Cibo sostenibile solo liberando gli scambi
Emma Marcegaglia: serve una governance per l’accesso alle materie prime Martina ( Fao): « Dieta sana e sostenibile deve rispettare tutte le diete locali »
L’Italia è a favore di una crescita economica che sia sostenibile ma anche inclusiva. Pone l’accento sulla necessità di garantire a tutti i Paesi del mondo l’accesso al cibo e per questo chiede che vengano rimosse quante più barriere commerciali possibili, in un’ottica di crescente multilateralismo. Infine, riconosce alla dieta mediterranea e, più in generale, a tutte le diete tradizionali, un valore culturale che deve essere salvaguardato.
È questo il messaggio uscito ieri dal “B20- G20- Fao Dialogue on sustainable food systems”. L’iniziativa è stata organizzata dal B20 presieduto dall’italiana Emma Marcegaglia, dalla Presidenza - anch’essa italiana - del G20 e dalla Fao ( in collaborazione con Federalimentare) per discutere della sostenibilità dei sistemi alimentari, in vista del G20 di Matera del 29 giugno e, soprattutto, del presummit 2021 dell’Onu che Roma ospiterà il 19 di luglio. Tutte tappe, queste, che saranno di avvicinamento al Food Systems Summit dell’Onu che si terrà a New York questo autunno: in quell’occasione dalle Nazioni Unite potrebbe arrivare l’indicazione che la dieta mediterranea contiene troppi alimenti di derivazione animale e, quindi, è poco sostenibile per il Pianeta. Per il made in Italy agroalimentare, un orientamento di questo genere rischia di avere ripercussioni negative sulla competitività del nostro export. Per questo il Sistema Paese Italia, a cominciare da oggi, ha deciso di far sentire la propria compattezza intorno alla difesa delle diete tradizionali, mediterranea inclusa.
« Come imprenditori vogliamo impegnarci a combattere il cambiamento climatico e la diseguaglianza - ha detto la presidente del B20, Emma Marcegaglia, in apertura dei lavori - le imprese vogliono assicurare ai consumatori un cibo salutare e sostenibile e in questo l’Italia vanta una grande esperienza che vogliamo condividere con il resto del mondo. Non ci sono cibi buoni e cibi cattivi, ci sono solo diete bilanciate e diete che non lo sono. Il B20 coopererà con la Fao e consegnerà le proprie raccomandazioni al G20 » .
Emma Marcegaglia si è detta preoccupata per l’aumento dei prezzi delle materie prime: « Serve una governance degli investimenti in termini di accesso al mercato e disponibilità di materie prime per evitare protezionismi che, come successo nelle prime fasi della crisi pandemica, hanno fortemente ostacolato le materie prime alimentari, facendo schizzare alle stelle i loro prezzi » . È anche per ovviare a crisi come queste che « bisogna rimuovere le restrizioni agli scambi commerciali - ha aggiunto la vicepresidente di Confindustria, Barbara Beltrame - la task force B20 Trade & Investment chiederà al G20 un forte impegno verso un sistema commerciale multilaterale che deve essere aperto, non discriminatorio e basato su regole chiare » .
Per conto delle nostre aziende, il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio ha ribadito l’impegno dell’Italia a produrre in maniera sempre
Industria alimentare.
Confronto sul tema della sostenibilità
DIALOGO B20- G20- FAO
Emma Marcegaglia Presidente B20 più sostenibile: « Ma accanto alla sostenibilità ambientale - ha aggiunto - non possiamo dimenticarci di quella economica: l’industria alimentare italiana è un riferimento per le economie locali, essendo caratterizzata da un gran numero di Pmi. Solo tutelando le nostre eccellenze e il nostro sistema alimentare, che si basa sulla specificità della dieta mediterranea, potremo continuare a garantire quella diversità alimentare che ha fatto grande il nostro food& beverage nel mondo » .
La sicurezza alimentare sarà anche al centro della presidenza italiana del G20 di Matera: « Se alcuni sistemi alimentari sono sopravvissuti all’impatto della pandemia - ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenuto personalmente all’incontro di ieri - ulteriori 100 milioni di persone sono invece state esposte al rischio di insicurezza alimentare. Per questo l’Italia sta lavorando con gli altri partner G20 a una Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione » . Gli ha fatto eco il direttore generale della Fao, QU Dongyu: « I sistemi agroalimentari devono diventare più efficienti, inclusivi, resistenti e sostenibili. In questo senso, le diete sane sono importanti motori che proteggono l’ambiente, rispettano la cultura locale e contribuiscono al benessere delle persone » .
Il vertice di ieri ha dunque rafforzato la partnership tra la Fao e il B20: « Sostenbilità e competitività devono essere alleate » , ha concluso il vicedirettore generale aggiunto della Fao, Maurizio Martina. Che, da sostenitore del made in Italy, ha aggiunto: « Una dieta sana e sostenibile deve rispettare tutte le diete locali, evitando i rischio di omologaizoni pericolose. È importante che l’Italia rilanci il suo impegno su questo » .