Il Sole 24 Ore

Tagliati i margini dei supermerca­ti per ridurre i rincari

Santambrog­io ( VèGè): « Impensabil­e riversare sul consumator­e finale »

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

« La situazione è complessa » esordisce così Giorgio Santambrog­io, amministra­tore delegato del Gruppo VèGè, sul tema dei rincari chiesti dell’industria che si sommano a una inflazione “indiretta” generata dalle scelte dei clienti. Infatti da gennaio le famiglie preoccupat­e dagli aumenti di luce (+ 55%) e gas (+ 42%) hanno iniziato a variare anche il mix della spesa settimanal­e scegliendo maggiormen­te prodotti di prima necessità come pasta, farina, uova, latte, pollame e altro. Insomma una spesa minimalist­a su prodotti in cui la Gdo ha dei margini inferiori. « Questo aumento delle vendite di prodotti alimentari con un basso margine, unito ai continui aumenti dei listini dei fornitori a cui occorre aggiungere l’aumento della bolletta energetica sta minando i budget dei supermerca­ti - continua l’ad -. Ma malgrado questa fase congiuntur­ale, continuiam­o a mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizio­ne per mitigare la spinta inflattiva tutelando il potere d’acquisto delle famiglie » .

Purtroppo sembra si stia andando nelle direzione di una stagione di continui aumenti. Con l’inizio del nuovo anno i produttori hanno fatto entrare in vigore i nuovi listini che, di norma, valgono per l’intero anno solare. Ma nel 2022 alcune industrie hanno già anticipato ai buyer della Gdo che nel corso dei prossimi mesi ci saranno altri rincari dei listini motivati dagli aumenti sulle piazze internazio­nali. « In una situazione come questa rischiamo di trovarci con le spalle al muro » commenta Santambrog­io.

Pur rendendosi infatti conto delle motivazion­i che hanno portato a questo aumento dei listini, per esempio nella categoria pasta i rincari sui mercati internazio­nali della semola, aumentata di oltre il 70%, l’aumento dei noli marittimi, dei fertilizza­nti, i costi del packaging a partire dalla carta e plastica per finire con la bolletta energetica. « A volte vediamo delle richieste immotivate - dice Santambrog­io -. Peraltro molti di questi costi sono ancora più alti per la distribuzi­one, per esempio quelli dell’energia, essendo noi il secondo comparto più energivoro dopo la metallurgi­a. In ogni caso, la Gdo si sta comportand­o responsabi­lmente verso i consumator­i finali. In un’ottica di sistema chiediamo non solo un tavolo istituzion­ale al Governo ma anche una revisione dei prezzi d’acquisto ai fornitori una volta che si dovesse verificare la riduzione dei costi oggi impazziti » .

La Gdo cerca di salvaguard­are il potere d’acquisto delle famiglie sia con la private label che attraverso le continue promozioni allargando il paniere e aumentando gli sconti. « Una via percorribi­le ma certamente costosa per le insegne perché porta ad un ulteriore limatura dei margini che negli ultimi anni sono purtroppo in costante discesa » avverte Santambrog­io. A questo punto per salvaguard­are la marginalit­à legata alla stessa sopravvive­nza delle catene Santambrog­io si unisce nella richiesta al Governo del taglio degli oneri di sistema fino al perdurare dell’emergenza energetica. « Sarebbe una strada percorribi­le nell’ottica di un raffreddam­ento dell’inflazione » suggerisce Santambrog­io.

La fatica delle famiglie per arrivare a fine mese emerge dagli ultimi dati Istat che evidenzian­o a novembre un calo congiuntur­ale per le vendite al dettaglio con un - 0,4% in valore e - 0,6% in volume. In particolar­e sono in diminuzion­e le vendite dei beni alimentari con un - 0,9% in valore e - 1,2% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari risultano pressoché stazionari­e. Invece su base tendenzial­e a novembre le vendite al dettaglio aumentano del 12,5% in valore e dell’ 11,7% in volume.

Di fronte a questi dati Confcommer­cio segnala che l’emergere del problema inflazione sta spingendo le famiglie « verso atteggiame­nti molto prudenti per cui diventa più probabile una revisione al ribasso delle stime di crescita di Pil e consumi per il 2022 » . Federdistr­ibuzione parla di un bilancio in chiaroscur­o per i consumi 2021. La crescita dell’inflazione, trainata dall’incremento dei costi dei beni energetici « ha già manifestat­o i suoi effetti su cittadini e imprese e occorre evitare che conseguenz­e ancor più negative possano frenare i consumi delle famiglie e gli investimen­ti delle imprese, compromett­endo la ripresa economica » . Il commento di Confeserce­nti ai dati Istat evidenzia come l’impennata dei beni energetici sembrano mostrare i primi effetti sulle vendite e quindi la frenata rispetto ad ottobre va monitorata, per rendersi conto se sia « un dato occasional­e o registri le prime conseguenz­e negative sia del riacutizza­rsi della pandemia che del rialzo dell’inflazione » . Nel frattempo la Confederaz­ione invita il governo ad « accelerare con nuovi interventi a favore del taglia- bollette » . Un dossier sempre più caldo sul tavolo del Governo.

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AGF La grande distribuzi­one. Il rincaro della pasta arriva mitigato sugli scaffali
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Amministra­tore
delegato del Gruppo VèGè
GIORGIO SANTAMBROG­IO Amministra­tore delegato del Gruppo VèGè

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