Personale, punto per punto ecco i costi aggiuntivi 2022
Al rinnovo contrattuale si aggiungono ordinamenti e aumento ai fondi accessori
La firma del nuovo contratto per le Funzioni locali è prevista nelle prossime settimane. E i costi prodotti dal rinnovo contrattuale rischiano di ridurre significativamente gli spazi assunzionali in molti enti locali.
Il problema, evidenziato sul Sole 24 Ore del 29 novembre, si precisa ora nelle percentuali con cui devono fare i conti le singole amministrazioni, anche a seguito della firma intervenuta all’ipotesi di accordo sulle Funzioni centrali i cui contenuti per molti versi saranno replicati in Regioni ed enti locali. A carico dei bilanci autonomi, però.
Per i miglioramenti del trattamento economico fondamentale, sulla base della legge di bilancio 2021, si producono costi aggiuntivi, rispetto al monte salari 2018 pari all’ 1,3% per il 2019, all’ 1,9% per il 2020 e al 3,9% per il 2021. Occorre considerare che una quota pari a circa lo 0,6% è comunque già stata corrisposta per il riassorbimento dell’indennità di vacanza contrattuale e il consolidamento dell’elemento perequativo per tutto l’anno. Queste risorse devono essere considerate comprensive degli oneri riflessi per la quota a carico degli enti e dell’Irap. Le amministrazioni più attente al rispetto dei vincoli normativi hanno già accantonato nei precedenti bilanci queste somme, ma ci sono enti in cui gli oneri devono essere calcolati interamente a carico del bilancio 2022.
La legge di bilancio 2022 aggiunge poi costi ulteriori, non preventivati. Con i nuovi contratti si darà corso alla revisione degli ordinamenti professionali, con l’istituzione delle « elevate professionalità » .
Per il finanziamento di questa previsione la legge di bilancio ha stanziato 95 milioni per il personale delle funzioni centrali e ha previsto che gli enti locali e le regioni prevedano risorse aggiuntive nei propri bilanci pari allo 0,55% del monte salari del 2018. Il Dl 80/ 2021 consente inoltre di superare il tetto del salario accessorio del 2016, il che determina costi aggiunti pari allo 0,22% del monte salari 2018. I costi aggiuntivi raggiungono quindi lo 0,77% di quella massa salariale.
Gli enti devono poi inserire le risorse necessarie per il finanziamento dei rinnovi contrattuali 2022/ 2024.