Il sistema moda riparte dal Pitti, Ice e istituzioni locali cruciali per le fiere
Organizzatori, espositori e visitatori delle prime due fiere del 2022 del sistema moda, Pitti Uomo e Pitti Bimbo, hanno resistito alla tentazione di arrendersi a Omicron e ieri a Firenze la prima delle tre giornate delle manifestazioni si è aperta con misure di sicurezza aggiuntive, estrema cautela nei movimenti tra gli stand e negli incontri di lavoro, ma comunque in un clima positivo. L’ottimismo nasce dai numeri ( si veda Il Sole 24 Ore di ieri): nel 2021 il comparto maschile della moda italiana è cresciuto dell’ 11,9% a oltre 9 miliardi, quello della moda junior del 14% a 3 miliardi e il 2022 potrebbe essere l’anno del ritorno ai livelli pre pandemia. Per Pitti Uomo gli espositori sono circa la metà rispetto all’ultima edizione pre Covid ( gennaio 2020) e un simile calo ci sarà anche per i visitatori, ma i numeri sono raddoppiati rispetto alla prima edizione in presenza, nel giugno 2021, dopo le due digitali del giugno 2020 e gennaio 2021.
« Fare questa fiera è stato molto difficile, sarebbe stato assai più semplice cancellarla – ha sottolineato Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine e imprenditore del settore, presente a Firenze con Herno e Montura –. Abbiamo deciso di farla, per il sistema, per dare un segnale di fiducia e una visione a un settore che ne ha bisogno » . Un altro segnale viene da Agenzia Ice, come ha spiegato il presidente Carlo Maria Ferro: « Pitti è un esempio, perché sa guardare alle sfide future col coraggio di voler ritrovare una dimensione di normalità. Ice ha contribuito con l’incoming di circa 65 buyer e 50 giornalisti – ha aggiunto – e rafforzando la partecipazione digitale dall’estero attraverso la rete dei nostri 78 uffici nel mondo e un supporto nella campagna di comunicazione internazionale in Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna » .
Fondamentale inoltre il sostegno delle istituzioni locali, rappresentate all’inaugurazione dal sindaco di Firenze Marco Nardella, che ha confermato l’impegno per la riqualificazione della Fortezza da Basso, sede delle fiere, e dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: le fiere organizzate da Pitti Immagine ( Uomo, Bimbo, Filati e molte altre) sono da sempre un volano d’immagine ed economico per la città e la regione.
A introdurre una necessaria nota di preoccupazione è stato Sergio Tamborini, presidente di Sistema moda Italia ( Smi), la componente più importante in termini di addetti e fatturato di Confindustria Moda, la cui ripresa è messa a rischio dai rincari delle materie prime e dell’energia, al pari dell’intero sistema manifatturiero ( si veda l’articolo in pagina): « I costi dell’elettricità sono oggi pesantissimi, in particolare per le imprese a monte della filiera. Come Smi – ha aggiunto Tamborini – ci siamo mossi su questo argomento, abbiamo fatto delle richieste al Governo, crediamo che ci siano delle misure che si possono e si devono prendere al più presto. Alle aziende le bollette arrivano, sono esorbitanti e vanno pagate » . Il valore della collaborazione è stato sottolineato da Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la moda italiana: « L’eccellenza è un gioco di squadra. Oggi siamo qui perché sentiamo fortissima la responsabilità di accompagnare senza cedimenti tutte le nostre imprese, consapevoli delle difficoltà, ma con grande fiducia nella capacità di queste aziende di affrontarle. Ringraziamo – ha concluso Mansi – tutte le persone che hanno lavorato agli allestimenti, sapendo che il rischio zero non esiste, ma che hanno permesso a Pitti di aprire » .