Sul portale Indeed il 46% vuole cambiare posto di lavoro
La ragione principale è il maggiore guadagno seguita dalla sicurezza
« La pandemia ha modificato non solo priorità e preferenze dei lavoratori. Ha fondamentalmente cambiato la percezione di cosa debba intendersi per buon lavoro » , dice Gianluca Bonacchi, recruitment evangelist di Indeed, uno dei più importanti portali per la ricerca di lavoro presenti in Italia. Il risultato è che un’indagine del portale dice che oltre il 46% degli italiani sta pensando di cambiare lavoro. « Oggi le persone vogliono prima di tutto sentirsi al sicuro - continua Bonacchi -. Vogliono, inoltre, poter contare su una certa dose di flessibilità nell’espletamento delle proprie mansioni. Sia in termini di orari, sia di luoghi. Non ultimo, apprezzano tutti quei benefit e quelle forme di supporto capaci di offrire un sostegno che va al di là della pura dimensione lavorativa » .
Ma quali sono le ragioni per cui si vuole cambiare lavoro? La spinta più forte, secondo l’indagine di Indeed è data dalla necessità di guadagnare di più che è la causa principale per il 54% dei lavoratori. C’è poi l’incertezza degli ultimi due anni che ha ridato fascino alla solidità e che fa orientare le persone verso aziende con buone prospettive di sviluppo ( 18%) e lavori sicuri
Il 20% dei datori
prevede di assumere a ritmi più sostenuti rispetto al periodo pre- pandemia
( 15%). Il 16% guarda invece ai pacchetti di benefit, una percentuale analoga a quella di chi vuole cambiare lavoro per avere la possibilità di lavorare da casa.
Ciò che cambia rispetto al passato è la propensione alla mobilità professionale che nel nostro paese, anche per le basse dinamiche del mercato del lavoro, è sempre stata inferiore sicuramente rispetto agli Stati Uniti, ma anche a paesi come Francia o Germania. Adesso invece, secondo l’indagine di Indeed, il cambiamento non spaventa e un lavoratore su due è convinto di poter cogliere nuove opportunità nel 2022.
Questa fiducia dei lavoratori trova un riscontro anche tra i datori di lavoro: il 20%, infatti, prevede di assumere a ritmo più sostenuto rispetto al pre- pandemia. Probabilmente per via di buone prospettive di sviluppo, ma anche in virtù del turn over che, nel corso del 2021, è aumentato secondo il 33% dei recruiter: a dirlo sono il 45% delle aziende che impiegano più di 500 persone. Tra le misure che i datori di lavoro sono disposti a considerare per attrarre e mantenere i migliori talenti ci sono l’incremento della possibilità di lavorare da casa, l’organizzazione degli spazi di lavoro in modo da garantire distanziamento, l’offerta di supporto psicologico, il miglioramento dei benefit e la creazione di occasioni di socializzazione.