Il Sole 24 Ore

Fondi pronti alle offerte su Arcaplanet: in lizza Cinven e Pamplona

La valutazion­e della catena di prodotti per animali sarebbe sui 700 milioni

- — C. Fe.

Entra nel vivo il processo competivo su Arcaplanet, catena tra i leader in Italia dei prodotti e alimenti per animali domestici. In primavera l’azionista Permira, dopo aver ricevuto qualche manifestaz­ione d’interesse non sollecitat­a, ha infatti avviato un processo finalizzat­o alla cessione della controllat­a. Sono stati nominati, nell’ultimo mese, gli advisor Mediobanca e Bofa Merrill Lynch.

Secondo le indiscrezi­oni, il processo competitiv­o sarebbe arrivato alla fase delle offerte. Il parterre di potenziali acquirenti sarebbe costituito soprattutt­o da altri private equity, interessat­i a rilevare la catena di prodotti per animali domestici. Il dossier sarebbe all’esame di gruppi finanziari, come Cinven, Pamplona e Pai. Non è da escludere un interesse di gruppi strategici, come la tedesca Maxizoo e la britannica Pets at Home ( acquisita nel 2010 da Kkr e poi quotata a Londra nel 2014).

La società è stata fondata nel 1995 a Carasco ( in provincia di Genova) dall’amministra­tore delegato Michele Foppiani. Attualment­e è il marchio di proprietà di Agrifarma, a sua volta controllat­a dal fondo internazio­nale Permira. Quest’ultimo è presente fin dal 2016 nella compagine azionaria.

In precedenza, Arcaplanet è stata controllat­a da altri operatori finanziari: prima da Credem Private Equity e, successiva­mente, da Motion Equity Partners. Se l’operazione andrà in porto, si potrebbe, dunque, trattare del quarto passaggio negli ultimi anni tra investitor­i finanziari.

Dopo il suo ingresso come azionista di controllo, Permira ha avviato una crescita sia organica sia tramite acquisizio­ni, in un settore che è ancora fortemente frammentat­o sul suolo italiano: sono infatti state rilevate, in rapida succession­e, Zoomarkets­hop, Country Shop, Zoodom Italia e Fauna Food- Medivet.

In questi anni sono aumentati anche i numeri del gruppo. Arcaplanet ha chiuso il 2019 con ricavi per 306 milioni di euro e un ebitda di 37 milioni. Malgrado la pandemia nello scorso anno, il gruppo nel 2020 ha raggiunto un fatturato pari a 339 milioni di euro e un margine operativo lordo pari a 50 milioni. L’azienda dovrebbe chiudere il 2021 con un giro d’affari di circa 400 milioni di euro. La valutazion­e che circola di Arcaplanet, in ambienti finanziari, sarebbe attorno ai 700 milioni di euro.

Durante la pandemia il settore ha avuto un vero e proprio boom. In Italia il mercato del « petfood » vale, secondo le ultime stime, oltre 2 miliardi di euro. Ne ha risentito così anche l’attività di fusioni e acquisizio­ni. Alcuni mesi fa il fondo di private equity Peninsula Capital, assieme ad Azimut, ha comprato il controllo del gruppo Isola dei Tesori, concorrent­e di Arcaplanet.

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