Fisco e pensioni tra i dossier in stand by
Le incognite dell’agenda A Palazzo Chigi si guarda alla traiettoria per la nuova tranche degli aiuti del Pnrr
L’attuazione del Pnrr per non mettere a rischio la seconda tranche di aiuti europei, ma anche il destino dei tavoli tecnici sulle pensioni. E la gestione parlamentare dei provvedimenti che sono in qualche modo collegati al Piano nazionale di ripresa e resilienza, come la delega fiscale e il disegno di legge annuale sulla concorrenza. Non solo i temi dei nuovi sostegni e dell’eventuale scostamento di bilancio sono stati al centro delle riunioni post pausa natalizia ( per altro ridotta all’osso) a palazzo Chigi.
La traiettoria per dare fluidità al Pnrr resta la priorità. Ma nell’agenda del governo, condizionata dall’ormai imminente inizio delle votazioni delle Camere in seduta comune per la scelta del successore di Sergio Mattarella, c’è anche più di un appuntamento in sospeso. A cominciare dai tavoli tecnici sulle pensioni annunciati a dicembre ai leader sindacali dallo stesso Mario Draghi con l’obiettivo di giungere a correzioni condivise della legge Fornero da far scattare nel 2023, ma sempre nel solco dei metodo contributivo. Ancora ieri non risultava comunicata alcuna convocazione a Cgil, Cisl e Uil dal ministero del Lavoro o da palazzo Chigi.
Sul versante parlamentare resta tutta da gestire la partita sulla legge annuale concorrenza su cui già prima del varo non sono mancate le tensioni all'interno della maggioranza.
Approdato molto lentamente al Senato dove è arrivato poco prima di Natale, il provvedimento è praticamente fermo ed è in attesa di conoscere una tabella di marcia orientativa. Ancora da definire poi è la riforma delle concessioni balneari: allo stato attuale, appare difficile che si possa materializzare un testo definitivo prima dell’elezione del presidente della Repubblica.
E solo dopo scelta da parte delle Camere del nuovo capo dello Stato sembra destinata ad entrare nel vivo anche la discussione sulla delega fiscale. Le forze politiche, pronte a darsi battaglia sul catasto così come sulla revisione dell’Iva, hanno chiesto più tempo per presentare gli emendamenti in commissione Finanze alla Camera: il termine è già slittato a venerdì 14 gennaio. E a questo punto appare quasi scontato un congelamento dell’iter parlamentare della delega almeno fino al momento della proclamazione del presidente della Repubblica.
In attesa della scelta delle Camere per il Colle restano congelate la legge sulla concorrenza e la delega fiscale