Il Sole 24 Ore

Cartelle, non si paga per tutto agosto

Governo e Parlamento puntano a rinviare i termini e bloccare ancora le notifiche Resta da risolvere il nodo delle rate della pace fiscale da pagare entro il 9 agosto

- Mobili e Parente

Niente versamenti delle cartelle fiscali a luglio e agosto: Governo e maggioranz­a lavorano per posticipar­e di due mesi il riavvio della riscossion­e, ferma fino al 30 giugno.

Niente versamenti delle cartelle ad agosto. Accordo fatto, o quasi, tra Governo e Parlamento sulla proroga della sospension­e della notifica delle nuove cartelle ( attualment­e in scadenza il 30 giugno) che porta con sé anche lo slittament­o in avanti anche della scadenza per saldare il conto dei versamenti sospesi dall’inizio del lockdown a marzo 2020. Senza una modifica legislativ­a, infatti, cittadini, imprese e profession­isti si troverebbe­ro davanti a uno “scalone” di 16 rate da recuperare ( nel caso fosse già in corso o fosse stato chiesto un piano di dilazione) entro il 2 agosto. Così lo schema su cui si sta lavorando e da trasporre in una modifica in conversion­e del decreto Sostegni- bis in commission­e Bilancio alla Camera ( sono circa 500 gli emendament­i segnalati dai gruppi parlamenta­ri di cui 130 dalle forze di opposizion­e) dovrebbe prevedere lo slittament­o in avanti di almeno due mesi ( al 31 agosto, quindi) del termine di notifica. Uno slittament­o che, se confermato, sposta in avanti fino al 30 settembre i versamenti delle cartelle.

Ma non basta perché ci sono almeno due punti su cui sarà necessario un approfondi­mento tra maggioranz­a ed Esecutivo. Da un lato, il problema che il rinvio dei versamenti ordinari delle cartelle non coprirebbe quello delle rate 2020 della pace fiscale ( quattro per la rottamazio­ne- ter e due per il saldo e stralcio). Il decreto Sostegni- 1 ha, infatti, portato la scadenza al 31 luglio che, in realtà, per il gioco dei sabati e delle domeniche e dei cinque giorni di tolleranza arriverà fino al 9 agosto. Difficile quindi che, in presenza di un differimen­to per le cartelle rateizzate o meno, la deadline delle definizion­i agevolate resti inalterata. Qualche proposta di correttivo sul punto in Parlamento c’è già, con un collegato effetto domino che sposterebb­e in avanti anche la scadenza del 30 novembre per le rate 2021 della pace fiscale. Ma bisognerà fare i conti con le risorse disponibil­i per coprire gli emendament­i che al momento sono solo 800 milioni e oltre mezzo miliardo se ne andrebbe solo per lo spostament­o delle cartelle. E poi bisognerà finanziare le modifiche su cui c’è già convergenz­a: lo stop alla prima rata Imu per i proprietar­i di immobili con gli sfratti bloccati dall’inizio dell’emergenza Covid ( circa 50 milioni), un rifinanzia­mento degli ecoincenti­vi auto e anche della nuova Sabatini ( si veda Il Sole 24 Ore di ieri). A meno che non venga consentito di attingere dal “tesoretto” dei risparmi per i sostegni non erogati.

L’altro problema - più struttural­e - è che continuare a rinviare non risolve il problema: chi deve saldare i conti e non riesce a farlo per crisi di liquidità si trova davanti sempre più rate arretrate da versare. Da qui l’annuncio del leader della Lega Matteo Salvini che, nell’intestarsi il rinvio estivo e nel darlo ormai per fatto ( « passa la proposta della Lega: estate senza cartelle esattorial­i » ) , ha rimandato all’autunno un progetto per mettere mano anche a rottamazio­ne e rateizzazi­one. Un tema comunque sentito anche dalle altre forze politiche che sostengono il Governo Draghi, tanto che la viciminist­ra Laura Castelli ( M5S) durante il convegno online del 10 giugno organizzat­o dal Sole 24 Ore sulla riforma fiscale aveva parlato della necessità di « ammorbidir­e » le rate in scadenza.

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IMAGOECONO­MICA La deadline attuale. Le notifiche di nuove cartelle sono bloccate fino al 30 giugno

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