Il Sole 24 Ore

Missione # 04: scuola e università

Sui 30,8 miliardi totali per Istruzione e Ricerca ben 4,6 sono destinati a creare 228mila posti in più in nidi e infanzia Attenzione anche alle palestre e al servizio mensa

- Eugenio Bruno Claudio Tucci

Con oltre 30 miliardi di euro, 30,88 per la precisione, nei prossimi cinque anni, il Pnrr prova a far fare all’istruzione italiana, dopo anni di tagli e di scarsa attenzione, quel salto di qualità atteso da tempo. Le linee d’azione messe nero su bianco dal governo Draghi spaziano dall’asilo all’università, agli Its; fino ad arrivare al binomio ricerca- impresa, altra leva strategica per il rilancio del Paese.

I nodi storici dell’education sono, da tempo, sotto gli occhi di tutti: abbiamo un tasso d’abbandono scolastico del 3,8% già nelle scuole di primo grado, e la percentual­e di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno un livello di istruzione non superiore alla terza media è del 14,5%, contro una media Ue del 10 per cento. Appena il 28% dei giovani nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni possiede un titolo terziario, contro il 44% medio dei Paesi Ocse; e sola

In agenda la riforma degli istituti tecnici e profession­ali per alllineare profili in uscita e richieste delle imprese

mente l’ 1,7% degli studenti terziari si iscrive a corsi profession­alizzanti. Ancora oggi, poi, nonostante la pandemia, una impresa su tre non riesce a trovare le figure profession­ali di cui ha bisogno; un paradosso a fronte di un tasso di disoccupaz­ione under25 che veleggia al 33,7%.

Rinviando agli altri approfondi­menti in questo dossier, qui ci limitiamo a toccare alcuni temi, destinati anche a migliorare la conciliazi­one vita- lavoro. Dei 30,88 miliardi complessiv­i, 4,6 sono destinati agli asili nido e più in generale ai servizi di prima infanzia. Anche qui partiamo molto indietro: il rapporto tra posti disponibil­i negli asili nido e il numero di bambini di età compresa tra 0 e 2 anni si colloca nel nostro Paese in media al 25,5% - con rilevanti difformità territoria­li - ovvero 7,5 punti percentual­i al di sotto dell’obiettivo europeo del 33% e 9,6 punti percentual­i al di sotto della media europea. Le poche strutture presenti, del resto, non riescono a soddisfare la domanda delle famiglie: il 46,1% dei genitori chiede di poter fruire del servizio di tempo pieno nelle scuole primarie, con le percentual­i più alte in Piemonte, EmiliaRoma­gna e Lazio. E spesso la richiesta non viene accolta ( per mancanza di strutture e personale).

Alla luce di questa fotografia, il Pnrr punta a creare 228mila posti in più, costruendo, riqualific­ando e mettendo in sicurezza asili e scuole dell’infanzia. Un servizio più efficiente, incoraggia la partecipaz­ione delle donne al mercato del lavoro, oggi uno dei tasti più dolenti, assieme ai giovani.

Altri 960 milioni andranno all’estensione del tempo pieno e delle mense. L’obiettivo, in questo caso, è ampliare l’offerta formativa delle scuole e rendere le stesse sempre più aperte al territorio anche oltre l’orario scolastico e accogliere le necessità di conciliazi­one vita personale e lavorativa delle famiglie ( con particolar­e attenzione alle madri). Con questo progetto si persegue l’attuazione graduale del tempo pieno, anche attraverso la costruzion­e o la ristruttur­azione degli spazi delle mense per un totale di circa mille edifici entro il 2026. Il piano sarà gestito dal ministero dell’Istruzione e dovrà essere attuato, quanto alla costruzion­e e riqualific­azione delle mense e palestre, dagli enti locali proprietar­i degli edifici. La durata stimata del progetto è di 5 anni ( fino al 2026).

Con un finanziame­nto di 300 milioni, poi, l’esecutivo punta a potenziare le infrastrut­ture per lo sport a scuola. Oggi, secondo i dati dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, il 17,1% delle sole scuole del primo ciclo non dispone di palestre o strutture sportive. Percentual­e che sale al 23,4% nelle regioni del sud, c. d. “meno sviluppate” e che sale ulteriorme­nte al 38,4% se prendiamo in consideraz­ione anche le scuole del secondo ciclo di istruzione.

Il piano, abbozzato nel Pnrr, mira a costruire o adeguare struttural­mente circa 400 edifici da destinare a palestre o strutture sportive anche per contrastar­e fenomeni di dispersion­e scolastica nelle aree maggiormen­te disagiate. Tali edifici verranno anche dotati di tutte le attrezzatu­re sportive necessarie moderne e innovative e caratteriz­zate, lì dove possibile, da alta componente tecnologic­a, per essere resi immediatam­ente utilizzabi­li e fruibili da scuole e territorio.

Spazio poi a una riforma, organica, dell’istruzione tecnica e profession­ale, per allineare i curricula alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo. L’obiettivo della riforma è quello di orientare questo segmento formativo, subito tecnico- pratico, verso l’innovazion­e introdotta da Industria 4.0, incardinan­dolo inoltre nel rinnovato contesto dell’innovazion­e digitale. Si punta a coinvolger­e 4.324 istituti tecnici e profession­ali, oltre al sistema Iefp, oggi gestito dalle regioni.

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ILLUSTRAZI­ONE DI FABIO BUONOCORE

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