Il Sole 24 Ore

Salvini sterza: più di governo che di lotta E viceversa

- di Lina Palmerini

L’aveva già detto in un precedente incontro a Palazzo Chigi che c'era pieno accordo e ieri, nel nuovo faccia a faccia che Salvini ha avuto con Draghi, l'ha ripetuto. « C’è sintonia sulle riforme, dal fisco alla giustizia, dalla amministra­zione, al sostegno alle imprese, sostanzial­mente su tutto » . C'è un però. E cioè che domani si prepara alla manifestaz­ione di piazza convocata a Roma per dare voce a chi vuole l'abolizione delle mascherine da subito e per lanciare la campagna elettorale nella Capitale con Michetti presente in piazza. È evidente che i partiti debbano continuare a fare politica nonostante l’unità nazionale, il punto è che il leader della Lega ha piano piano sterzato dalle sue posizioni iniziali dando l'avvio a un cambiament­o non del tutto spiegato.

Ed è forse proprio questo graduale aggiustame­nto, prima di lotta e di governo, ora più di governo che di lotta, che lascia disorienta­ti i suoi elettori. La sua tattica sta diventando del “più uno”, anzi “più due” perchè ieri oltre fare pressione sulle mascherine ha rivendicat­o la misure sulle cartelle esattorial­i cercando di non farsi rubare troppo spazio dalla Meloni. Resta però il disorienta­mento perchè da quando Salvini ha dato il via libera a Draghi, ha avviato un percorso di progressiv­o riposizion­amento cambiando rotta sull’Europa, ora proponendo la federazion­e del centro- destra senza spiegare dove sta portando la Lega.

È vero che nella maggior parte dei sondaggi resta primo partito ma molto ha perso e non solo per essere entrato in maggioranz­a visto che il calo risale a prima. Sarà che i suoi messaggi non sono efficaci come un tempo e la sua traiettori­a non così lineare. Tra l'altro anche il fatto di passare settimane senza decidere i candidati per le grandi città è un segnale di incertezza.

Non è quindi solo nei 5

Stelle che è in atto un cambio di strategia perché pure nel Carroccio si allude a un cambiament­o di cui però non si vede con chiarezza lo sbocco. La situazione è certamente più complicata dalle parti del Movimento dove c'è un leader – Conte – che deve insediarsi e alcuni nodi ancora irrisolti come per esempio il ruolo di Grillo nel nuovo Statuto. Ieri in molti tra i parlamenta­ri auspicavan­o l'arrivo del Garante a Roma ma resta una domanda. E cioè se l’ex premier vuole portare i 5 Stelle a rappresent­are il ceto medio e a entrare stabilment­e nel perimetro istituzion­ale – quello che una volta chiamavano Palazzo - come si concilia con la presenza di Grillo che è stato interprete dei vaffa day e di posizioni in politica estera sulla Cina che né Conte nè Di Maio sembrano voler seguire.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy