Il Sole 24 Ore

Il Csm stringe le maglie sulle valutazion­i dei vertici degli uffici

In attesa della riforma modifiche unanimi al testo sulla dirigenza

- — G. Ne.

Mentre si attende la formalizza­zione della proposta di riforma dell’ordinament­o giudiziari­o con un pacchetto di emendament­i del ministero della Giustizia da presentare alla Camera, si muove il Csm. E lo fa su un tema cruciale come quello dei criteri e delle procedure per le conferme dei capi degli uffici giudiziari.

Il plenum di ieri ha infatti approvato all’unanimità una serie di modifiche alla disciplina introdot

Ampliate e meno burocratic­he le fonti di conoscenza a disposizio­ne del Consiglio

ta sei anni fa con un intervento di riforma molto discusso. L’obiettivo è nello stesso tempo tecnico e politico, visto che proprio su questi temi, sulla scia dei noti scandali, da diverso tempo a questa parte, ad essere messo in discussion­e è un po’ tutto il modello di autogovern­o della magistratu­ra. Così, il Csm prova a mettere in campo una serie di proposte per rendere meno burocratic­he e standardiz­zate le valutazion­i che stanno alla base delle valutazion­i sul lavoro dei magistrati di vertice.

Per il pm Giuseppe Cascini, uno dei tre relatori sul provvedime­nto, « una delle criticità più rilevanti nell’attività del Csm riguarda il tema delle valutazion­i, sia quelle per la progressio­ne in carriera che per la conferma dei dirigenti. Non tanto per l’aspetto quantitati­vo degli esiti positivi, che pure spesso è oggetto di critica nel dibattito pubblico, quanto per la carenza di elementi di conoscenza sull’attività svolta dal magistrato da valutare » . Il punto critico, avverte Cascini è che « le nostre valutazion­i contengono tanti aggettivi, spesso in forma superlativ­a, e pochi fatti. Con questa riforma si prevede un’approfondi­ta istruttori­a del Consiglio giudiziari­o sulla attività svolta dal dirigente in conferma, anche con il coinvolgim­ento dei magistrati dell’ufficio, in modo da far emergere eventuali elementi di criticità. Si tratta di un passaggio molto importante nella direzione di rafforzare la trasparenz­a dell'attività del Csm e la responsabi­lità delle sue scelte » .

La strada scelta è quella di ampliare le fonti di conoscenza a disposizio­ne del Consiglio, soprattutt­o sugli elementi di criticità, che oggi faticano a emergere, rendendo non sempre di grande attendibil­ità le autorelazi­oni dei magistrati e soprattutt­o i pareri su di loro dei Consigli giudiziari. Pareri che non restituisc­ono sempre un’immagine veritiera, della magistratu­ra. Ad essere rafforzata sarà allora l’attività istruttori­a da parte del Consiglio giudiziari­o che potrà attingere anche alle indicazion­i degli altri magistrati dell’ufficio.

E comunque i consiglier­i togati Sebastiano Ardita e Nino di Matteo hanno invitato i colleghi ad andare oltre, ragionando sulla rotazione dei magistrati almeno negli incarichi semidirett­ivi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy