Draghi- Salvini, il premier non cambia la linea
Il leader della Lega a Palazzo Chigi preme sulle mascherine e cede sullo stato di emergenza. Sul tavolo il dossier migranti: oggi vertice con Sanchez, lunedi vede Merkel
Nessuna decisione per il momento. Né sullo stato di emergenza, né sulla fine dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Mario Draghi non concede anticipazioni. Non a Matteo Salvini durante l’incontro mattutino a Palazzo Chigi e neppure nella riunione del Consiglio dei ministri. « A Draghi ho chiesto di correre il più possibile per togliere l’obbligo delle mascherine, spero che nell’arco di pochi giorni l’Italia possa tornare alla libertà di respiro » , ha detto al termine del colloquio Salvini. Ma la sintesi dell’incontro, che poco dopo viene diramata da Palazzo Chigi, non ne fa cenno e si limita a sottolineare che durante il colloquio con il segretario della Lega « sono stati passati in rassegna gli sviluppi positivi della situazione economica e le prospettive di ripresa e crescita del Paese » .
Un modo per mettere i puntini sulle i ed evitare che le decisioni su temi ad altissima sensibilità popolare siano sfruttati per piantare bandierine. Questo non vuol dire che il premier escluda di cancellare a breve l’obbligo delle mascherine. Era stato lo stesso Draghi le scorse settimane a ipotizzare la scadenza di metà luglio come plausibile e non è da escludere neppure una eventuale anticipazione anche ai primi di luglio. Quanto allo stato di emergenza, la proroga viene ritenuta scontata da Palazzo Chigi e anche Salvini sembra essersi rassegnato. « Ne parleremo a luglio » , ha detto dopo l’incontro con l’ex Governatore della Bce, rivedendo dunque la posizione assai perentoria del giorno precedente quando sosteneva non ci fossero più i « presupposti » per la proroga.
L’attenzione di Draghi è ora però tutta concentrata sul dossier immigrazione che sarà al centro dell’incontro oggi a Barcellona con ilpremier spagnolo Pedro Sanchez e lunedì in Germania con la cancelliera Angela Merkel. Obiettivo di Draghi facilitare la strada per un’intesa al Consiglio europeo della prossima settimana che al momento appare molto lontana. La posizione italiana verrà manifestata dal presidente del Consiglio in occasione delle comunicazioni al Parlamento alla vigilia del vertice di Bruxelles.
Salvini uscendo dal confronto con Draghi ha detto di essere « in sintonia su tutto » , a partire dalla riforme, fisco e giustizia in primis. Sull’immigrazione però il tono del del leader della Lega è sferzante: « Il tema è caldo. Draghi sta facendo un lavoro eccezionale a livello estero, non si può pensare a un’estate di sbarchi, se c’è un ministro dell’Interno ci dia qualche notizia » . È il solito registro del numero uno del Carroccio. Che infatti nonostante la « piena sintonia » rivendicata con il premier anche sul fronte Covid mantiene alta la tensione mandando avanti al Senato il capogruppo Massimiliano Romeo che in una mozione chiede la sospensione delle vaccinazioni per gli under 16 e « la massima cautela » per i giovani che hanno meno di 25 anni perché « non si può improvvisare quando in gioco c’è la salute dei nostri figli » .
È il Salvini di lotta e di Governo che si prepara al ritorno in piazza, domani, per la prima manifestazione nazionale della Lega post Covid a Roma.
L’attivismo del leader del Carroccio è senza sosta. Ha bisogno di recuperare terreno nei confronti di Giorgia Meloni, smarcandosi dalla presidente di Fdi che è tornata a chiedere il voto subito dopo l’elezione del Presidente della Repubblica mentre Salvini ha ribadito che il Governo andrà avanti fino alla fine della legislatura dando la disponibilità a una interlocuzione con gli altri leader della maggioranza per portare avanti le riforme.