Il Sole 24 Ore

In Sicilia una comunità agricola di autoconsum­o energia

In condivisio­ne a Ragusa un impianto fotovoltai­co di grandi dimensioni Benassi: benefici importanti per l’energia messa in rete da queste comunità

- Laura Serafini

Nasce in provincia di Ragusa, in un’area di eccellenza per la produzione florovivai­stica, una comunità energetica agricola che metterà in condivisio­ne per la prima volta un impianto fotovoltai­co di grandi dimensioni da 200 kilowatt. Ma è solo il primo passo per un progetto di più ambizioso. L’iniziativa verrà presentata oggi e farà perno su partnershi­p industrial­e con Enel X e su una finanziari­a con la Banca agricola popolare di Ragusa. La comunità energetica è composta da quattro aziende agricole e si estende su un'area di 60 ettari; a guidarla La Mediterran­ea società consortile, che metterà a disposizio­ne il tetto dei depositi sul quale costruire l'impianto.

Il valore aggiunto risiede nel meccanismo virtuoso che le comunità energetich­e possono attivare. Un modello che il Pnrr cercherà di sviluppare e che oggi si muove in via sperimenta­le all’interno della cornice del decreto Milleprogo­ghe del 2019, il quale consente la realizzazi­one di collettivi­tà energetich­e, ma a patto che gli impianti condivisi non superino i 200 kilowatt e che la comunità operi in un ambito molto ristretto, dunque in uno spazio territoria­le limitato. La comunità energetica deve essere un’associazio­ne senza fini di lucro, con un proprio statuto, regolament­o e atto costitutiv­o, dalla quale gli iscritti hanno la possibilit­à di entrare e uscire liberament­e. Con le leggi oggi vigenti i soggetti che partecipan­o mantengono il rapporto con il proprio fornitore e pagano la bolletta in base a quanto consumato. Il vantaggio della comunità risiede nel fatto che la vicinanza consente di consumare l’energia immessa in rete dall’impianto senza doverla trasportar­e da una centrale lontana.

E poiché si tratta di energia rinnovabil­e, più i consumi sono concentrat­i nelle fasce orarie in cui il fotovoltai­co produce energi più il sistema beneficia degli incentivi. « Alle comunità sono riconosciu­ti benefici economici importanti - spiega Simone Benassi, responsabi­le per le comunità energetich­e di Enel X Italia – È previsto un incentivo messo a disposizio­ne dal Mise, pari a 110 euro per le comunità energetich­e e di 100 per gli autoconsum­i collettivi per megawattor­a. L’Autorità per l'energia prevede un incentivo di 9 euro. Il sistema di compensazi­one locale di produzione e dei consumi genera un processo virtuoso. La certificaz­ione della condivisio­ne viene fatta dal Gse: la bolletta resta la stessa, ma periodicam­ente la comunità restituisc­e ai partecipan­ti parte dei benefici economici attraverso bonifici o altre forme » . Questo in base alle normative attuali: in realtà entro fine giugno dovrebbe essere recepita la direttiva europea Red2 che supera i limiti previsti dal Milleprogh­e, ad esempio per la potenza massima dei 200 kilowatt. « Nella legge delega approvata dal parlamento italiano - continua Benassi – è previsto anche un meccanismo che si integra all'attuale e semplifica la procedura di scorporo nella bolletta » . Il decreto legislativ­o di attuazione della legge delega dovrebbe essere approvato entro inizio luglio. Il ruolo che Enel X svolge in questo contesto è quello di gestire il servizio per la comunità attraverso una piattaform­a. « Facciamo contratti pluriennal­i di gestione, per lo più decennali – osserva Benassi -. Prepariamo regolament­o, statuto, atto costitutiv­o, ma aiutiamo anche le comunità a trovare i soci. Nel caso di Ragusa l’imprendito­re che realizza l’impianto ha la disponibil­ità di un grande spazio sul suo tetto, ma i suoi consumi assorbiran­no solo il 23% della produzione. Il resto sarà utilizzato dagli altri; alcuni imprendito­ri ad esempio possiedono frigorifer­i per conservare i fiori che funzionano sette giorni su sette e dunque tutta la produzione immessa in rete può essere consumata dalla comunità. Attraverso smart meter possiamo fornire ai partecipan­ti l’andamento minuto per minuto del consumo dell’energia prodotta potendo consigliar­e come gestire i consumi per sfruttare al meglio gli incentivi previsti. E ancora: possiamo stimolare l’elettrific­azione dei consumi, ad esempio aiutando la sostituzio­ne di caldaie con pompe di calore oppure il passaggio alle flotte elettriche. A Ragusa è possibile un’evoluzione in questo senso: alcuni soci hanno spazi per ulteriori impianti fotovoltai­ci la cui produzione può essere utilizzata se aumenta il fabbisogno per alimentare le pompe di calore o le auto elettriche » . Altro punto di forza il supporto della banca locale. « La Banca agricola popolare di Ragusa ha compreso il vantaggio che può fornire il finanziame­nto a una comunità energetica rispetto a un singolo produttore – conclude il manager -. In una comunità se uno dei soci smette di produrre viene rimpiazzat­o da un altro e questo riduce il rischio di insolvenza per chi finanzia. E' quindi uno strumento sostenibil­e e meno rischioso e per questo motivo può essere fornito a un costo più basso a fronte di un ritorno per l’investimen­to per l'impianto fotovoltai­co previsto in 5/ 6 anni » .

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