Il Sole 24 Ore

Draghi- Salvini, il premier non cambia la linea

Il leader della Lega a Palazzo Chigi preme sulle mascherine e cede sullo stato di emergenza. Sul tavolo il dossier migranti: oggi vertice con Sanchez, lunedi vede Merkel

- Barbara Fiammeri

Nessuna decisione per il momento. Né sullo stato di emergenza, né sulla fine dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Mario Draghi non concede anticipazi­oni. Non a Matteo Salvini durante l’incontro mattutino a Palazzo Chigi e neppure nella riunione del Consiglio dei ministri. « A Draghi ho chiesto di correre il più possibile per togliere l’obbligo delle mascherine, spero che nell’arco di pochi giorni l’Italia possa tornare alla libertà di respiro » , ha detto al termine del colloquio Salvini. Ma la sintesi dell’incontro, che poco dopo viene diramata da Palazzo Chigi, non ne fa cenno e si limita a sottolinea­re che durante il colloquio con il segretario della Lega « sono stati passati in rassegna gli sviluppi positivi della situazione economica e le prospettiv­e di ripresa e crescita del Paese » .

Un modo per mettere i puntini sulle i ed evitare che le decisioni su temi ad altissima sensibilit­à popolare siano sfruttati per piantare bandierine. Questo non vuol dire che il premier escluda di cancellare a breve l’obbligo delle mascherine. Era stato lo stesso Draghi le scorse settimane a ipotizzare la scadenza di metà luglio come plausibile e non è da escludere neppure una eventuale anticipazi­one anche ai primi di luglio. Quanto allo stato di emergenza, la proroga viene ritenuta scontata da Palazzo Chigi e anche Salvini sembra essersi rassegnato. « Ne parleremo a luglio » , ha detto dopo l’incontro con l’ex Governator­e della Bce, rivedendo dunque la posizione assai perentoria del giorno precedente quando sosteneva non ci fossero più i « presuppost­i » per la proroga.

L’attenzione di Draghi è ora però tutta concentrat­a sul dossier immigrazio­ne che sarà al centro dell’incontro oggi a Barcellona con ilpremier spagnolo Pedro Sanchez e lunedì in Germania con la cancellier­a Angela Merkel. Obiettivo di Draghi facilitare la strada per un’intesa al Consiglio europeo della prossima settimana che al momento appare molto lontana. La posizione italiana verrà manifestat­a dal presidente del Consiglio in occasione delle comunicazi­oni al Parlamento alla vigilia del vertice di Bruxelles.

Salvini uscendo dal confronto con Draghi ha detto di essere « in sintonia su tutto » , a partire dalla riforme, fisco e giustizia in primis. Sull’immigrazio­ne però il tono del del leader della Lega è sferzante: « Il tema è caldo. Draghi sta facendo un lavoro eccezional­e a livello estero, non si può pensare a un’estate di sbarchi, se c’è un ministro dell’Interno ci dia qualche notizia » . È il solito registro del numero uno del Carroccio. Che infatti nonostante la « piena sintonia » rivendicat­a con il premier anche sul fronte Covid mantiene alta la tensione mandando avanti al Senato il capogruppo Massimilia­no Romeo che in una mozione chiede la sospension­e delle vaccinazio­ni per gli under 16 e « la massima cautela » per i giovani che hanno meno di 25 anni perché « non si può improvvisa­re quando in gioco c’è la salute dei nostri figli » .

È il Salvini di lotta e di Governo che si prepara al ritorno in piazza, domani, per la prima manifestaz­ione nazionale della Lega post Covid a Roma.

L’attivismo del leader del Carroccio è senza sosta. Ha bisogno di recuperare terreno nei confronti di Giorgia Meloni, smarcandos­i dalla presidente di Fdi che è tornata a chiedere il voto subito dopo l’elezione del Presidente della Repubblica mentre Salvini ha ribadito che il Governo andrà avanti fino alla fine della legislatur­a dando la disponibil­ità a una interlocuz­ione con gli altri leader della maggioranz­a per portare avanti le riforme.

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Il premier Mario Draghi e il leader della Lega Matteo Salvini
Incontro a Palazzo Chigi. Il premier Mario Draghi e il leader della Lega Matteo Salvini

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