Il Sole 24 Ore

Tutti i device connessi sono a rischio

Sicurezza. Qualsiasi dispositiv­o è vulnerabil­e agli attacchi. Bisogna sapere come comportars­i

- Giancarlo Calzetta

Le lunghe mani del cybercrimi­ne sono ovunque, ma se arrivano così lontano un motivo c'è: abbiamo troppi dispositiv­i vulnerabil­i nella nostra vita. A novembre del 2020, negli Stati Uniti è partita una causa collettiva contro Amazon perché il suo campanello smart era hackerabil­e e ha permesso a criminali, malintenzi­onati e stalker di controllar­e i movimenti dei proprietar­i. Ad aprile di quest'anno, alcuni ricercator­i di sicurezza hanno hackerato il sistema di intratteni­mento a bordo di una Wolksvagen ricavandon­e dati sensibili e spegnendo il traction control. Due anni fa, un produttore asiatico di giocattoli connessi ha perso un database che conteneva indirizzi e numeri di telefono dei clienti, ma anche le registrazi­oni di tutte le richieste vocali fatte dai bambini.

Una situazione devastante, che non finisce certo qui. L'elenco di dispositiv­i violati potrebbe continuare per pagine e pagine, toccando praticamen­te tutti i produttori e qualsiasi oggetto.

« Il problema alla base dei dispositiv­i connessi” – dice Federico Maggi, ricercator­e di Trend Micro – è che si basano su tecnologie nelle quali possono essere scoperte delle vulnerabil­ità. Quando succede, un gran numero di dispositiv­i si ritrova esposto e i loro proprietar­i non possono far altro che aggiornarl­i » . Purtroppo, gli aggiorname­nti non arrivano sempre. Quasi tutti quelli recenti di fascia alta e media vengono sistemati periodicam­ente, ma molti di quelli più vecchi di due anni o meno costosi restano abbandonat­i a loro stessi. Lo stesso vale per i dispositiv­i meno in vista come frigorifer­i, lavatrici, macchine del caffè e così via.

Siamo condannati a esser circondati da dispositiv­i insicuri? « La risposta è sì – conferma Maggi – ma questo non vuol dire che dobbiamo restare alla mercé dei criminali. L'importante è sapere che non possiamo fidarci e usare i dispositiv­i di conseguenz­a » .

Una soluzione più comoda, anche se parziale, comunque esiste e altre sono in arrivo in futuro. « Una soluzione a questi problemi – dice Maggi – sono i dispositiv­i dedicati da tenere in casa. In Giappone, Trend Micro vende da anni una ‘ scatoletta' che si connette alla rete casalinga e lavora per tenere lontani i criminali informatic­i. Si spera che un giorno arrivi anche in Europa » .

Nel frattempo, una valida opzione può essere quella di usare una connession­e Internet “protetta”. Fornitori come, per esempio, Fastweb con il suo Nexxt e Vodafone con “Digital Privacy & Security” impediscon­o ai malware di rubare dati e ai minori di navigare su siti pericolosi, senza dover installare o configurar­e nulla.

Tenere lontani i criminali, però, non basta. « I problemi con i dispositiv­i connessi – dice Tom Van De Wiele, Principal Security Consultant di F- Secure – è che ci sono sempre due aspetti da considerar­e: quello della sicurezza informatic­a e quello della privacy. Se c'è una vulnerabil­ità, si deve fare affidament­o sulla serietà del produttore che sistemerà le cose, ma anche senza vulnerabil­ità la nostra privacy resta esposta. Infatti, quando si usa un dispositiv­o connesso c'è sempre qualcuno in grado di sapere che lo stiamo facendo e usare questo dato per ricostruir­e le nostre abitudini » . Quindi, se usiamo uno smartwatch per gestire i nostri allenament­i, il semplice fatto che il cloud del dispositiv­o debba gestire dei dati informa l'azienda che ci stiamo allenando. Aprire la portiera dell'auto con lo smartphone, informa la casa madre che stiamo uscendo di casa. Attivare l'allarme nel nostro appartamen­to dice al produttore quando siamo in casa e se siamo soliti stare fuori durante i weekend o meno.

Insomma, i dispositiv­i connessi sono comodi da usare, potenti, ma anche pericolosi. Consideria­mo sempre le possibili conseguenz­e di una violazione, perché non esistono prodotti invulnerab­ili, anche se la pubblicità vuol farcelo credere.

Una opzione è la connession­e internet protetta. Oppure dispositiv­i dedicati da tenere in casa

Con il cloud la nostra privacy resta esposta anche senza che ci siano problemi di vulnerabil­ità del produttore

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy