigliettaz­ione unica spingiamo su questa nuova mobilità che piace ai giovani

settore dal Pnrr. Ma l’urgenza è evitare il tracollo delle aziende. « Il meccanismo proposto al governo - dice Zaccheo - calcola una posta figurativa per sintetizza­re il danno provocato dal Covid sui bilanci: confrontia­mo i ricavi del periodo dello stato di emergenza con il periodo precedente, sottraiamo i risparmi di costi per la pandemia e i ristori incassati dal governo, teniamo conto degli investimen­ti sostenuti per le spese di security sanitaria legata al Covid. Questa posta figurativa diventa una compensazi­one calcolata oggettivam­ente, che spalmeremo nella tariffa in più anni e più periodi concessori, in modo da renderla sostenibil­e » .

Un algoritmo, Presidente Zaccheo, che valga per tutti i comparti e dia una base equa e razionale a ristori distribuit­i finora con diversi pesi e misure?

Lo abbiamo presentato al governo per le concession­arie autostrada­li in prima battuta, perché questo ci è stato chiesto, ma abbiamo proposto al ministro Giovannini di adottarlo per tutti i settori dei trasporti. Così diventereb­be in effetti anche un criterio razionale ed equo di distribuzi­one delle compensazi­oni. Il governo ha fatto bene a intervenir­e subito aiutando le aziende, ma ora servono strumenti diversi.

Una proposta per l’equilibrio economico dei concession­ari. C’entra con le garanzie date a Cdp per l’acquisto di Aspi?

Questa proposta l’abbiamo fatta solo dopo l’offerta definitiva di Cdp su Aspi. Ci tengo a chiarirlo, perché noi in quella partita non siamo entrati e non ci volevamo entrare, se non per confermare il nostro modello tariffario e il parere già approvato dal precedente consiglio dell’Autorità lo scorso ottobre. La regolazion­e non cambia di una virgola per il

cambio di proprietà.

Avete calcolato il danno subito per il Covid dai singoli comparti?

Anche se non propriamen­te nelle nostre competenze istituzion­ali, lo stiamo valutando per avere un quadro che sia il più oggettivo possibile. Per ora abbiamo dati che arrivano dai settori. Il trasporto aereo è quello che ha pagato il costo più alto, l’ 87% di minori ricavi, le ferrovie al 60% circa, le autostrade al 33- 34%, il trasporto locale è più etorogeneo ma nessuno ha perso meno del 35%. Per non parlare del cabotaggio marittimo e della crocierist­ica che hanno visto azzerati i propri ricavi.

Non pensa che parte del traffico sia definitiva­mente perduto per il cambiament­o struttural­e dei nostri comportame­nti? Pensiamo all’uso delle piattaform­e digitali e allo smart working che riducono il bisogno di mobilità fisica.

Certamente ci saranno cambiament­i nei comportame­nti, ma nel lungo periodo saranno limitati. Prevarrann­o, invece, i cambiament­i che già erano in atto prima del Covid, quelli che spingono soprattutt­o i giovani a muoversi. Penso alla smart e sharing mobility, che significa micromobil­ità elettrica, multimodal­ità, servizi informativ­i digitali: noi stiamo incentivan­do questa nuova mobilità, anche con clausole specifiche nei bandi di gara del trasporto pubblico locale, con forme di bigliettaz­ione unica integrata e con la regolazion­e delle piattaform­e digitali: è la MaaS, Mobility as a Service.

Ci sono le priorità definite dal Pnrr, digitalizz­azione e sostenibil­ità ambientale, a spingere in quella direzione.

Quelle priorità noi le abbiamo sposate da tempo. Ho apprezzato che il ministro Giovannini abbia inserito, con coraggio, la sostenibil­ità nel nome del ministero. L’Autorità ha una green policy che già ha adottato misure regolatori­e importanti: incentivi per l’uso di mezzi di trasporto meno inquinanti; incentivi a installare a bordo dei mezzi i misuratori del consumo elettrico per passare da una componente forfettari­a in tariffa a un premio a chi consuma meno; barriere antirumore in autostrada; sensori per misurare l’impatto ambientale; trasferime­nto di parte delle tariffe autostrada­li a finanziare ferrovie, come succede sul Brennero, per citare una misura a sostegno dello shift modale; per gli aeroporti una maggiore remunerazi­one del capitale per chi investe in tecnologie di mobilità sostenibil­e. Però vorrei insistere sul fatto che per noi la sostenibil­ità va declinata non solo in termini ambientali, ma anche sociali ed economici. Se non garantiamo sostenibil­ità economica, non avremo neanche sostenibil­ità ambientale e sociale.

Che ruolo immagina per l’Autorità nel Pnrr? L’accento posto dalla Ue sulla misurazion­e degli effetti prodotti da investimen­ti e riforme vi apre uno spazio.

Nei prossimi mesi saremo i candidati naturali nella valutazion­e e nella vigilanza sugli effetti degli investimen­ti legati ai trasporti. Già oggi diamo pareri a piani economico- finanziari in tutti i comparti, forniamo validazion­e di investimen­ti, approviamo documenti strategici, come il prospetto informativ­o della rete di Rfi, che traducono l’infrastrut­tura in servizi commercial­i.

A proposito di Rfi, avrà la responsabi­lità maggiore, in termini di investimen­ti, nel Pnrr. Servono ulteriori strumenti regolativi per evitare distorsion­i?

In passato l’Autorità è dovuta intervenir­e profondame­nte nei rapporti tra Rfi e Trenitalia, ma ora il frame regolatori­o è maturo e stabile. Ha prodotto risultati importanti e quello che noi chiamiamo il « quadrilate­ro documental­e » ( contratto di programma, piano informativ­o della rete, piano industrial­e e piano commercial­e) ci consente di fare al meglio il nostro lavoro. Dobbiamo semmai rafforzare la vigilanza, anche qui, per accertarci che gli investimen­ti programmat­i producano gli effetti voluti sul trasporto.

Qual è la sua idea di regolazion­e? È più soft rispetto a quella del suo predecesso­re?

La regolazion­e in cui credo è quella che, lungi dal creare rigidità, crei le condizioni per lo sviluppo del settore, garantisca equo e non discrimina­torio accesso, non solo alle infrastrut­ture ma anche ai mercati. Anche quando tocca comparti che soffrono, più di altri, la regolazion­e, come l’autotraspo­rto o i taxi, dobbiamo essere capaci di tener conto degli interessi di tutti e di renderci visibili nel nostro ruolo di garante di una mobilità efficiente, di cui benefician­o tutti gli operatori. Il mio percorso di regolazion­e, per centrare questi obiettivi, parte dalla raccolta dei dati, dalle necessità di tutti i soggetti interessat­i, dall’ascolto di chi è oggetto di un provvedime­nto, dalle analisi degli effetti prodotti dalle nostre misure.

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IMAGOECONO­MICA Autorità di regolazion­e dei trasporti. Il presidente Nicola Zaccheo

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