L’ombra di Grillo sul M5s 2.0 di Conte
Le ultime limature al testo: il Garante non potrà più incidere sulla linea politica
Il D day del nuovo movimento contiano ecologista ed europeista dovrebbe essere mercoledì 23 giugno: è quella la data segnata con vicino un punto interrogativo nell’agenda dei ministri pentastellati. E proprio in queste ore gli iscritti del M5s, il cui elenco è finalmente tornato a casa dopo il lungo braccio di ferro con Davide Casaleggio, stanno ricevendo delle e- mail firmate dallo staff del Movimento 5 stelle nelle quali si chiede entro sabato 19 giugno un’integrazione dei dati inseriti, come ad esempio il codice fiscale, « in vista della prossima votazione assembleare » : l’obiettivo è « aumentare i livelli di sicurezza sull’identità degli iscritti » . Dopo la presentazione pubblica del nuovo statuto e del codice dei valori, che dovrebbe appunto avvenire a metà della prossima settimana, dovranno passare due settimane per permettere il dibattito pubblico e subito dopo si potrà votare il sì ai nuovi documenti fondativi e contestualmente l’elezione di Giuseppe Conte a nuovo capo politico.
« Conte e Grillo stanno lavorando in un clima di estrema collaborazione, anche personale, per limare gli ultimi dettagli dello Statuto. Già nella giornata di domani ( oggi, ndr) dovrebbero concordare la versione definitiva » . Così ieri i collaboratori di Conte smentivano l’esistenza di contrapposizioni con il fondatore. Di certo Beppe Grillo, detentore del simbolo e fondatore della vecchia associazione M5s che ora Conte intende usare per presentare le liste alle prossime amministrative, continuerà ad avere il ruolo di Garante anche nel nuovo movimento contiano. Ma nello statuto, assicura chi ha potuto visionare la bozza, è esplicitato che il Garante non avrà più voce in capitolo né sulla linea politica né sulle votazioni che andranno in scena sulla nuova piattaforma che ha sostituito Rousseau. Un cambiamento non di poco conto, e a quanto sembra poco gradito al comico che sta spingendo in extremis per alcuni aggiustamenti allo statuto: in passato è accaduto che Grillo abbia annullato alcune votazioni ( come nel caso della candidata sindaca di Genova scelta dagli iscritti, Marika Cassimatis) o abbia cancellato appuntamenti già fissati ( come quando ha fermato la votazione su Rousseau del comitato di cinque membri proprio per designare leader Conte, appena uscito da Palazzo Chigi).
Insomma, sul nuovo movimento contiano si allunga più che mai l’ombra di Grillo, come ha dimostrato la vicenda della visita all’ambasciata cinese a Roma e dei post favorevoli alla Cina proprio mentre andava in scena la ritrovata coesione atlantica al G7 in Cornovaglia. E i bene informati non escludono un ulteriore slittamento dell’investitura di Conte per dirimere le ultime controversie.