Troppe visite fiscali sono mobbing sul prof
La legge impone al datore di lavoro di tutelare oltre che la salute fisica anche la personalità del lavoratore. Vi è mobbing quando una moltitudine di comportamenti separatamente non illeciti, confluiscono in un obiettivo chiaro: tormentare il prof o il collaboratore con atteggiamenti di ghettizzazione, prepotenza, umiliazione. Con conseguente, progressivo danno allo stabilità psichica del lavoratore nel “mirino” del superiore. L'atteggiamento nei confronti del docente o dell’Ata è quindi mobbizzante quando sia prolungato nella durata, attraverso atti e fatti finalizzati all’isolamento professionale ( talora anche fisico) e alla vessazione. La condizione chiave deve essere indagata piuttosto che nell’abusività dei particolari eventi, nel grave e mortificante « piano di eliminazione » . La pur possibile ostilità nei rapporti individuali obbliga il superiore gerarchico a frapporsi per ristabilire la distensione finalizzata al buon compimento delle incombenze di lavoro. E ciò può essere valutato dal giudice per scartare che gli atti ( mobbizzanti) siano stati usati per svilire il decoro e la rispettabilità del soggetto coinvolto negli eventi. Su queste coordinate nella vicenda affrontata dalla Corte d’Appello di Bari ( con sentenza del 17 novembre 2021), il giudice ha considerato “mobbizzante” la condotta del superiore contro una docente che era stata oggetto di ben 14 visite fiscali tra settembre e dicembre dello stesso anno. E parimenti mobbizzanti sono stati i numerosi procedimenti disciplinari, con addebiti poi giudicati inesistenti in sede di istruttoria.
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LA DECISIONE Mobbizzante sottoporre il docente a 14 accertamenti tra settembre e dicembre