Terna, nuovo green bond da 600 milioni di euro domanda a 2,1 miliardi
Il tasso effettivo è stato fissato allo 0,375% inferiore al costo medio del debito
Terna approfitta della finestra di mercato per lanciare il nuovo green bond da 600 milioni di durata 8 anni. l’ammontare in avvio di collocamento era stato fissato a 500 milioni per poi salire di 100 milioni grazie alla forte domanda che ha toccato i 2,1 miliardi.
La positiva risposta del mercato ha consentito di abbassare ampiamente lo spread sul tasso midswap dall’iniziale 75 punti base fino a 45 punti base e una cedola dello 0,375% che corrisponde a un tasso effettivo dello 0,398 per cento. Questo tasso è inferiore al costo medio del debito consolidato di Terna pari a una media dell’ 1,3% e con una duration di 5 anni. Tra gli investitori, il 75% è rappresentato da asset management e fondi di investimento, 10% dalle assicurazioni e 14% da istituzioni finanziarie. La ripartizione per paese vede Germania e Austria al 34%, Francia al 27%, Regno Unito 13%, Italia 10% e Svizzera 7 per cento. I proventi dell’emissione saranno utulizzati per finanziare eligible green projet sulla base dei pricipals dell’ICMA. I progetti vanno dalle rinnovabili, all’efficientamento energetico fino alle infrastrutture e interesseranno, tra l’altro, la città di Napoli, Rimini- Riccione, Genzano ( Basilicata). Investimenti saranno realizzati anche nella sicurezza e nel rinforzo reti.
Agostino Scornajenchi, CFO di Terna, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto con il lancio del nuovo green bond, « molto richiesto dagli investitori istituzionali che hanno dimostrato grande interesse per questo tipo di emissione. I proventi - aggiunge il CFO - saranno utilizzati per finanziare una serie di importanti progetti su tutto il territorio nazionale, volti a incrementare ulteriormente la resilienza e l'affidabilità della rete di trasmissione » .
Il collocamento presso gli investitori è stato affidato ai joint bookrunners di Banca Akros, BNP Paribas, Deutsche Bank, IMI- Intesa Sanpaolo, JP Morgan, Natixis, Santander e UniCredit che ha anche strutturato per Terna l’emissione.