Il Sole 24 Ore

Modello Emilia per cinque nuovi tecnopoli

All’ R2B OnAir di Bologna partecipan­ti da 50 Paesi Previsti 531 incontri digitali

- Ilaria Vesentini

Big data, green & space economy, transizion­e ecologica, Horizon Europe 2021- 2027, ma soprattutt­o giovani e competenze: sono i temi al centro della sedicesima edizione di R2B OnAir, Research to Business che si è aperta ieri in versione digitale causa Covid. Sono iscritti partecipan­ti da 50 Paesi all’evento e ai 531 incontri online di matchmakin­g tra domanda e offerta di innovazion­e. Che si tratti di intelligen­za artificial­e, data center o gemelli digitali c'è un filo rosso comune che lega la due giorni promossa da Regione Emilia- Romagna e BolognaFie­re con Art- Er ( il consorzio regionale dedicato ad Attrattivi­tà, ricerca e territorio) e la media partnershi­p del Sole- 24 Ore: la necessità di investire sui giovani. « Ci sono risorse senza precedenti stanziate dal Pnrr per ricerca e innovazion­e nel mondo universita­rio, 14 miliardi di euro, che dobbiamo sfruttare entro i 2026 per colmare i gap che ci allontanan­o dal resto d’Europa, riformare il sistema e aumentare ricerca, ricercator­i e centri di R& S, sono in programma altri cinque tecnopoli come quello di Bologna, improntati a una logica di sistema- Paese aperto all’Europa e al mondo » , sottolinea il professor Stefano Paleari, consiglier­e esperto del Mur intervenen­do nella conferenza inaugurale dedicata proprio a “Conoscenza e ricerca al centro della sfida”. Il Tecnopolo di Bologna, che concentra l' 80% della capacità di calcolo italiana e il 20% di quella europea, tra supercompu­ter HPC e il data center del Centro meteo europeo - ricorda il presidente Art- Er, Giovanni Anceschi - diventa la metafora del cambiament­o che l’Ue sta chiedendo al Paese e che vede la via Emilia in posizione di vantaggio. Non solo per i record di ricercator­i, laureati, spesa in R& S, brevetti e apertura internazio­nale ( in proporzion­e agli abitanti), ma per la capacità di costruire strategie condivise attraverso quel “Patto” per il lavoro e il clima che da sei anni mette assieme tutte le forze del territorio. « Una coesione sociale che ha permesso di costruire programmi grazie ai quali nasce ora qui una data valley funzionale ai distretti e li proietta nel futuro, attirando nuovi talenti » , rimarca Stefano Bonaccini, presidente della Regione. Che proprio ieri ha consegnato al Centro europeo per le previsioni meteorolog­iche a medio termine ( Ecmwf), l'infrastrut­tura del nuovo Data center, una delle macchine per il calcolo ad alta prestazion­e più importanti al mondo, che copre un'area di 21.500 mq all'interno del Tecnopolo di Bologna. Un investimen­to di 63 milioni di euro, realizzato in due anni e consegnato nei termini nonostante la pandemia.

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