« Farmaci: l’Italia è poco attrattiva, Pnrr occasione per lavorare insieme »
L’intervista. Pasquale Frega. Per l’ad Novartis Farma ci sono ancora ostacoli per chi vuole investire, ma l’azienda spenderà 250 milioni in R& S fino al 2024 Al via una riorganizzazione interna per dialogare con le Regioni sul Recovery plan
Se in molti altri Paesi la lezione del Covid sulla strategicità della filiera farmaceutica sembra essere stata appresa - già diversi producono in casa il vaccino - in Italia sembra ancora di no. « Tra tasse occulte come quella del payback e difficoltà burocratiche di cui l’ultimo esempio è il credito d’imposta sulla ricerca su vaccini e farmaci che finora non ha avuto adesioni l’Italia resta ancora un Paese non attrattivo » : a spiegarlo è Pasquale Frega amministratore delegato Novartis Farma e country president Novartis Italia. Novartis è leader in Italia per gli investimenti in R& S e continuerà ad esserlo con 250 milioni spesi qui al 2024, ma è pronta a scommettere anche sul Pnrr tanto da varare proprio in questi giorni una riorganizzazione aziendale con team specifici e nuove figure che interloquiranno direttamente con le Regioni: « Il Pnrr è una grande occasione e su questo siamo pronti a lavorare insieme » .
Non è cambiato nulla quindi? Anche prima della pandemia eravamo un settore in crescita e ora che abbiamo chiesto che tutte le risorse destinate alla farmaceuitica restino riservate al settore non siamo stati ascoltati visto che continuiamo a pagare un payback da 1,5 miliardi per una spesa sottostimata. Insomma resta difficile fare impresa farmaceutica in questo Paese E il credito d’imposta sulla ricerca di farmaci e vaccini?
Finora non ci sono state adesioni: stiamo dialogando con il Governo per rendere effettiva questa leva fiscale. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona e la norma va chiarita. Forse il problema nasce dal fatto che le misure si fanno senza un vero dialogo con le imprese. Quindi anche sulla produzione dei vaccini in Italia siamo lontani?
Credo che finora sia mancata una forte volontà politica. Perché i grandi produttori di vaccini hanno aperto un dialogo con il nostro Governo, come Moderna, ma finora non è accaduto nulla. Eppure siamo circondati da Paesi che si sono assicurati anche la produzione bulk dei vaccini. Tra gli ultimi Francia, Svizzera,
Spagna e addirittura Marocco
Novartis investirà però ancora 250 milioni fino al 2024?
Noi continuiamo a scommettere su questo Paese dove abbiamo più di 100 studi clinici attivi in ambito oncologico, cardiovascolare, immunologico, neurologico, su malattie rare e terapie avanzate. La qualità della ricerca in Italia è altissima ma la difficoltà ad effettuarla è pari a un triplo salto carpiato. Quello che noi chiediamo è cambiare regole, semplificare e rendere più attrattivo il Paese. Con condizioni diverse si farebbe molto di più .
Cosa sarebbe necessario?
Oltre a superare il sistema del payback c’è la necessità di aprire una fase di collaborazione. Dopo la pandemia la domanda di salute sarà sempre più in crescita ma resiste una inadeguatezza di un sistema sanitario che è ancora ospedalo-centrico. Il Pnrr però apre una nuova fase puntando sulla gestione delle cronicità sul territorio con nuove strutture come la Case di comunità o con più cure a casa. La complessità della gestione del paziente a livello regionale però crescerà
Quindi cosa vi proponete?
Di fronte a questo scenario ci stiamo riorganizzando perché ci rendiamo conto che possiamo giocare un importante ruolo di collaborazione su know how e obiettivi A esempio?
Faccio il caso della Sclerosi multipla, una patologia con impatto pesante sul paziente e i caregivers. Oggi ci sono terapie che possono migliorare l’aspettativa di vita e che possono essere somministrate a domicilio. Perché non dialogare sul percorso migliore per il paziente? Su cosa oltre a fornire la terapia?
Noi possiamo fornire servizi innovativi e tecnologici che sono sviluppati per aiutare il paziente nel suo percorso di cura. Oggi siamo all’alba di questa nuova era e le aziende possono dare un contributo. A esempio nella Sclerosi multipla Novartis ha creato una piattaforma che consente un completo follow up dei pazienti a casa evitandogli di andare in ospedale. Vogliamo parlare di soluzioni come questa con le Regioni per dare corpo al Pnrr. Cambierà la visione dei decisori politici?
Il cittadino fino a poco tempo fa non votava sui temi di salute. La pandemia ha cambiato in maniera definitiva questo spirito. Il cittadino elettore è anche paziente e ora guarderà con molta più attenzione come viene gestita la salute a livello regionale. Il Pnrr è una grande opportunità di cambiamento per il Paese e la collaborazione pubblico privato porterà benefici per tutti.
GLI OSTACOLI
Il payback è una tassa occulta per le aziende e il nuovo credito d’imposta sulla ricerca non ha avuto adesioni
LA RIORGANIZZAZIONE
Al via team e figure specifiche per dialogare con le Regioni. Obiettivo: lavorare insieme per soluzioni innovative