Dalle linee elettriche agli oleodotti
Uno tra i più attivi centri di ricerca italiani sui droni è il Prisma Lab dell’Università Federico II di Napoli, fondato da Bruno Siciliano. Tra le sue dotazioni c’è una Flying Arena dove vengono testati robot volanti sotto il coordinamento del docente di Automatica Vincenzo Lippiello. Il team è impegnato in vari progetti. Uno in particolare, Aerial Core, dice Lippiello, « mira allo sviluppo di droni capaci di ispezionare le linee elettriche per ridurre la presenza di addetti sui tralicci o per assisterli, anche eseguendo ordini impartiti a voce » .
Nell’ambito del progetto europeo Hyfliers, il gruppo lavora a droni per ispezionare le tubazioni di raffinerie, atterrando e muovendosi su di esse grazie a un carrello speciale. A livello nazionale, il progetto PlaCE, cui partecipa anche Eni, vede il Prisma Lab impegnato nello sviluppo di droni per monitorare gli ecosistemi naturali sviluppati intorno alle piattaforme offshore in Adriatico. Dal lavoro di ricerca è nata anche una spinoff, Neabotics, per sviluppare versioni commerciali dei droni sperimentali.